Marzo 29, 2024
Eleonora Giorgi

Eleonora Giorgi

Addestratore Cinofilo Riconosciuto ENCI e FISC

Conduttrice IGP

Mi occupo nello specifico di Educazione Base, Guida alla scelta del Cucciolo, Maintrailing, Puppy Class e Preparazione per i Brevetti

Per tutte le info sul mio percorso e potermi contattare clicca sul link seguente

Dopo una notte abbastanza tranquilla...

Bowie è un cucciolo meraviglioso!
Dolce, coccolone e ubbidiente.
Ha affrontato numerose esperienze e stimoli assolutamente nuovi per lui, uscito dall'allevamento appena ieri a mezzogiorno.
È stato catapultato in un mondo nuovo, in mezzo a gente estranea, rumori sconosciuti, odori strani, mantenendo una calma insolita per un cucciolo. Ha conosciuto il collare ed il guinzaglio accettandoli di buon grado e tenendo una condotta esemplare. Ha provato il kennel per il trasporto in auto ed ha pigolato giusto qualche minuto, è rimasto solo in auto per circa 15 minuti ed al mio ritorno era tranquillo.

Ha subito il caos dell' uscita da scuola di junior e ha risposto bene alla confusione e all'accerchiamento dei bambini incantatati dal suo splendore di cucciolone. Si è lasciato accarezzare da chiunque lo avvicinasse e ha socializzato con un paio di suoi simili.
L' esame più difficile è stato con junior... Nel pomeriggio, pur con tutto l'entusiasmo e la gioia dell' avere un nuovo cucciolo, il mio piccolo uomo ha avuto una crisi di sconforto e di tristezza ricordando la sua amatissima Daga... Il suo cuoricino di bimbo sanguina ancora e le lacrime hanno preso il sopravvento... Bowie lo guardava disorientato dal suo singhiozzare poi si è fatto coraggio, e, quasi consapevole del suo ruolo, si è avvicinato iniziando a leccarlo sul viso...
Che altro aggiungere?

Siamo ancora all'inizio di quella che sarà (mi auguro!!!) una lunghissima storia di amicizia e di arricchimento emotivo per entrambi. È difficile cercare di ricucire i lembi di una ferita aperta anche per me che sono adulta e non alla prima esperienza dolorosissima di una perdita devastante... Junior ha conosciuto l'amore più puro attraverso un essere speciale e irripetibile e si è scontrato per la prima volta con la morte... Lentamente, con il tempo, con tanta forza, e con l' aiuto di Bowie imparerà che l' amore si moltiplica accettandolo e donandolo a chi verrà dopo...

 

La foto ci è stata donata da Sonia

 







Domenica 21 gennaio nella città di Boscawen, negli Stati Uniti, un uomo per sfuggire all'arresto ha ben pensato di mordere alla testa il cane poliziotto che lo aveva raggiunto ed "arrestato".

Vada, questo il nome del cane, aveva stanato il malvivente, nascosto sotto una pila di panni all'interno di un'abitazione nel New Hampshire, quando si è vista sferrare un morso sulla testa da parte dell'uomo che aveva sperato di scampare all'arresto. Sono intervenuti subito gli agenti che hanno tratto in salvo il cane, uscito quasi illeso, e portato in carcere il morsicatore di cani.

L'uomo è accusato di resistenza all'arresto e aggressione.

Fonte foto: account Instagram New Hampshire Canine Troopers

Da oggi daremo il via ad una nuova avventura, grazie alla nostra amica Sonia, incontrata per caso sulla pagina Facebook "Dobermann mon ami" , avremo l'occasione di seguire passo passo la vita di un cucciolo di cane, dobermann, dal suo arrivo in casa fino all'età adulta. 

Il cucciolo in questione ha quattro mesi e si inserirà in una famiglia composta da mamma, papà ed un bambino di sette anni.

Speriamo che le avventure del nuovo arrivato possano divertire e che le riflessioni della sua padroncina possano essere un utile spunto per tutti, ed essere d'aiuto in momenti di sconforto durante il faticoso "lavoro" che occorre per crescere un cane!

 

DIARIO DI BORDO GIORNO 1: Vi presento ufficialmente Bowie. 


Bowie, sì, come il più famoso David, ma in realtà la scelta del nome è un'altra: il Bowie è un'arma bianca, un pugnale per la precisione. Come lo era la "Daga" (la precedente dobermann di Sonia. ndr), una piccola e antica spada romana, e come il " Kriss", il pugnale malese dalla lama ricurva. Strumenti di difesa che se ben usati non lasciano scampo. 


Come l'amore per i cani

 

Le fotografie sono state gentilmente concesse da Sonia

 

I cani da soccorso sono utilizzati, negli Stati Uniti, per fiutare le falde acquifere inquinate

L'idea di addestrare i cani per questo scopo è venuta a due coniugi, Scott e Karen Reynolds, che hanno deciso di insegnare ai propri cani non solo a fiutare sostanze illecite contrabbandate negli aeroporti, ma anche le acque inquinate da agenti tossici. I due cani non sono stati addestrati partendo dal nulla, la selezione di alcune caratteristiche è stata lunga, fino a quando la ricerca ha portato a Sabl, un incrocio di pastore tedesco, che nel 2007 ha iniziato a lavorare nella famiglia Reynolds dopo essere stato salvato da un rifugio e a Logan, un incrocio di collie, arrivato due anni dopo.

I due animali hanno una predisposizione a una naturale curiosità nella ricerca, sono cani che amano l'acqua e riescono ad individuare odori particolari, per esempio quelli di sostanze tossiche o batteri, come è accaduto quando i due cani hanno individuato la presenza del batterio Escherichia Coli, responsabile di molte malattie. 

 

Nella famiglia Reynolds sono in arrivo altri esemplari, la selezione continua ha portato all'individuazione di altri due cuccioloni capaci di fiutare le acque inquinate. 

Il lavoro di umani e cani è importantissimo per scoprire in anticipo eventuali inquinamenti nei sistemi di scolo o nelle infrastrutture idriche negli Stati Uniti.

Il Museum of Fine Arts di Boston ha deciso di ampliare il numero dei propri dipendenti assumendo Riley, un Weimaraner di circa tre mesi.

Il cagnolino verrà impiegato, dopo un percorso di addestramento impartitogli dalla padrona, Nicki Luongo, responsabile dei servizi di sicurezza del museo, per stanare tarme e parassiti pericolosi per le opere d'arte. L'idea dell'addestratrice è quella di riuscire a far segnalare a Riley l'opera con presenza di parassiti, invisibili all'occhio umano, così da poter poi ispezionarla e prendere provvedimenti.

Il progetto del Mfa è unico, la tutela delle opere d'arte non era mai stata affidata ad un cane (vero e proprio), ma i nostri amici a quattro zampe non è la prima volta che vengono inseriti in progetti riguardanti le opere d'arte, sono molti i cani utilizzati per scovare quadri e libri rubati, questo per cercare di frenare il mercato del contrabbando d'arte.

Il lavoro di Riley sarà svolto durante gli orari di chiusura del museo, all'interno del quale sono custodite circa 450 mila opere, che lo posizionano come quinto museo degli Stati Uniti per numero di opere.

Ecco il video di presentazione di Riley

 

Fonte foto: profilo instagram Mfaboston

 

L'agnello che crede di essere un cane si chiama Pet, è un agnellino nato con dei problemi alle zampe posteriori e per questo motivo adottato da Mairi Mackenzie, la proprietaria di un B&B di Ullapool, una cittadina del Regno Unito sotto l'amministrazione scozzese. La donna decise di tenere Pet in casa insieme ai suoi cani, dei Border Collie. Da subito Pet è stato inserito nella gruppo canino come fosse uno di loro al punto che oggi, a dieci mesi di vita, l'agnello anzichè pascolare come tutti gli animali della propria specie, mangia nelle ciotole dei cani, dorme nelle loro cucce e scondinzola come loro.

Nel video si può vedere Pet giocare con i cani e muoversi come loro, ci manca solo che inizi a controllare il gregge insieme ai suoi "fratelli" cani.

Almo Nature con il progetto ‘Lupo’, iniziato nel 2015 e voluto da Pier Giovanni Capellino, fondatore e presidente di Almo Nature, fornirà crocchette gratis fino a maggio 2018.

Prosegue la collaborazione di Almo Nature al progetto Lupo (Life Wolfalps), l'idea iniziale è stata quella di aiutare i pastori dei parchi dell'Antola, dell'Eveto e del Beigua, oltre quelli dell'Appennino tosco-emiliano e del Piemonte nel mantenimento dei cani da pastore maremmano-abruzzesi, unica razza in grado di difendere il bestiame dal lupo presente in quelle zone. L'obiettivo: ridurre il conflitto tra lupo ed esseri umani proprio sostenendo gli allevatori nel mantenimento dei cani, spesa assai rilevante e causa di molti abbandoni.

Il progetto dell'azienda genovese, gestito dalla onlus Canislupus Italia, è partito nel febbraio 2015 in Liguria, Almo Nature ha fornito agli allevatori cani pastori maremmano-abruzzesi già addestrati ed il cibo per nutrirli per ampio arco di tempo. 

I cani vengono selezionati ed addestrati attentamente per non essere aggressivi nei confronti degli umani, i cuccioli vengono sottoposti a test ed addestramento per verificare l'idoneità del cane alla mansione di guardiano del gregge. Vengono scelti cani poco confidenti e schivi, ma non aggressivi nei confronti dell'uomo.

Nel video, realizzato da "Il Piviere Film" in Liguria, si mostra la fase finale dell'addestramento, la più pericolosa, in cui un addestratore si avvicina al gregge in assenza del pastore/padrone dei cani, senza difesa se non un bastone nascosto dietro la schiena. I cani segnalano l'intruso ma non lo attaccano, poichè addestrati a non essere aggressivi con l'uomo. Si verifica quindi l'attitudine del cane a svolgere il suo compito di guardiano.

 

   

Il bouledogue francese anche detto bulldog francese è un cane di razza piccola, riconosciuta dalla FCI nel gruppo 9 (cani da compagnia) con standard N. 101. E' un cane non soggetto a prove di lavoro, di tipo molossoide che raggiunge un peso compreso tra 8 e 14Kg.

LA STORIA DEL BOULEDOGUE FRANCESE

Il Bouledogue francese ha una storia particolare, prima di tutto occorre sapere che, nonostante il nome, è una razza originaria dell'Inghilterra. La storia narra di cani utilizzati per la caccia di prede di taglia medio-grande, di cani che accompagnavano i bovini al macello, da qui il nome di "bolddoge" o "banddoge" che verrà trasformato in bull-dog (cane da toro).

Questi piccoli molossi, non ancora morfologicamente uguali a quelli che conosciamo noi, conobbero molte variazioni di taglia e aspetto nel corso dei secoli, fino alla seconda metà del XIX secolo quando si arrivò ad avere due taglie di bull-dog, nelle mostre canine del 1865 questi cani venivano valutati in due classi, sotto le 12 libre (Toy Bulldog) e sopra le 12 libre.

I cani meno forti venivano "abbandonati" e presi dal popolo che non poteva permettersi cani pregiati, i bulldog dell'epoca venivano utilizzati nella caccia ai roditori, è per questo che molti furono incrociati con cani locali, specialmente di tipo Terrier, erano cani molto fedeli e poco ingombranti al punto che, durante la rivoluzione industriale, le lavoratrici di pizzo portavano con loro i propri cani a lavoro, per migliorare la qualità della vita durante le ore di lavoro. Quando i mercanti di pizzo di Nottingham furono costretti a fuggire per la crisi economica, portarono con sè anche i cani e, approdati a Parigi, questi conquistarono la città e le ricche famiglie francesi.

I bulldog approdati in Francia, probabilmente, furono incrociati con cani locali (Douguins, Terrier e Carlini) andando a modificare ancor di più la propria morfologia, la loro popolarità si consolidò in pochissimo tempo, anche le famiglie americane sul suolo francese si innamorarono di questa razza ed iniziarono ad allevarla in patria.

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STANDARD DEL BOULEDOGUE FRANCESE 

Si rese necessario redigere uno standard di razza, determinare e fissare le caratteristiche di questa razza, ma non fu semplice. Prima di tutto occorreva capire se selezionare cani con le orecchie dritte e muso cortissimo, o cani con orecchie a conchiglia. Nel 1893, M-G. Krehl, un allevatore britannico, importò dalla Francia un gruppo di bouledogue francesi (French Toy Bulldog) e li presentò all'esposizione del Kennel Club creando una querelle sulla paternità del bouledogue francese.
 
C'era chi sosteneva fossero cani discendenti da soggetti britannici e chi, cani creati in Francia. Le tesi più in voga vedevano da una parte Dick Harrison sostenere che i bouledogue francesi discendessero da soggetti britannici e la Signora de Comminges che i Toy Bulldogs approdarono in Francia grazie alle richieste del Conte Le Caumont per la caccia al tasso. Di contro troviamo le tesi del famossissimo cinologo francese, Pierre Mégnin, che sosteneva come il bouledogue francese fosse il frutto di svariati incroci tra il bouledogue de Bordeaux ed il Dogue de Bordeaux, incrocio che all'inizio prese il nome di Doguin o Roquet. Quest'ultimo venne poi incrociato con i cani terrier, per essere utilizzati per la caccia ai roditori e diedero vita al Terriers-Boules del signor Roger.
 
Sta di fatto che il Bulldog Club Inglese iniziò a rifiutare le iscrizioni del French Toy Bulldog nel libro delle origini, imputando ai francesi la colpa di non aver mantenuto pura la razza modificandone le orecchie. L'Inghilterra adotterà lo Standard per il Bouledogue francese solo nel 1911. 
 
Il primo Club di razza venne fondato nel 1880 a Parigi, il primo Libro delle Origini fu aperto nel 1885 ed il primo Standard di razza fu redatto nel 1898 (erano accettate le sole orecchie dritte), nello stesso anno la Société Centrale Canine lo riconobbe come razza grazie al lavoro del magnate americano Gordon Bennet. Nel 1887 fu presentato in esposizione il primo esemplare.
Lo Standard di razza subì delle modifiche negli anni, la prima nel 1931-32 e poi nel 1948. Lo Standard fu rivisto anche nel 1986 da H.F. Reant e R. Triquet, nel 1994 dal comitato del Club Bouledogue français e, nello stesso anno ad opera di Violette Guillon. L'ultima modifica allo Standard risale al 2012 dal Comutato del Club del Bouledogue français.
 
Quel che si può confermare, al di là delle svariate tesi, è che il Bouledogue francese così come lo conosciamo oggi, è il frutto di svariati incroci tra i Toy Bulldog venuti dall'Inghilterra e vari cani locali.
Durante i primi anni del Novecento anche altri paesi fondano il Club di razza del Bouledogue francese, possiamo trovarne in Germania (1909), Austria e Svizzera (1924), in Belgio (1937). La famiglia imperiale Romanov fu una delle più appasionate a questa razza, molti furono gli esemplari con i quali convissero alla Corte dello Zar.
 
 

IL BOULEDOGUE FRANCESE IN AMERICA 

Gli americani presenti a Parigi si innamorarono di questo cane, spesso utilizzato dalle dame come cane da compagnia o dai cocchieri, l'interesse degli americani fu tale al punto che il signor Phelps, nel 1896, portò con sè in America alcuni esemplari per iniziare un allevamento. Nello stesso anno questi cani destarono curiosità ed ammirazione durante una delle mostre canine più famose in America, il Westminster Show. Dall'esposizione al lancio della moda fu un attimo, ed ecco che i costi di questi cani crebbero immediatamente e notevolmente (dai 650 franchi spesi da Phelps ai 6.000 franchi)

CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E CARATTERIALI DEL BOULEDOGUE FRANCESE

La caratteristica morfologica che colpisce al primo sguardo è la struttura compatta e muscolosa nonostante le piccole dimensioni. La testa brachicefala presenta un muso corto e il naso schiacciato, le orecchie sono dritte. Il Bouledogue francese è considerato un molosso di piccola taglia, molto fedele al proprio padrone, ha attitudine alla guardia e alla difesa, ha un buon carattere.
Il pelo deve essere corto, fitto e senza sottopelo, i colori ammessi dallo standard sono: fulvo, bringée (tigrato), caille (bianco con pezzature nere), o caille fauve (bianco con pezzature fulve
I soggetti di questa razza, data la conformazione della testa, potrebbero avere problemi di respirazione, data la mancanza di sottopelo potrebbero avere problemi cutanei come dermatiti o alopecia.
 

LO STANDARD ENCI N° 101 / 17.04.2015

ORIGINE: Francia Data di pubblicazione dello standard originale vigente: 03.11.2014

UTILIZZAZIONE: Cane da compagnia e da guardia

CLASSIFICAZIONE F.C.I. Gruppo 9 - Cani da compagnia Sezione 11 - Piccoli Molossoidi Razza non sottoposta a prova di lavoro 

ASPETTO GENERALE Tipico molossoide di piccola taglia. Possente nelle pur ridotte dimensioni, corto, tarchiato, raccolto in tutte le sue proporzioni, a pelo raso, con muso corto, naso rincagnato, orecchie erette e con coda naturalmente corta. Deve apparire attivo, intelligente, molto muscoloso, di costruzione compatta e con una solida ossatura. Nessun carattere deve apparire così esagerato rispetto agli altri da nuocere all’armonia generale del cane, o da conferirgli un aspetto sgradevole o da disturbarne il movimento

PROPORZIONI IMPORTANTI La lunghezza del tronco (dalla punta della spalla alla punta della natica) supera di poco l’altezza al garrese. La lunghezza del muso è circa 1/6 della lunghezza totale della testa

COMPORTAMENTO Cane da compagnia, socievole, vivace, giocherellone, sportivo, sveglio, possessivo.

TESTA La testa deve essere molto forte, larga e quadrata, con pelle che forma pieghe e rughe pressoché simmetriche, senza esagerazione.

REGIONE DEL CRANIO. Cranio largo, quasi piatto, con fronte bombata. Arcate sopraccigliari prominenti, separate da un solco particolarmente sviluppato tra gli occhi. Questo solco non deve estendersi fino alla fronte. Ridottissimo sviluppo della cresta occipitale. Stop profondamente accentuato.

REGIONE FACCIALE. La testa del bouledogue è caratterizzata dal raccorciamento della regione maxillonasale, nonché da una inclinazione da leggera a media del naso all’indietro. Il naso è leggermente ruotato verso l’alto.

Tartufo: di colore nero, largo, (camuso) corto e rivolto all’insù, con narici ben aperte e simmetriche, che si dirigono obliquamente all’indietro. L’inclinazione delle narici, come pure il naso rincagnato (remouchè) devono comunque consentire una normale respirazione.

Muso: molto corto, largo, con rughe concentriche simmetriche. Labbra: spesse, un po’ rilassate e nere. Il labbro superiore si congiunge all’inferiore nel punto centrale, ricoprendo completamente i denti. Il profilo del labbro superiore è discendente e arrotondato. La lingua non deve mai essere visibile a riposo.

Mascelle: le mascelle sono larghe e potenti. La mascella inferiore si proietta in avanti rispetto alla superiore e descrive una curva ( = ruota) verso l’alto. L’arcata degli incisivi inferiori è arrotondata. Le mascelle non devono presentare alcuna deviazione laterale, né torsione. Lo spazio tra le arcate degli incisivi non dovrebbe essere strettamente delimitato; la condizione essenziale è che il labbro superiore e quello inferiore si congiungano in modo da coprire completamente i denti. Gli incisivi inferiori sorpassano quelli superiori. Incisivi e canini devono presentare un sufficiente sviluppo. E’ desiderabile una dentatura completa.

Guance: ben sviluppate.

Occhi: ben visibili, di espressione vivace, inseriti in basso, piuttosto lontani dal tartufo e dalle orecchie, di colore scuro, abbastanza grandi, rotondi, non lasciano intravedere alcuna traccia di bianco (sclera) quando il cane guarda davanti a sé. I bordi palpebrali devono essere neri.

Orecchie: di media grandezza, larghe alla base e arrotondate in punta. Inserite alte sulla testa, ma non troppo ravvicinate, portate erette. Il padiglione auricolare è aperto verso il davanti. La pelle è fine e soffice al tatto.

COLLO Corto, potente, leggermente arcuato, senza giogaia, si allarga verso le spalle .

TRONCO Profilo superiore: rimonta progressivamente e senza eccessi a partire dal garrese fino al livello del rene. Questa conformazione, detta anche roach back, è una caratteristica di razza.

Dorso: largo e muscoloso, solido e senza lassità.

Rene: corto largo e arcuato.

Groppa: ben inclinata.

Torace: cilindrico e ben disceso (leggermente sotto il livello dei gomiti); a botte, con costole molto cerchiate. Petto: ampio e iscrivibile in un quadrato visto frontalmente. Ventre e fianchi: rilevati senza essere levrettati

CODA Naturalmente corta, nel caso ideale di lunghezza sufficiente a coprire l’ano, inserita bassa, piuttosto dritta, larga alla base, si assottiglia in punta. Una coda arrotolata, annodata, spezzata o relativamente lunga (che non oltrepassa comunque la punta del garretto), è ammessa. La coda è portata bassa, ed anche in movimento non deve superare la linea dell’orizzontale

ARTI ANTERIORI: verticali e paralleli visti lateralmente e frontalmente (bene in appiombo).

Spalla: deve essere ben inclinata (obliqua). Braccio corto, spesso, muscoloso, leggermente incurvato. Gomiti aderenti al corpo, senza lassità.

Avambracci: corti, dritti e muscolosi.

Carpo: solido e corto.

Metacarpo: corto e leggermente inclinato visto di profilo.

Piedi: rotondi, compatti, di piccole dimensioni (“piedi di gatto”), lievemente ruotati in fuori. Dita ben serrate con unghia corte, spesse e di colore nero.

POSTERIORI: forti e muscolosi, sono un po’ più lunghi degli anteriori, in modo da rendere il posteriore più alto. Le gambe sono verticali e parallele viste sia di profilo che da dietro (appiombi regolari).

Coscia: muscolosa, solida.

Garretto: piuttosto disceso, non troppo angolato, né diritto.

Tarso: solido

Metatarso: corto.

PIEDI Rotondi, compatti, non ruotati all’indentro né all’infuori.

ANDATURA Movimento sciolto, potente e fluido; gli arti si muovono parallelamente al piano mediano del corpo visti di fronte e di profilo.

MANTELLO PELO: pelo raso, fitto, lucido e morbido, senza sottopelo

PELLE: ben tesa.

COLORE: fulvo, tigrato o meno, con o senza macchie bianche (“panachure” = white spotting).

MANTELLI SENZA MACCHIE BIANCHE (ESTESE) FULVO: mantello di colore uniforme che va dal fulvo chiaro al fulvo carico, talvolta con presenza di una colorazione più chiara nelle parti declivi, con o senza maschera nera, sebbene la sua presenza sia da preferire. Macchie bianche di limitata estensione possono essere presenti.

BRINGE’: mantello fulvo mediamente attraversato da striature scure trasversali che creano l’effetto di una “tigratura”; le striature non devono mai essere talmente estese da coprire il colore fulvo di fondo. Una maschera nera può essere presente. Macchie bianche di limitata estensione possono essere presenti

MANTELLI CON MACCHIE BIANCHE (ESTESE) BRINGE’ CON MACCHIE BIANCHE DI MEDIE DIMENSIONI O INVASIVE: detto “CAILLE” (“pied”), le macchie sono idealmente distribuite su tutto il corpo. Alcune chiazze sulla pelle sono ammesse.

FULVO CON MACCHIE BIANCHE DI MEDIE DIMENSIONI O INVASIVE : detto “BIANCO/FULVO”, le macchie sono idealmente distribuite su tutto il corpo. Alcune chiazze sulla pelle sono ammesse. In tutti i tipi di mantello il naso è sempre di colore nero, mai marrone o blu. I soggetti totalmente bianchi (con macchia bianca completamente invasiva), a condizione che naso e rima palpebrale siano neri, sono ammessi ma non ricercati per i rischi legati alla sordità.

TAGLIA E PESO ALTEZZA AL GARRESE: maschi da 27 a 35 cm; femmine da 24 a 32 cm; tolleranza: 1 cm al di sopra o al di sotto dei limiti previsti PESO: maschi: 9 - 14 Kg; femmine: 8 - 13 Kg; una tolleranza di 500 g in eccesso è consentita se il soggetto rientra bene nel tipo

DIFETTI Qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerata difetto e la severità con cui questo sarà penalizzato deve essere proporzionata alla sua gravità:

• mantello caille fortemente moschettato di nero • mantello bianco-fulvo fortemente picchiettato di rosso • nel mantello fulvo, traccia di colore nero intenso che si estende sul dorso • nei mantelli bringè e fulvi presenza di calzini bianchi • unghia chiare

DIFETTI GRAVI • ipertipo, esagerazione delle caratteristiche di razza • muso troppo lungo o esageratamente corto • lingua visibile a bocca chiusa • occhi chiari (da rapace) • linea superiore orizzontale dal garrese al rene • eccessiva depigmentazione delle labbra, del naso o delle palpebre, la cui rima non dovrebbe mai essere completamente depigmentata chiusura a tenaglia.

DIFETTI DA SQUALIFICA • soggetti aggressivi o paurosi • qualunque soggetto che mostri chiaramente anomalie di ordine fisico o comportamentale deve essere squalificato • mancanza di tipo: caratteristiche di razza insufficienti e tali che il soggetto non assomigli agli altri della stessa razza • narici completamente chiuse • torsione o deviazione laterale della mandibola con lingua costantemente visibile • soggetti con incisivi inferiori situati dietro a quelli superiori • soggetti con canini permanentemente visibili anche a bocca chiusa • occhi eterocromi • tartufo di colore diverso dal nero • orecchie non erette • anurismo o coda incarnita • presenza di speroni sugli arti posteriori • garretti invertiti • pelo lungo, duro o lanoso • colore del mantello non conforme a quanto previsto dallo standard, nello specifico nero, nero con focature fulve e tutte le diluizioni del nero con o senza macchie bianche • taglia e peso al di fuori dei limiti dello standard • soggetti che mostrano segni di sofferenza respiratoria sordità

N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali e completamente discesi nello scroto

N.B. Solamente soggetti sani ed in grado di assolvere le funzioni per le quali sono stati selezionati e che hanno la conformazione tipica della razza, possono essere utilizzati in riproduzione

 

   

Fonti:

Non tutti sanno che il pastore tedesco nero è una delle varianti ammesse dallo standard ENCI del cane pastore tedesco. Spesso capita di confondere questo cane con il pastore belga o con un meticcio, invece le colorazioni ammesse dallo standard, oltre al nero focato, sono il nero (monocolore o con "calzini" color giallo) ed il grigio uniforme con focature più o meno scure (detto "grigione").

Il motivo della diversità del manto risiede nei diversi utilizzi che venivano fatti del cane pastore tedesco.

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Di norma i cani dal manto nero o scuro venivano utilizzati per la sorveglianza o la guardia del bestiame e delle fattorie, la colorazione nera era richiesta per far si che il cane potesse mimetizzarsi al meglio nella notte, oltre ad essere un ottimo deterrente, alla sola vista, per eventuali ladri.

Già nel 60 d.C. i romani utilizzavano il pastore tedesco nero per la sorveglianza della fattoria e degli animali da cortile, nello scritto "De re Rustica" di Lucio Giunio Columella, si può leggere come il pastore tedesco nero (e bianco) fosse morfologicamente somigliante al lupo, soprattutto per quanto riguarda la forma della testa (triangolare), le orecchie portate ben dritte e il taglio obliquo dell'occhio.

 pastore tedesco nero e nero focato

   

Fonte foto: Google

Fonti consultate: http://www.difossombrone.it

Enci

 

Alain Delon, noto attore francese, ha dichiarato in una recente intervista al settimanale Paris Match, che se mai dovesse morire prima del suo cane, Loubo, vorrebbe che questo venisse soppresso immediatamente.

La dichiarazione ha scatenato la polemica tra chi pensa che sia un gesto altruista e chi egoista.

L'attore francese vive da anni isolato nella foresta della valle della Loira insieme al suo gatto e al cane Loubo, un malinois di tre anni, con il quale ha un rapporto morboso. Nella sua tenuta, Alain ha una cappella intorno alla quale sono seppelliti trentacinque dei suoi cani, come racconta al settimanale, in tutta la sua vita sono stati cinquanta i cani che gli hanno tenuto compagnia. L'attore ha chiesto nel suo testamento spirituale di essere sepolto nella cappella presente nella tenuta, tra i suoi cani ed ha predisposto che il veterinario possa far morire il suo amato Loubo tra le sue braccia, con un'iniezione. 

L'attore ha affermato che il pastore belga è il cane di fine vita e non accetta di lasciarlo da solo nel caso dovesse morire prima del cane poichè non vuole farlo soffrire per la sua perdita.

I commenti a tali dichiarazioni sono stati tantissimi, sui social si leggono frasi offensive nei confronti dell'attore, che lo accusano di crudeltà nei confronti degli animali, frasi ironiche e commenti in linea con il suo pensiero, c'è chi fa appello a Brigitte Bardot, amica dell'attore e nota animalista, per far ragionare Delon.

Fonte foto: Google

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