Aprile 19, 2024

Konrad Lorenz, padre dell'etologia moderna, in questo libro racconta, magistralmente ed in una lingua comprensibile a tutti, la "caninità" e l'incontro del cane con l'uomo.

Dalle origini ai giorni nostri, il cane viene raccontato e spiegato sia dal punto di vista dello scienziato che ha dato nuovi spunti nello studio del cane, che da quello del narratore che riesce a spiegare con precisione e chiarezza il comportamento canino e a porre i problemi umani sotto una nuova luce.
Nel libro, Lorenz si aiuta narrando episodi a lui stesso accaduti, spiega le origini del cane, il suo rapporto con l'uomo e le forme di intesa, odio, obbedienza e fedeltà che si sono stabilite nel corso dei secoli.
L'etologo offre anche spunti e aiuti per gestire i principali problemi del cane (gestione dei bisogni fisiologici, richiamo ed obbedienza).


Secondo me uno dei libri più interessanti ed attuali, nonostante sia stato scritto negli anni '50, riguardante il nostro amico cane.
Da leggere e tenere sempre a portata di mano.

Konrad Lorenz (1903-1989) zoologo ed etologo austriaco considerato il padre dell'etologia scientifica moderna. Nel 1973 gli viene assegnato il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia per i suoi studi sul comportamento e sul fenomeno dell'imprinting nelle oche selvatiche. Negli anni dà vita a molti esperimenti e studi sugli animali arrivando ad affermare che: "chiunque conosca intimamente un mammifero superiore, come un cane o una scimmia, e non si convince che tale essere ha sentimenti simili ai suoi, è psichicamente anormale", queste parole sono inserite nel libro Gli animali sono esseri umani di sentimento (1980).

Lorenz scrisse moltissimi altri libri e saggi, i più famosi sono: L'anello re di Salomone (1949), L'aggressività (1962), L'altra faccia dello specchio (1973), L'etologia (1978).

 

Queste alcune citazioni del libro che mi sono piaciute:

"Totalmente sbagliato voler insegnare al cane l'obbedienza per mezzo del castigo, come pure batterlo dopo che ci è scappato durante una passeggiata [...] Con questo sistema non gli si farà mai perdere l'abitudine di scappare , ma tutt'al più quella di tornare indietro, poiché questa è l'azione più vicina nel tempo al castigo". (pag. 41)

"Non esiste una sola razza canina le cui eccellenti qualità psichiche originarie non siano andate totalmente distrutte non appena la razza è diventata di gran moda". (pag 72)

 

Fonte foto: Google

     

 

La prima tappa del nostro giro del Lazio, con cane al seguito, ci ha visti approdare in terra viterbese, precisamente nei paesini di Vitorchiano e Celleno

Io, Alessandro ed Olivia siamo arrivati a Vitorchiano verso le 14 di un venerdi di agosto, cercavamo un posto dove mangiare qualcosa di tipico, ma senza spendere una fortuna, e che accettasse i cani. Abbiamo trovato subito un ristorante molto carino, ristorante Zafferano, che proponeva un'offerta interessante, ho chiesto al proprietario se fosse stato un problema accomodarci portando con noi il cane, lui, giustamente, ha chiesto agli altri ospiti presenti... tutti d'accordo, finalmente potevamo mangiare! Olivia, nonostante l'odore proveniente dalla carne alla brace dei nostri vicini prima, e dai nostri piatti poi, è stata bravissima, si è comportata da bravo cane educato facendoci ricevere molti complimenti sia dal ristoratore che dai vicini di tavolo. 

Dopo l'ottimo pranzo siamo entrati nel paesino vero e proprio, un gioiellino secondo me. Il paesino come lo intendo io che per più di trent'anni ho avuto la fortuna di passare le estati al paese nativo di mio padre, nelle Marche. 

 

Il paesino è posto su una rupe, la rupe di peperino, e le abitazioni sembrano essere state plasmate da quella pietra che ha avuto origine dalle eruzioni del Monte Cimino, un tempo vulcano, creando un effetto spettacolare, soprattutto se lo si osserva dalla parte più nuova del paese. Stradine e odori tipici del borgo antico hanno fatto da cornice alla nostra passeggiata durante la quale abbiamo scoperto molti affacci (terrazze) dalle quali osservare il paesaggio agreste circostante, se avessimo avuto più tempo avremmo intrapreso il percorso naturalistico.

Al termine della passeggiata abbiamo ripreso la macchina per dirigerci a Celleno, il borgo fantasma di cui abbiamo appreso l'esistenza dai cartelli turistici posti sulla strada principale di Vitorchiano, insieme alla scoperta di questo borgo particolare ne abbiamo fatta un'altra: l'esistenza di un Moai sul territorio vitorchianese.

Il Moai, unico esistente fuori dall'Isola di Pasqua, non è antico, ma è stato costruito nel 1990 da undici indigeni Maori, invitati dalla trasmissione Rai "Alla ricerca dell'Arca" per un programma di gemellaggio culturale. La produzione Rai si adoperò nella ricerca di una pietra simile a quella con cui sono fatti i Moai originali, che si stanno deteriorando, e la trovò a Vitorchiano. Un enorme blocco di peperino fu scolpito a mano dagli undici maori grazie all'aiuto di asce e pietre taglienti. Al termine del lavoro (circa 4 settimane) gli indigeni danzarono intorno alla scultura e cantarono canti polinesiani durante la cerimonia che concludeva lo sforzo dei lavoratori. Il Moai è una scultura sacra che, secondo i Maori, porta prosperità al luogo che osserva, a patto che non venga mai spostata, se viene mossa dal punto in cui viene scolpita, provoca grandi sciagure. E' anche per questo che lo spostamento della scultura, dal centro della piazza, all'inizio dell'abitato è stato malvisto, ma alla fine la grande statua è stata spostata ed ora osserva Vitorchiano dall'altra parte della forra. 

Dopo una ventina di minuti di auto siamo arrivati a Celleno, questo borgo è molto simile al più famoso Civita di Bagnoregio (nel quale siamo stati l'anno prima di prendere Olivia!), ma condannato da avvenimenti più tragici.: alla fine dell'800 un violento terremoto costrinse la maggior parte degli abitanti ad abbandonare le proprie case, la friabilità della roccia diede origine a nuove frane fino a quando tutti gli abitanti si spostarono nel nuovo abitato, poco lontano.

Noi tre siamo arrivati direttamente all'ingresso del ponte che porta nella parte vecchia del paese, quella abbandonata a causa del terremoto, dopo una breve salita ci siamo ritrovati in una piazza, circondati da macerie e rovine che rendevano il paesaggio spettrale e misterioso. Un brevissimo percorso guidato porta i turisti a vedere più da vicino le rovine ed i resti delle chiese (San Donato e la chiesa di San Carlo) e dei palazzi (tra cui il palazzo Orsini) che un tempo formavano il borgo medievale; il campanile della chiesa si staglia alto nel cielo, ma le campane non suonano più da secoli. Girovagando per il paesino abbiamo potuto vedere le abitazioni sventrate e le cantine sottostanti agli edifici che non possono essere raggiunte perchè pericolanti o interrate, dal borgo medievale si può godere della splendida vista del paesaggio della Tuscia.

      

Terminato il giro nella parte vecchia di Celleno, ci siamo fermati a fare delle foto e a fare amicizia con i padroni di altri due cani che ci avevano dato il benvenuto appena arrivati, poi siamo risaliti in macchina in direzione di Roma, ma l'ora suggeriva un'ulteriore sosta per un breve aperitivo quindi, sulla strada del ritorno, ci siamo fermati in un bar alle porte di Ronciglione, precisamente al bar Rio Vicano, dove la cameriera ci ha fatto sapere che non c'erano problemi se avessimo voluto accomodarci all'interno insieme ad Olivia, ma abbiamo preferito restare fuori e goderci gli ultimi minuti all'aria aperta prima di tornare nella torrida città eterna.

Al termine della prima tappa di queste vacanze con il cane posso affermare che i posti che abbiamo visitato sono pet-friendly, e che si mangia e beve benissimo!

A presto con una nuova avventura!

     

Ogni anno la solita domanda: dove si può andare in vacanza con il proprio cane, soprattutto se questo pesa più di 30 kg? Il peso non è irrilevante, e nemmeno la razza... purtroppo. In molti luoghi del nostro paese certi cani non hanno vita semplice, e nemmeno i padroni! 

Quest'anno, complice il portafogli quasi vuoto, io ed il mio compagno, Alessandro, abbiamo deciso di visitare la nostra regione, il Lazio. Lo scorso anno ci siamo trovati benissimo a Bolsena, il proprietario del B&B dove siamo stati ci ha accolti a braccia aperte ed è stato felice di accogliere anche Olivia, la nostra dobermann, all'epoca, di un anno e mezzo. Abbiamo deciso allora di "testare" i borghi della regione girando con il cane e assaggiando tutti i prodotti tipici che ci offrivano questi luoghi!

Nei mesi di luglio ed agosto abbiamo girato parecchio, alcune volte siamo usciti dai confini del Lazio per affacciarci in Toscana (Capalbio) e nelle Marche (Pescara del Tronto), al termine delle nostre vacanze on the road, con dog al seguito, ho fatto delle considerazioni che vorrei condividere con voi lettori:

- l'Italia è un posto meraviglioso e con del cibo ottimo;

- sono ingrassata nonostante le lunghissime camminate;

- i paesi del nord del Lazio sono quelli che preferisco, nulla togliendo a luoghi bellissimi come Genzano, Ariccia, Castel Gandolfo, ma sono più simili all'idea che ho di borgo antico;

- come ci si allontana da Roma c'è maggior tolleranza nei confronti dei cani (e dei padroni ben educati!);

- sono molti i ristoranti o bar in cui ci si può fermare per mangiare o bere con il proprio cane al seguito (abbiamo preferito sempre accomodarci ai tavoli esterni per godere delle bellissime giornate, ma tutti ci hanno invitati anche ad entrare all'interno dei locali);

- purtroppo molti luoghi come musei o chiese non permettono l'accesso ai cani e quindi alcune visite che avevamo programmato, non abbiamo potuto realizzarle, da una parte lo comprendo, dall'altra no poichè un turista che viaggia con il proprio animale si vede costretto a non poter conoscere molte bellezze dei luoghi che visita a causa del turista a 4 zampe che si porta dietro;

- ci sono moltissimi posti immersi nella natura dove è possibile fare passeggiate con il cane, quasi sempre posti in cui si può andare anche se non attrezzati con scarpe o vestiti da trekking.

Fatte queste, e molte altre, considerazioni, ho pensato di dare il via ad una piccola rubrica in cui racconto le nostre vacanze in giro per il borghi, specificando dove si può, o meno, entrare con il cane, quali sono le attività che possono essere svolte insieme al proprio compagno di vita, gli itinerari da noi svolti e i cibi assaggiati, sperando di fare cosa gradita e di arricchire gli articoli con le esperienze di voi lettori.

Presto il racconto del primo viaggio!

Sappi, viandante, che io da qui non mi muovo.
Resto immobile al mio posto, dove ho ricevuto l'ordine di rimanere, ma bada alla porticina aperta.
Non mi separa niente da te.
Solo il mio autocontrollo
E il tuo buonsenso e le tue intenzioni
Non guardare ai miei occhi, sono indecifrabili.
Sono l'arma della donna indifesa seduta al mio fianco.
Riprendi la tua strada viandante.
Dio mi ha creato cane.
Il mio cuore mi rende guerriero.

Tratto da un incontro con uno sconosciuto in aperta campagna.

 

La foto di apertura ci è stata donata da Sonia.

Per leggere le altre puntate della serie "Vivere con un cucciolo di dobermann"clicca qui

 

I cani possono diventare vegetariani o vegani?

Dobbiamo considerare due domande distinte e dare due distinte risposte, partendo però dal presupposto che in ognuno dei due casi stiamo imponendo un'alimentazione innaturale. I cani sono si onnivori, ma non vegetariani o vegani, il cane si nutre sia di vegetali che di carne. L'errore sarebbe pensare che potremmo comunque fornire al cane le stesse sostanze nutritive di cui ha bisogno con una dieta diversa da quella onnivora, questo perchè mangiare carne per il cane non è importante solamente per una questione di nutrimento, ma anche per come è formato il suo apparato digerente, rimasto uguale a quello dei primi canidi e del lupo. Sbagliatissima sarebbe anche la scelta di fornire al cane una dieta esclusivamente a base di carne, anche in questo caso mancherebbero al cane delle sostanze fondamentali che non si trovano nella carne.

L'ideale per i nostri cani sarebbe avere una dieta bilanciata ed equilibrata a base di vegetali e carne (ossa comprese).

A mio parere, voler costringere il proprio animale ad una dieta innaturale va contro le regole del benessere animale di cui ogni essere umano dovrebbe tenere conto, vuol dire non rispettare gli animali per quello che sono solamente per delle nostre scelte etiche o morali.

Nello specifico andiamo a considerare le due diete, vegetariana e vegana.

CANI VEGETARIANI - 

Non esiste una risposta chiara alla domanda se i cani possono vivere a lungo e senza problemi con una dieta vegetariana, la maggior parte dei veterinari non si esprime in merito nè a favore, nè contro questo tipo di dieta, ma consigliano vivamente di NON effettuare cambi di diete senza aver consultato il medico veterinario oppure il nutrizionista, e di effettuare visite ed analisi del sangue periodiche per valutare i livelli di vitamine e verificare eventuali anomalie o carenze. Nel caso si decida di optare per una dieta vegetariana occorre consultare il medico veterinario anche per valutare le quantità e cosa proporre al cane, molte verdure o frutti non fanno bene per l'apparato digerente di Fido (es. pomodori o patate crude). Inoltre, decidere di alimentare il proprio cane con una dieta vegetariana potrebbe comportare dei rischi che vanno valutati attentamente, rischi collegati a mancanza di vitamine o altre sostanze nutritive che provengono da una dieta equilibrata e composta di vegetali e carne.

CANI VEGANI -

Alla domanda se i cani possono diventare vegani è ancor più difficile rispondere, non esiste ancora una letteratura completa e, anche in questo caso, molti veterinari non si esprimono, anche se nella maggior parte dei casi tendono ad evitare di alimentare un cane seguendo una dieta strettamente vegana. I cani hanno bisogno di alcune sostanze che non sono in grado di produrre, come la vitamina D o la taurina. La vitamina D deve essere presente nella dieta del nostro cane, soprattutto la vitamina D3, di origine animale. Il cane può giovare della vitamina D2, di origine vegetale, ma solamente entro certi limiti, è nostro dovere fornirgli il giusto nutrimento. Altra sostanza importantissima per Fido, è la taurina. La taurina è una sostanza chimica acida che si trova nell'organismo di molti animali, uomo compreso, ed in alcuni batteri, ma non esiste nelle piante. La taurina è fondamentale per la regolazione del volume cellulare, i cani non possono produrla da soli senza un apporto adeguato di proteine, la carenza di taurina può provocare seri problemi all'animale (sangue nelle urine, ingrossamento del cuore, dolori addominali). Questa ed altre sostanze sono impossibili da fornire al cane seguendo una dieta senza carne, occorrerà integrare la dieta vegana con delle sostanze chimiche ed integratori alimentari. A questo punto la domanda è: Perchè farlo???

Per concludere, non si ha una risposta chiara sulla possibilità di vita sana e lunga del cane che viene alimentato con una dieta vegetariana o vegana, ci sono i pro ed i contro nel cibare i cani con diete che non siano equilibrate dal giusto apporto di proteine vegetali e animali. 

La scelta migliore potrebbe essere quella di alimentare il cane con una dieta varia senza doverlo sottoporre ad una dieta innaturale per l'animale che è. Non dimentichiamoci che i cani si sono adattati a molte cose con la domesticazione, ma non possiamo chiedergli di adattarsi ad una dieta vegetariana o vegana, perchè non sono "costruiti" per questo tipo di alimentazione, a partire dai denti (molari appuntiti per tranciare la carne e le ossa), le mandibole (che non si muovono come quelle dei ruminanti), fino ad arrivare all'apparato digerente (costituito in modo da digerire alcuni cibi e non altri).

Le informazioni contenute nell'articolo non devono sostituire il rapporto medico-paziente, si raccomanda di chiedere il parere del medico veterinario prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata.

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