Marzo 28, 2024

Il cane può mangiare le ossa? 

A questa domanda le risposte sono sempre discordanti, c'è chi dice "si", e chi dice "assolutamente no", cerchiamo di capirci qualcosa:

Il cane è carnivoro, adattandosi alla vita umana, ha adattato la sua dieta ed è possibile inserirlo tra gli animali onnivori, ma è un carnivoro ed il suo apparato digerente, a partire dalla bocca, è stato concepito per masticare e digerire le prede cacciate, carne ed ossa comprese! In natura il cane, o il lupo, non disossano la preda per mangiarne solamente la polpa, mangiano tutto, quindi si può affermare che il cane può mangiare ossa, purchè CRUDE. Le ossa cotte sono soggette a scheggiamento, quelle crude no, poichè sono elastiche ed è più difficile che si scheggino (le ossa di pollo cotte sono più facilmente scheggiabili).

I cani hanno un'acidità gastrica elevata, in grado di digerire anche le ossa.

Se decidiamo di voler gratificare il nostro cane con un osso, non dobbiamo dimenticarci che queste devono avere la polpa attaccata, ossia la carne, l'osso polposo è più facile da digerire.

Spesso i padroni di cani hanno mille paure e decidono di non dare ossa al proprio cane, ma possiamo affermare che: il pericolo dell'occlusione intestinale c'è nel momento in cui si esagera con le dosi; il pericolo del soffocamento si evita dando al cane ossa della giusta misura per l'età e la taglia del cane (non possiamo dare ad un bassotto la stessa quantità di ossa che daremmo ad un maremmano, nè gli stessi tipi di osso), ad un cane di taglia piccola, o cucciolo possiamo proporre ossa di quaglia, pollo o coniglio, ad un cane di taglia grande, o abituato a mangiare ossa, possiamo somministrare ossa di agnello.

Se il proprio cane non è abituato a masticare (perché abituato a mangiare cibo troppo umido o piccolo, oppure perché gli è stata inibita la masticazione fin da cucciolo), dobbiamo iniziare proponendo ossa piccole e non troppo dure.

Masticare l'osso fa bene al cane poiché aiuta nella pulizia dei denti, rinforza la mandibola, apportano calcio, oltre ad avere un effetto calmante.

Ovviamente occorre avere buon senso ed informarsi, magari dal proprio medico veterinario, sulle giuste quantità e tipi di ossa  da poter dare al proprio cane.

 

Le informazioni contenute nell'articolo non devono sostituire il rapporto medico-paziente, si raccomanda di chiedere il parere del medico veterinario prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata.

 

 

Un appello curioso è stato fatto dalla squadra di calcio londinese, Leyton Orient, tramite il proprio account ufficiale Instagram. Il club londinese, in passato appartenente all'italiano Francesco Becchetti e allenato da Fabio Liverani, ha richiesto la disponibilità dei propri tifosi e dei loro cani maschi per allontanare le volpi dallo stadio, il Breyer Group Stadium

Nelle ultime settimane il campo di calcio è stato preso d'assalto da questi animali e l'unico modo per scoraggiare le gite notturne delle volpi è far passeggiare i cani nel campo.

Nell'appello è richiesta la partecipazione dei tifosi che siano disposti a portare a spasso il proprio cane mattina e sera all'interno dello stadio. Chi volesse intervenire può contattare la casella marketing del club, presente in fondo all'annuncio.

L'annuncio del Leyton Orient ha scatenato l'ilarità del Regno Unito.

Clicca qui per leggere l'annuncio originale.

Un pensiero tremendo mi attraversa la mente all'improvviso: "Ho chiuso la porta di casa quando sono uscita???" 
Mi sforzo di ricordare ma non riesco a visualizzare il momento in cui mi tiro la porta alle spalle prima di salire in auto...
Sono stata io o junior ad uscire per ultima?
Di solito mi volto per assicurarmi che la porta sia ben chiusa perché da tempo la maniglia è un po' difettosa. Niente, amnesia totale!
Cerco il telefono nella borsa e chiamo il vicino di casa. Cinque, sei, sette, otto squilli... Non risponde! Inizio a sudare freddo nonostante all'esterno ci siano 35 gradi...
"Andiamo!" intimo a mio figlio che mi risponde con uno sguardo stupito, "Ma non abbiamo ancora..." "NON DISCUTERE! MUOVITI!" taglio corto trascinandomelo dietro e mollando la spesa sulla cassa dopo aver scavalcato la fila. 
"Torno dopo!" dico alla cassiera allibita dal mio comportamento. Di solito sono molto, molto educata. Non posso, non posso essere stata così stupida mi ripeto mentalmente mentre corro verso l'auto.
"Sali dietro e allacciati la cintura!" junior non tenta neanche più di protestare.
Intanto nella mia testa si dipingono scenari inquietanti: Bowie solo, in mezzo alla strada!
Non uscire, non uscire amore mio! Resta in casa, al sicuro! Provo ad immaginare a come potrebbe comportarsi trovandosi la porta di casa aperta... In passeggiata gli abbiamo insegnato ad immobilizzarsi appena sopraggiunge un'auto, ma solo, da solo cosa potrebbe fare??? Siamo a 4 km da casa, in meno di 5 minuti posso arrivarci. La tentazione di spingere sull'acceleratore è tanta, ma c'è junior con me e non posso permettermi di essere imprudente.
Forse sta correndo correndo sulla tangenziale esterna, o magari si è diretto verso il paese...
Qualcuno lo vedrà, non può passare inosservato! Ma questo non mi tranquillizza affatto: un grande cane incustodito, nero, appartenente ad una razza ritenuta pericolosa... Un cane nero nell'immaginario collettivo è l'incarnazione del male, un dobermann poi! Non ha nemmeno il collare, in casa glielo togliamo per non rovinare il pelo.
Penseranno che sia stato abbandonato!
No, no, no... È troppo bello, capiranno che appartiene a qualcuno, è troppo bello, il pelo lucido, l'aspetto sano e curato...
Però l'estate è una stagione balorda per i cani, essere belli e di razza non ha mai salvato nessuno dal tradimento! Il caldo, il richiamo delle vacanze uccide quei quattro neuroni nel cervello di chi pensa ad un cane come un ostacolo...
"Mamma... che succede?"
"Amore, non sono sicura di aver chiuso la porta di casa... Tu te lo ricordi?"
"BOWIE!!!"
"Sì... però forse mi sto sbagliando..."
Da quanto tempo manchiamo da casa? Forse hanno chiamato i vigili, la Asl... Quelli ci mettono secoli ad arrivare!
15 minuti, 20, non di più. 
Quante cose possono succedere in 20 minuti?
Sei solo un cucciolo, lo capiranno?
Sei diventato un gigante così in fretta, ma sei solo un cucciolo, il mio cucciolo!

La porta è chiusa
Io sto tremando come una foglia al vento.
Io non posso più fare a meno di te.

 

La foto di apertura ci è stata donata da Sonia
 

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Tipica postura dobermanesca che denota la grande flessibilità dell'apparato muscolo-scheletrico. Non sono in grado di garantire sull'effettiva comodità della postura poiché quando ho cercato di imitarla sono rimasta intrecciata per tre giorni di seguito.
Tale posizione a prima vista può sembrare allarmante perché fa venire in mente un improvviso e scomposto decesso dell'animale che, diabolicamente, non risponde agli accorati richiami! Seguono altri 3 giorni necessari per riprendersi dallo spavento che rasenta l'infarto.
Sempre la suddetta posizione viene strategicamente assunta nei passaggi più a rischio per l'incolumità umana: preferibilmente all'ingresso e all'uscita delle porte interne o a inizio scale o dislivelli.
  
Una volta inciampati nel corpo apparentemente dormiente si eseguono una serie di esercizi ginnici di una complessità da fare invidia ai migliori atleti mondiali in circolazione! Se si riesce ad uscire indenni o con qualche lieve ammaccatura dal balletto acrobatico salvavita il minimo che viene spontaneo fare è un'esplosione di imprecazioni verso la bestia malefica nerofocata (o marronefocata) che ovviamente resta impassibile ed indifferente al fumo che ti esce dagli occhi e al rivolo di bava ai lati della bocca per lo scampato pericolo.
Tuttavia, se lo spettacolo è stato degno di nota ed il linguaggio particolarmente colorito, l'animale si degnerà di muovere impercettibilmente la coda (se ce l'ha) in segno di ammirazione per essere riuscito a sfuggire al silenzioso attentato.
Il fatto che non si decida di prenderlo di peso (approfittando della momentanea scarica di adrenalina) e scaraventarlo fuori casa pare sia dovuto alla teoria scientificamente dimostrata che chi sceglie un dobermann è un soggetto altamente disturbato con seri problemi di personalità. Diversamente non si spiega l'alto tasso di sopravvivenza di chi con un dobermann ci convive per anni.
 
Per cui, cari colleghi dobermanisti è perfettamente inutile che continuate a chiedervi chi diavolo ve lo abbia fatto fare a prenderlo! La colpa è soltanto vostra.
Quindi, prima vi rassegnerete alla realtà incontrovertibile che con un dobermann non c'è speranza meglio vivrete.
 
Adesso devo interrompermi, anche se ne avrei tante altre di cose da scrivere, ma urge il mio intervento per sedare una controversia tra il dobermann di famiglia ed il mio erede umano per cercare di stabilire la legittima proprietà di un pezzo di Lego attualmente nelle fauci dell'irrispettoso cane e da cui mio figlio tenta di liberarlo infilandoci dentro 3/4 di braccio...
 
 
 
La foto di apertura ci è stata donata da Sonia e rappresenta il suo Bowie, le altre vogliono solamente confermare quanto scritto dalla nostra amica (in foto: Olivia)!
 

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Noi guardiamo avanti.
Oggi ennesimo controllo, negli ultimi 3 mesi e mezzo abbiamo passato più tempo negli ambulatori veterinari che a casa!
Questo è il percorso dei cani affetti da patologie genetiche. Ma questo è anche il percorso dei cani fortunati, di quelli che capitano nelle mani giuste, le mani di chi si assume appieno le responsabilità di una scelta, seppur non fortunata.
Vorrei poter farvi capire la mia ansia prima di ogni verdetto medico.
Vorrei spiegarvi, se solo ci riuscissi, il peso schiacciante del silenzio durante le lunghe attese prima dei risultati.
Risultati: c'è che li aspetta in un ring, e c'è chi li aspetta dietro una sala operatoria.
C'è chi festeggia su un podio, e c'è chi lo fa sciogliendosi in lacrime davanti al camice macchiato di sangue di un professionista che ti dice che è andato tutto bene...


Mio piccolo grande guerriero, ho mantenuto la mia promessa: puoi tornare a correre felice!
Perdonami per questi lunghi mesi di prigionia forzata, è stato il prezzo da pagare per riscattare la tua libertà.

 

La foto ci è stata donata da Sonia

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