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Addestratore Cinofilo Riconosciuto ENCI e FISC
Conduttrice IGP
Mi occupo nello specifico di Educazione Base, Guida alla scelta del Cucciolo, Maintrailing, Puppy Class e Preparazione per i Brevetti
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La nostra collega, ed amica, Debora Capuano, educatrice cinofila FISC, dal 2012 al 2015 dirigente sportivo e presidente della ASD Dog Camp, e responsabile servizi commerciali di DogPRO.it (azienda del petcare che si occupa di alimentazione per cani e gatti, soprattutto biologica) parla, con cognizione di causa, delle crocchette e della dieta casalinga. Un argomento interessante per tante persone che non sanno bene a chi dare ascolto e cosa far mangiare al proprio cane. Riflettiamo un attimo prima di credere a guru e pubblicità!
di Debora Capuano
Vendo crocchette dal 2012. Mi sono messa in gioco per la prima volta con una società che produce ancora oggi crocchette “cruelty free”, anche vegetali, sane, senza conservanti, coloranti, senza ricorrere a farine e quindi all’utilizzo di materie prime scadenti.
All’epoca, solo 4 anni fa e ancora prima, nel 1993, quando divenni felice compagna di vita di una meravigliosa rottweiler, non si parlava così diffusamente di alimentazione per cani e gatti. Chi comprava crocchette lo faceva alla cieca, di sua iniziativa, oppure affidandosi al venditore e alla pubblicità. C’era davvero poca scelta: si passava dalla pessima qualità all’eccellenza. E si era sicuramente meno consapevoli di oggi circa gli ingredienti, i componenti ed i nutrienti presenti in un sacco di crocchette. Poche grandi marche tenevano sotto controllo tutto il mercato.
Oggi, dopo quasi 20 anni, le cose sono cambiate così come sono cambiati anche i nostri cani e il nostro modo di vivere con loro. Da cani da lavoro, da guardia, da pastore, si sono trasformati spesso purtroppo in cani da divano e più spesso… da borsetta e di pari passo con la nascita di figure professionali sempre più specializzate che si occupano della cura e della salute dei nostri cani e gatti, hanno preso forma attenzioni forse a volte maniacali, circa il loro benessere fisico e psicologico.
Si trovano educatori cinofili e rieducatori comportamentali, centri di riabilitazione fisioterapica in acqua per cani, SPA termali che destinano parte delle loro strutture ai 4 zampe, tolettatori che praticano massaggi shiatzu e l’ozonoterapia per i figli pelosi (a volte più viziati dei figli veri), omeopati che prescrivono al cane e al gatto cure a base di fiori di Bach.
A tutto questo si aggiungono medici veterinari nutrizionisti all’ultimo grido che ci invitano sempre più spesso a praticare una sana e corretta alimentazione dei nostri animali domestici.
Per questo, in città e provincia – nonché su internet - spuntano come funghi rivenditori, distributori, grandi magazzini per animali e piccoli negozi specializzati che offrono una gamma vastissima di alimenti secchi, umidi, disidratati, reidratati, vegetali, ogm free, cruelty free, con e senza cereali, 100% carne fresca, mono proteici, ipoallergenici, solo verdure, senza verdure … e tanto tanto altro.
Un proprietario medio moderno non sa più esattamente a chi rivolgersi e fino a che punto affidarsi ai nuovi guru della nutrizione e quindi se gli interessa uscirne vivo, inizia a farsi una sua cultura personale: parla con gli altri proprietari, fa un giro in internet, si confronta col veterinario e se entra in uno dei negozi di cui sopra guardando lo scaffale trova più cibi, snack, integratori, delizie e sporcizie da destinare all’alimentazione del suo cane di quanti ne troverebbe al supermercato per nutrire se stesso.
E qui è il caso di fare un semplice ragionamento: se compriamo al supermercato 1 kg di carne di manzo lo paghiamo circa 12/18 euro al chilo (dipende dove lo compri e dove vivi). Se il cane pesa circa 10 chili può sfamarsi per quasi 10 giorni se a quella carne aggiungiamo del riso, patate, o anche pane secco. In un mese ci sono 30 giorni e quindi a fine mese avremo speso, facendo mangiare al nostro cane vera carne, comprata da noi, circa 60 euro. Soldi benedetti: sapremo cosa sta mangiando e potremo mantenerlo in salute andando a trovare il veterinario solo per il richiamo vaccinale.
Allora perché comprare crocchette? In 1 kg di crocchette ci sono al massimo il 10/15% di proteina pura. Intendo proteina di carne, da assimilare per mettere su muscolo. Quando leggiamo sull’etichetta che la proteina grezza è al 45% male che va il nostro cane ne assorbirà il 20%. E’vero anche che nella carne pura c’è acqua, e quindi quello che assimiliamo da una bistecca non è mai solo e soltanto proteina. Ma certo è che sarà (o si spera quasi del tutto) solo carne. In una crocchetta abbiamo anche altro. Se siamo fortunati e spendiamo non meno di 12 euro al chilo per un sacco di crocchette, allora troveremo proteina ma forse anche carboidrati, patate ma più spesso riso, e ancora più spesso mais. Il nostro cane dei carboidrati se ne fa poco. Aiutano a dargli senso di sazietà, certo gli tolgono l’appetito, ma è un po’ come per noi mangiare pane durante i pasti: se siamo un poco sensibili ci si gonfia la pancia e soffriamo di flatulenza, se siamo sfortunati ingrassiamo e ci viene il diabete.
Così appunto nella crocchetta dai 12 euro al chilo in su, troviamo FOS, OMEGA3, integratori, vitamine e vari elementi anche naturali come la yucca, la barbietola, il melograno, il rosmarino etc. Ma sempre di più si legge sulle etichette: “ingredienti naturali, no conservanti, no coloranti, no antiossidanti, materie prime senza carcasse, senza farine, senza scarti”. E allora se devo comprare tutto questo ben di Dio contenuto in una crocchetta, perché mai non vado direttamente alla fonte e mi compro della carne vera? Della verdura vera? E integro con elementi altrettanto naturali, come appunto rosmarino, melograno, polpa di barbabietola?
Il fatto stesso di produrre e confezionare una crocchetta, snatura e priva del loro valore nutrizionale gli ingredienti che la compongono. Il procedimento di estrusione prevede lo sfarinamento, che consiste nel ridurre tutte le materie prime nella stessa forma per ottenere un impasto omogeneo e quindi più lavorabile ai fini tecnologici, in seguito un condizionamento a vapore, poi la cottura e infine l’espansione. Ulteriore passaggio obbligato è la grassatura e il trattamento con antiossidanti (naturali o chimici) per permettere una buona conservazione del prodotto che (visto l’alto contenuto di grassi se si tratta di carne fresca) potrebbe andare incontro ad irrancidimento con peggioramento delle caratteristiche organolettiche oltre ad aumentare il rischio di danno radicalico negli animali.
Tutto quanto sopra costringe a modificare l’integrità dei nutrienti. La differenza che c’è tra acquistare una torta prodotta a livello industriale e farsi invece una bel pan di spagna a casa propria!
Non volendo rinunciare alla crocchetta, per velocità e comodità, si può scegliere il meno peggio ma non si potrà mai essere certi che una crocchetta sia buona, nutriente e gustosa esattamente o come un pasto tutto naturale. E chiunque asserisca il contrario cercando di vendervi la crocchetta migliore, la più sana, la meno lavorata, la meno sofisticata … non vi dirà tutta la verità ma ve ne racconterà solo una parte.
Come per tutti i fenomeni alla moda, sono spuntati anche negozianti che da semplici proprietari di cani si spacciano per nutrizionisti e vengono osannati dai loro clienti che acquistano senza batter ciglio sacchi di cibo da 7 kg ad 80 euro a sacco!!!! Produzioni inglesi, americane, australiane, dove le etichette narrano di strategie alimentari uniche al mondo, procedimenti sensazionali di estremo equilibrio nell’allevamento e nella selezione della materia prima, sistemi avanguardistici di produzione e filosofie di vendita basate su etica ed estetica … ma una crocchetta non può non essere artefatta dato tutto quanto il procedimento di cui sopra e soprattutto un produttore avvezzo al mercato non può spendere più denaro in materie prime di quanto sa che potrà incassarne lavorandole, stoccandole e poi rivendendole. Una produzione industriale non può essere meno di 2 / 3 euro al chilo per una crocchetta mediamente buona, ma non potrà superare i 4/5 euro per una crocchetta eccezionale. Da questo fate le vostre riflessioni.
Inoltre un estrusore ha dei costi di installazione e manutenzione talmente alti che ad esempio in Italia ne esistono solo 2 o 3… che producono crocchette per tutti i grandi nomi e poi insacchettano le tante diverse ricette che gli vengono commissionate con tanti colori diversi, diverse etichette, foto, formati etc. ma con un prodotto, di base, molto simile da una marca all’altra.
RIFLESSIONE
Per concludere una riflessione: per millenni i nostri cani sono vissuti cibandosi degli avanzi della nostra cucina. Nel ‘900 non vivevano a lungo, ma di certo non conoscevano il veterinario, non avevano tumori, non soffrivano di allergie, non c’erano dermatiti, occhi che lacrimavano, irritazioni perianali e tanto tanto altro.
Oggi abbiamo dei cani apparentemente più longevi che vivono però soprattutto nelle grandi città facendo poco o pochissimo movimento, e ai quali somministriamo molte più medicine di quante i nostri nonni ne somministrassero a Fido che viveva in giardino, si muoveva tutto il giorno, antiparassitari e vaccini non sapeva cosa fossero, faceva la guardia, inseguiva gatti e galline, mangiava pane secco e pasta al sugo, forse non era bellissimo, magari un po’ spettinato, il suo apparato osteo-articolare non reggeva troppo a lungo perché non aveva mai visto un condro protettore eppure… era un cane sano e forse più felice.
Possiamo unire oggi a l’alimentazione casalinga gli integratori alimentari presenti sul mercato, e assieme a movimento e vita familiare che includano anche il nostro cane, offrendogli socialità, gioco e facendogli controlli veterinari regolari, profilassi antiparassitarie corrette possiamo contribuire ad allungargli la vita.
Una crocchetta non basta.
Quando un cane si può definire anziano?
Solitamente i cani intorno ai 7 anni di età iniziano ad invecchiare poiché hanno raggiunto il 75% circa dell'aspettativa di vita. L'aspettativa media di vita del cane è aumentata notevolmente grazie ai progressi della medicina e dipende da vari fattori, i più incisivi sono la taglia e la razza.
Più grande è il cane, prima inizierà l'invecchiamento:
taglia gigante (oltre 40 kg) 7/8 anni
taglia grande (23-40 kg) 8/9 anni
taglia media (10-22 kg) 9/10 anni
taglia piccola (0-9 kg) 10-11 anni
Cosa vuol dire che il cane invecchia? L'invecchiamento è associato a cambiamenti biologici dell'organismo che portano ad una riduzione delle capacità di affrontare le situazioni stressanti sia endogene (patologie, alterazione del funzionamento degli organi, malattie) che esogene (cambiamento dei fattori ambientali come cambi di temperatura o cambiamento del nucleo famigliare). Oltre al calo generale della salute fisica il cane, come l'uomo, andrà incontro ad un calo cognitivo poiché come tutti gli organi e gli apparati, anche il sistema nervoso centrale invecchierà alterando il comportamento dell'animale.
Vediamo nello specifico cosa comporta la disfunzione cognitiva e rimandiamo ad altri articoli il discorso dell'invecchiamento degli altri organi ed apparati.
La disfunzione cognitiva (o Disha dall'acronimo inglese dei principali sintomi) si ha con l'invecchiamento delle cellule del sistema nervoso centrale, in particolare dell'encefalo. La conseguenza sarà un alterazione del comportamento del cane, di alcune funzioni celebrali, della memoria e dell'apprendimento.
I principali sintomi di questa disfunzione sono: disorientamento, alterazioni nelle interazioni sociali e ambientali, cambiamenti del ciclo sonno-veglia, diminuzione dell'igiene, alterazione dei livelli di attività.
Altri sintomi riscontrabili sono: aumento dell'ansia, alterazione dell'appetito, ripetizione di comportamenti, deficit di apprendimento e memoria, diminuzione nella risposta agli stimoli.
I test di laboratorio hanno evidenziato come il declino cognitivo inizi intorno ai 7 anni, anche per i cani il cui invecchiamento avviene intorno ali 11 anni, vuol dire che la diminuzione delle capacità cognitive inizia molto prima che i sintomi siano visibili. La diagnosi viene effettuata da veterinari comportamentalisti che valutano le capacità di apprendimento, memoria e discriminazione del cane.
L'individuazione dell'eventuale deficit cognitivo permette al padrone del cane di intervenire per rallentarlo, dal momento che non può essere fermato.
Prima di tutto stimolando il cane a fare attività mentale permettendogli di utilizzare le proprie capacità cognitive. Gli esercizi che si possono proporre al cane anziano sono semplici esercizi di attività mentale che stimolano le funzioni celebrali, l'apprendimento e la memoria. Alla soluzione del problema il cane riceverà un premio immediato.
Oltre la ginnastica mentale si deve pensare al fisico, far fare continua attività fisica, adatta all'età e alle patologie presenti, al cane favorisce il benessere dell'organismo. Passeggiate brevi e frequenti, socializzazione, esplorazione, attività che permettono al cane di continuare ad essere curioso e ad esplorare il mondo circostante, interazione con il proprietario anche attraverso il gioco.
Con il cane anziano occorre stare attenti alla comunicazione, soprattutto non verbale dal momento che molti cani possono avere difficoltà uditive. Comunicazione chiara e fatta da segnali evidenti che permettano al cane di capire cosa gli stiamo chiedendo.
Come si mettono il collirio e la crema oftalmica al cane?
Ovviamente non si può ricorrere al trucco del cibo come abbiamo spiegato nel precedente articolo, occorrerà avere molta pazienza e calma ed assicurarsi che il medicinale sia entrato nell'occhio per evitare che la cura non abbia effetto.
La tecnica da utilizzare prevede di prendere il muso del cane con una mano, con il dito medio della stessa mano occorrerà abbassare la palpebra inferiore dell'occhio ed usare l'altra mano per inserire il collirio, una volta applicato il cane sbatterà le ciglia ed il prodotto si diffonderà su tutto l'occhio.
Si dovrà premiare il cane con un bocconcino o gioco per chiudere la procedura, così da associare qualcosa di positivo alla medicazione.
Per quanto riguarda la pomata oftalmica la tecnica è simile, ma non si dovrà abbassare solo la palpebra inferiore, ma anche alzare quella superiore separando, quindi, le palpebre. Una volta aperto per bene l'occhio si dovrà applicare la pomata nell'angolo interno dell'occhio e per lungo sulla palpebra inferiore, una volta chiuso l'occhio la pomata di distribuirà su tutto l'occhio.
Per questa seconda manovra è meglio se ci si può far aiutare da qualcuno, così il cane viene tenuto fermo mentre si applica il prodotto.
Anche in questo caso occorrerà premiare il cane al termine della medicazione.
Nel caso in cui si è molto fortunati ed il cane è tranquillo, si può semplicemente tenere il muso con le quattro dita di una mano e con il pollice abbassare la palpebra inferiore, come nella figura presente nell'articolo.
Fonte foto: Google
Perchè i cani si grattano il sedere strusciandolo a terra?
Sarà capitato a tutti di vedere un cane grattarsi il sederino facendo un movimento simile ad una carriola, sicuramente fa ridere, ma la cosa non è da sottovalutare.
I cani strusciano il sedere a terra quando hanno prurito e questo può dipendere da vari fattori ai quali si deve prestare attenzione.
Parassiti: spesso i cani possono avere dei parassiti intestinali, questi provocano, oltre a dissenteria, vomito (in alcuni casi), e vermi nelle feci, anche molto prurito a cui il cane tenta di porre fine trascinando il sedere su pavimenti e strade.
Infiammazioni: provocate da stitichezza, dissenteria, dermatiti. Occorre capire quale di questi motivi porta il cane ad avere prurito e porvi rimedio.
Ghiandole perianali piene o infiammate: queste ghiandole si trovano ai lati dell'ano, sono piene di un liquido denso e molto odoroso che serve al cane per ammorbidire le feci e diffondere il proprio odore sul territorio. Queste ghiandole si svuotano ogni volta che il cane espelle le feci, ma in alcuni casi ciò non avviene provocando forte prurito.
L'animale tenta di svuotarle da solo trascinando il sedere a terra, ma non sempre ci riesce, questo comporterà l'insorgere di un'infiammazione che potrebbe diventare una vera e propria infezione. Il mancato svuotamento delle ghiandole perianali porta ad un accumulo del liquido che potrebbe provocare ascessi o fistole.
Dal momento che i canali di fuoriuscita sono ostruiti occorrerà procedere allo svuotamento manuale da parte del veterinario, poichè deve essere fatto nel modo corretto, vi risparmierete anche il "delicato odore" del liquido che ne verrà fuori!
Per concludere, ogni volta che notate il vostro cane grattarsi il sedere per più di un giorno, correte dal veterinario che saprà capire il motivo di tanto prurito e consigliare la terapia adatta per eliminarlo.
Le informazioni contenute nell'articolo non devono sostituire il rapporto medico-paziente, si raccomanda di chiedere il parere del medico veterinario prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata.
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