Marzo 28, 2024
Eleonora Giorgi

Eleonora Giorgi

Addestratore Cinofilo Riconosciuto ENCI e FISC

Conduttrice IGP

Mi occupo nello specifico di Educazione Base, Guida alla scelta del Cucciolo, Maintrailing, Puppy Class e Preparazione per i Brevetti

Per tutte le info sul mio percorso e potermi contattare clicca sul link seguente

A chi affidare il cane, il gatto o altri animali in caso di separazione?

L'aumento degli animali domestici per famiglia e quello delle separazioni hanno portato a problemi in un quadro normativo carente. In Italia ci sono ancora troppi buchi normativi per quanto riguarda i diritti degli animali ed i diritti/doveri dei cittadini/padroni.

Solo di recente è stato preso in considerazione il problema dell'affido dell'animale da compagnia in caso di separazione tra coniugi che, secondo quanto recita l'art 455-ter del Titolo XIV-bis degli animali (Libro primo del Codice Civile): "In caso di separazione dei coniugi, proprietari di un animale familiare, il Tribunale, in mancanza di un accordo tra le parti, a prescindere dal regime di separazione o di comunione dei beni e a quanto risultante dai documenti anagrafici dell'animale, sentiti i coniugi, i conviventi, la prole e, se del caso, esperti di comportamento animale, attribuisce l'affido esclusivo o condiviso dall'animale alla parte in grado di garantirne il maggior benessere. Il tribunale è competente a decidere in merito all'affido di cui al presente comma anche in caso di cessazione della convivenza more uxorio."

Fino ad oggi le decisioni riguardo l'affido di cani, gatti o altri animali in caso di separazione, venivano prese dai coniugi che, accordandosi, stabilivano le condizioni del mantenimento dell'animale domestico, oltre alla divisione delle spese economiche da sostenere.

Nel caso in cui non si trovava l'accordo si doveva ricorrere al Giudice che doveva decidere cercando di tutelare al massimo il benessere dell'animale (spesso affidato alla persona che aveva in affidamento anche i figli), solo qualche tempo fa, si è iniziato a parlare di affidamento congiunto.

La sentenza che ha portato alla luce l'affidamento congiunto anche per gli animali è stata emessa dal Tribunale di Cremona. Con questo tipo di affidamento si garantisce ai coniugi di potersi prendere cura congiuntamente del loro animale (in questo caso un cane), anche quando non si sta più insieme, dividendo le spese per il mantenimento a metà.

Grazie a questa rivoluzionaria sentenza si attribuiscono all'animale domestico gli stessi diritti riservati ai figli.

Ma cosa accade in assenza di matrimonio? Le cose sono un pò più complicate dal momento che possono valere a tutti gli effetti i diritti derivanti dall'iscrizione all'Anagrafe Canina degli Animali D'Affezione, ma anche qui è possibile richiedere l'affidamento congiunto.

Dal punto di vista legale, chi detiene l'animale deve restituirlo all'intestatario (colui che lo ha iscritto all'Anagrafe degli Animali d'Affezione), in caso di mancata restituzione il giudice può intimare la restituzione dell'animale. Il detentore dovrà, quindi, dimostrare che l’animale ha sviluppato una relazione affettiva con entrambi e che entrambi se ne sono presi cura in egual misura andando quasi a vanificare i diritti di proprietà dell'animale considerato un essere senziente e non un bene.

Dimenticate vecchi e cari collari e medagliette, da giugno prossimo una famosa azienda di elettronica lancerà un nuovo dispositivo che potrà essere montato sul collare del nostro cane.

Il nuovo prodotto dell'azienda statunitense è stato presentato alla recente fiera dell'elettronica di consumo a Las Vegas. Con questo dispositivo si potrà avere maggior controllo del proprio cane, almeno questo è quello che promette, perchè nel dispositivo è inserito un localizatore GPS (che potrebbe assere utile nel momento in cui il cane fosse rubato o smarrito), ed una telecamera che può mostrare, utilizzando la rete internet, un video live oltre (eh già, non poteva mancare) la possibilità di parlare con l'amico quadrupede in diretta! Che bello!

Dove sta il bello? Secondo me è un'ulteriore invenzione per far piacere agli umani e non ai cani, o meglio: dal mio punto di vista può essere utile un GPS inserito nel collare se teniamo conto che ogni giorno vengono smarriti o rubati tantissimi cani, posso anche farmi andare a genio la possibilità di ricevere sul proprio smartphone un video stream live per cercare di capire dove si trova il cane (anche se il GPS è già abbastanza per ritrovarlo), per vedere cosa sta facendo, però non capisco proprio l'utilità di poterci parlare. Potrebbe interessare al cane sentire la nostra voce? Non lo so, magari si, ma tutto sta nel capire se, effettivamente, il cane riesce a riconoscere la nostra voce attraverso un dispositivo elettronico.

Ovviamente il dispositivo non fa "solo" questo, si può usufruire anche del rilevamento di abbaiamento con notifiche che ci avvertono quando Fido si fa troppo rumoroso, così da poterlo sgridare e tenerlo a bada anche a distanza. Allucinante. Si, allucinante. Non posso credere che la gente acquisterà un simile dispositivo credendo di far felice il cane (ovviamente solo se la voce è utilizzata per salutarlo ogni tanto). Credo che questo sia l'ennesimo aggeggio inventato per far sentire meno in colpa i padroni che devono lasciare i cani soli per molte ore, o per chi non è in grado di educare il proprio animale e vive questa relazione con disagio ed ansie (ne avrei anche io se sapessi che il mio cane abbaiasse tutto il giorno, o se portasse in giro per casa l'immondizia o, ancora, se sapessi che distrugge tutto ciò che gli capiti a tiro ecc..).

Credo che anzichè cercare di dialogare con il proprio cane a distanza e attraverso un dispositivo elettronico, sarebbe più utile, al padrone e soprattutto al cane, saperci comunicare quando si sta insieme. Capire come ragiona il cane, come e quando sgridarlo, come e quando premiarlo, capire il comportamento del proprio animale leggendo i suoi gesti. Tutto ciò non è fantascienza, basta avere un minimo di cultura cinofila, un minimo di senso di responsabilità verso un essere che non può decidere della sua vita perché lo facciamo noi per lui.

I sensi di colpa che l'umano ha nei confronti del cane sono SOLO umani. Il cane non si offende se non ci vede per otto ore, siamo noi a pensarlo, è felice di vederci perché è un animale sociale e stare da solo non gli piace, ma non ce l'ha con noi, i cani non sanno cosa sia il senso di colpa. So bene che qui in tanti mi starete dando della cretina che non capisce nulla, ma non è così. Tanti atteggiamenti del cane noi li fraintendiamo. Anche quando il cane fa qualcosa che non deve fare e poi si nasconde o mette su quel musino triste da: "scusa scusa non lo faccio più ma ora ne ho combinata una grossa", in realtà agisce in seguito ai nostri comportamenti avuti in precedenza, in relazione ad un guaio che aveva combinato.

Il cane deve essere premiato e punito nel momento esatto in cui compie l'atto desiderato/indesiderato, altrimenti non capisce perché ci comportiamo in un dato modo, fraintende.

Per poter avere un cane ed educarlo, non basta guardare due o tre video su youtube di qualche educatore/addestratore senza capo né coda, non basta leggere libri e riviste create ad hoc per il padrone che è portato ad umanizzare il cane, serve farsi una cultura cinofila adeguata, occorre avvalersi di persone esperte che hanno lavorato con i cani per una vita. E' necessario non credere a tutte le sciocchezze che si vedono, leggono, sentono ma avere un cervello pensante che faccia in modo che il padrone possa ragionare e prendere decisioni sensate.

Per concludere, non credo che questo nuovo dispositivo sia inutile. Come ho già scritto all'inizio dell'articolo, è utile per evitare di non trovare più il proprio amico a quattro zampe nel caso si smarrisca, è utile se volessimo controllare la situazione intorno a lui (magari ci sono dei pericoli), solamente sono preoccupata per l'uso vocale che se ne potrebbe fare. Potrebbe, perchè ogni strumento, anche all'apparenza il più innocuo, in mani sbagliate può far grandi danni, ed anche la voce è uno strumento importantissimo per l'educazione del cane.

Penso che l'idea di fondo sia buona, un GPS nel collare è più che utile, è tutto ciò che viene dopo che non mi convince, anche se so che in qualche modo un'invenzione utile debba essere venduta alla massa e, come farlo se non puntando sui sentimenti dei padroni?

Chiudo riportando la frase di una persona che di cani ne capisce, e anche tanto, che mi trova assolutamente d'accordo: "non tutti sono fatti per avere un cane".

Idee per delle cucce per cani fai da te con materiali riciclati.

Di seguito alcuni esempi, e le spiegazioni, per realizzare cucce per i nostri cani, tutti i materiali sono riciclati così da poter dare nuova vita ad oggetti che avremmo buttato e risparmiare qualche soldino. 

- CUSCINO CON MAGLIONI O MAGLIETTE VECCHIE

Prendere un maglione, o maglietta, che non si usa più, cucire (a mano o a macchina) il collo, se volete rifinire al meglio, potete fare una seconda cucitura che va da un'ascella all'altra. 

Riempite le maniche del maglione con stracci vecchi (calzini, maglie, asciugamani ecc.) o con imbottitura per cuscini, nel corpo del maglione inserite l'imbottitura di un cuscino.

A questo punto cucite la base del maglione (potete inserire una cerniera lampo se vorrete sfoderare il cuscino per lavarlo), unite i polsini e cuciteli tra loro, potrete anche rifinirli con un pezzo di stoffa colorata come in foto.

Per dare una forma più carina potrete cucire le maniche al corpo del maglione così da rendere il cuscino più compatto.

- CUCCIA CON VALIGIA VINTAGE

Questo secondo esempio di cuccia è molto semplice da realizzare: occorre una vecchia valigia e delle zampe (si possono trovare nei negozi di bricolage o in ferramenta) da incollare o avvitare nella parte inferiore per creare un rialzo. Le zampe possono essere riciclate da un vecchio tavolino o comodino, oppure create con dei pezzi di legno.

All'interno della valigia si ripone un cuscino e la cuccia è pronta. 

- CUCCIA CON VECCHIO TAVOLINO

Questo terzo esempio di cuccia prevede un maggior impegno e fantasia. Occorre un vecchio tavolinovernici e oggetti di decoro.

Si prende il tavolino e si gira sottosopra, si fissano delle rotelle alla base (o dei semplici quadrati di legno per creare un rialzo) e si decora il tavolo e le zampe come si vuole. Date spazio alla fantasia per quanto riguarda colori e decorazioni. 

Una volta decorato si procede con l'inserimento di un cuscino all'interno del tavolo e la cuccia è pronta!

 

Un ultimo esempio di cuccia fai da te è quello che prevede l'uso di una cassetta per la frutta.

E' il più semplice da realizzare poiché non prevede cuciture o verniciature.

Si prende una cassetta della frutta e si passa della carta vetrata per rendere la superficie liscia, si può passare una mano di flatting per renderla impermeabile all'acqua (eventualmente si può verniciare e decorare), si fissano delle rotelle alla base e si elimina, con l'aiuto di tenaglie, la prima fila di legno.

Si inserisce un cuscino all'interno e la cuccia è fatta.

 

Questi sono solo alcuni esempi di cucce per cani realizzabili in poco tempo, utilizzando pochi materiali e spendendo pochi soldi, la rete è piena di idee da realizzare usando i materiali più disparati.

- CUCCIA CON CASSETTA DELLA FRUTTA

La nostra collega, ed amica, Debora Capuano, educatrice cinofila FISC, dal 2012 al 2015 dirigente sportivo e presidente della ASD Dog Camp, e responsabile servizi commerciali di DogPRO.it (azienda del petcare che si occupa di alimentazione per cani e gatti, soprattutto biologica) parla, con cognizione di causa, delle crocchette e della dieta casalinga. Un argomento interessante per tante persone che non sanno bene a chi dare ascolto e cosa far mangiare al proprio cane. Riflettiamo un attimo prima di credere a guru e pubblicità!

di Debora Capuano

Vendo crocchette dal 2012. Mi sono messa in gioco per la prima volta con una società che produce ancora oggi crocchette “cruelty free”, anche vegetali, sane, senza conservanti, coloranti, senza ricorrere a farine e quindi all’utilizzo di materie prime scadenti.

All’epoca, solo 4 anni fa e ancora prima, nel 1993, quando divenni felice compagna di vita di una meravigliosa rottweiler, non si parlava così diffusamente di alimentazione per cani e gatti. Chi comprava crocchette lo faceva alla cieca, di sua iniziativa, oppure affidandosi al venditore e alla pubblicità. C’era davvero poca scelta: si passava dalla pessima qualità all’eccellenza. E si era sicuramente meno consapevoli di oggi circa gli ingredienti, i componenti ed i nutrienti presenti in un sacco di crocchette. Poche grandi marche tenevano sotto controllo tutto il mercato.

Oggi, dopo quasi 20 anni, le cose sono cambiate così come sono cambiati anche i nostri cani e il nostro modo di vivere con loro. Da cani da lavoro, da guardia, da pastore, si sono trasformati spesso purtroppo in cani da divano e più spesso… da borsetta e di pari passo con la nascita di figure professionali sempre più specializzate che si occupano della cura e della salute dei nostri cani e gatti, hanno preso forma attenzioni forse a volte maniacali, circa il loro benessere fisico e psicologico.

Si trovano educatori cinofili e rieducatori comportamentali, centri di riabilitazione fisioterapica in acqua per cani, SPA termali che destinano parte delle loro strutture ai 4 zampe, tolettatori che praticano massaggi shiatzu e l’ozonoterapia per i figli pelosi (a volte più viziati dei figli veri), omeopati che prescrivono al cane e al gatto cure a base di fiori di Bach.

A tutto questo si aggiungono medici veterinari nutrizionisti all’ultimo grido che ci invitano sempre più spesso a praticare una sana e corretta alimentazione dei nostri animali domestici.

Per questo, in città e provincia – nonché su internet - spuntano come funghi rivenditori, distributori, grandi magazzini per animali e piccoli negozi specializzati che offrono una gamma vastissima di alimenti secchi, umidi, disidratati, reidratati, vegetali, ogm free, cruelty free, con e senza cereali, 100% carne fresca, mono proteici, ipoallergenici, solo verdure, senza verdure … e tanto tanto altro.

Un proprietario medio moderno non sa più esattamente a chi rivolgersi e fino a che punto affidarsi ai nuovi guru della nutrizione e quindi se gli interessa uscirne vivo, inizia a farsi una sua cultura personale: parla con gli altri proprietari, fa un giro in internet, si confronta col veterinario e se entra in uno dei negozi di cui sopra guardando lo scaffale trova più cibi, snack, integratori, delizie e sporcizie da destinare all’alimentazione del suo cane di quanti ne troverebbe al supermercato per nutrire se stesso.

E qui è il caso di fare un semplice ragionamento: se compriamo al supermercato 1 kg di carne di manzo lo paghiamo circa 12/18 euro al chilo (dipende dove lo compri e dove vivi). Se il cane pesa circa 10 chili può sfamarsi per quasi 10 giorni se a quella carne aggiungiamo del riso, patate, o anche pane secco. In un mese ci sono 30 giorni e quindi a fine mese avremo speso, facendo mangiare al nostro cane vera carne, comprata da noi, circa 60 euro.  Soldi benedetti: sapremo cosa sta mangiando e potremo mantenerlo in salute andando a trovare il veterinario solo per il richiamo vaccinale.

Allora perché comprare crocchette? In 1 kg di crocchette ci sono al massimo il 10/15% di proteina pura. Intendo proteina di carne, da assimilare per mettere su muscolo. Quando leggiamo sull’etichetta che la proteina grezza è al 45% male che va il nostro cane ne assorbirà il 20%. E’vero anche che nella carne pura c’è acqua, e quindi quello che assimiliamo da una bistecca non è mai solo e soltanto proteina. Ma certo è che sarà (o si spera quasi del tutto) solo carne. In una crocchetta abbiamo anche altro. Se siamo fortunati e spendiamo non meno di 12 euro al chilo per un sacco di crocchette, allora troveremo proteina ma forse anche carboidrati, patate ma più spesso riso, e ancora più spesso mais. Il nostro cane dei carboidrati se ne fa poco. Aiutano a dargli senso di sazietà, certo gli tolgono l’appetito, ma è un po’ come per noi mangiare pane durante i pasti: se siamo un poco sensibili ci si gonfia la pancia e soffriamo di flatulenza, se siamo sfortunati ingrassiamo e ci viene il diabete.

Così appunto nella crocchetta dai 12 euro al chilo in su, troviamo FOS, OMEGA3, integratori, vitamine e vari elementi anche naturali come la yucca, la barbietola, il melograno, il rosmarino etc. Ma sempre di più si legge sulle etichette: “ingredienti naturali, no conservanti, no coloranti, no antiossidanti, materie prime senza carcasse, senza farine, senza scarti”. E allora se devo comprare tutto questo ben di Dio contenuto in una crocchetta, perché mai non vado direttamente alla fonte e mi compro della carne vera? Della verdura vera? E integro con elementi altrettanto naturali, come appunto rosmarino, melograno, polpa di barbabietola?

COME VENGONO PRODOTTE LE CROCCHETTE

Il fatto stesso di produrre e confezionare una crocchetta, snatura e priva del loro valore nutrizionale gli  ingredienti che la compongono. Il procedimento di estrusione prevede lo sfarinamento, che consiste nel ridurre tutte le materie prime nella stessa forma per ottenere un impasto omogeneo e quindi più lavorabile ai fini tecnologici, in seguito un condizionamento a vapore, poi la cottura e infine l’espansione. Ulteriore passaggio obbligato è la grassatura e il trattamento con antiossidanti (naturali o chimici)  per permettere una buona conservazione del prodotto che (visto l’alto contenuto di grassi se si tratta di carne fresca) potrebbe andare incontro ad irrancidimento con peggioramento delle caratteristiche organolettiche oltre ad aumentare il rischio di danno radicalico negli animali.

Tutto quanto sopra costringe a modificare l’integrità dei nutrienti. La differenza che c’è tra acquistare una torta prodotta a livello industriale e farsi invece una bel pan di spagna a casa propria!

Non volendo rinunciare alla crocchetta, per velocità e comodità, si può scegliere il meno peggio ma non si potrà mai essere certi che una crocchetta sia buona, nutriente e gustosa esattamente o come un pasto tutto naturale. E chiunque asserisca il contrario cercando di vendervi la crocchetta migliore, la più sana, la meno lavorata, la meno sofisticata … non vi dirà tutta la verità ma ve ne racconterà solo una parte.

Come per tutti i fenomeni alla moda, sono spuntati anche negozianti che da semplici proprietari di cani si spacciano per nutrizionisti e vengono osannati dai loro clienti che acquistano senza batter ciglio sacchi di cibo da 7 kg ad 80 euro a sacco!!!! Produzioni inglesi, americane, australiane, dove le etichette narrano di strategie alimentari uniche al mondo, procedimenti sensazionali di estremo equilibrio nell’allevamento e nella selezione della materia prima, sistemi avanguardistici di produzione e filosofie di vendita basate su etica ed estetica … ma una crocchetta non può non essere artefatta dato tutto quanto il procedimento di cui sopra e soprattutto un produttore avvezzo al mercato non può spendere più denaro in materie prime di quanto sa che potrà incassarne lavorandole, stoccandole e poi rivendendole. Una produzione industriale non può essere meno di 2 / 3 euro al chilo per una crocchetta mediamente buona, ma non potrà superare i 4/5 euro per una crocchetta eccezionale. Da questo fate le vostre riflessioni.

Inoltre un estrusore ha dei costi di installazione e manutenzione talmente alti che ad esempio in Italia ne esistono solo 2 o 3… che producono crocchette per tutti i grandi nomi e poi insacchettano le tante diverse ricette che gli vengono commissionate con tanti colori diversi, diverse etichette, foto, formati etc. ma con un prodotto, di base, molto simile da una marca all’altra.

RIFLESSIONE

Per concludere una riflessione: per millenni i nostri cani sono vissuti cibandosi degli avanzi della nostra cucina. Nel ‘900 non vivevano a lungo, ma di certo non conoscevano il veterinario, non avevano tumori, non soffrivano di allergie, non c’erano dermatiti, occhi che lacrimavano, irritazioni perianali e tanto tanto altro.

Oggi abbiamo dei cani apparentemente più longevi che vivono però soprattutto nelle grandi città facendo poco o pochissimo movimento, e ai quali somministriamo molte più medicine di quante i nostri nonni ne somministrassero a Fido che viveva in giardino, si muoveva tutto il giorno, antiparassitari e vaccini non sapeva cosa fossero, faceva la guardia, inseguiva gatti e galline, mangiava pane secco e pasta al sugo, forse non era bellissimo, magari un po’ spettinato, il suo apparato osteo-articolare non reggeva troppo a lungo perché non aveva mai visto un condro protettore eppure… era un cane sano e forse più felice.

Possiamo unire oggi a l’alimentazione casalinga gli integratori alimentari presenti sul mercato, e  assieme a movimento e vita familiare che includano anche il nostro cane, offrendogli socialità, gioco e facendogli controlli veterinari regolari, profilassi antiparassitarie corrette possiamo contribuire ad allungargli la vita.

Una crocchetta non basta.

 

 

Quando un cane si può definire anziano?

Solitamente i cani intorno ai 7 anni di età iniziano ad invecchiare poiché hanno raggiunto il 75% circa dell'aspettativa di vita. L'aspettativa media di vita del cane è aumentata notevolmente grazie ai progressi della medicina e dipende da vari fattori, i più incisivi sono la taglia e la razza.

Più grande è il cane, prima inizierà l'invecchiamento:

taglia gigante (oltre 40 kg) 7/8 anni

taglia grande (23-40 kg) 8/9 anni

taglia media (10-22 kg) 9/10 anni

taglia piccola (0-9 kg) 10-11 anni

Cosa vuol dire che il cane invecchia? L'invecchiamento è associato a cambiamenti biologici dell'organismo che portano ad una riduzione delle capacità di affrontare le situazioni stressanti sia endogene (patologie, alterazione del funzionamento degli organi, malattie) che esogene (cambiamento dei fattori ambientali come cambi di temperatura o cambiamento del nucleo famigliare). Oltre al calo generale della salute fisica il cane, come l'uomo, andrà incontro ad un calo cognitivo poiché come tutti gli organi e gli apparati, anche il sistema nervoso centrale invecchierà alterando il comportamento dell'animale.

Vediamo nello specifico cosa comporta la disfunzione cognitiva e rimandiamo ad altri articoli il discorso dell'invecchiamento degli altri organi ed apparati.

La disfunzione cognitiva (o Disha dall'acronimo inglese dei principali sintomi) si ha con l'invecchiamento delle cellule del sistema nervoso centrale, in particolare dell'encefalo. La conseguenza sarà un alterazione del comportamento del cane, di alcune funzioni celebrali, della memoria e dell'apprendimento.

principali sintomi di questa disfunzione sono: disorientamento, alterazioni nelle interazioni sociali e ambientali, cambiamenti del ciclo sonno-veglia, diminuzione dell'igiene, alterazione dei livelli di attività.

Altri sintomi riscontrabili sono: aumento dell'ansia, alterazione dell'appetito, ripetizione di comportamenti, deficit di apprendimento e memoria, diminuzione nella risposta agli stimoli.

I test di laboratorio hanno evidenziato come il declino cognitivo inizi intorno ai 7 anni, anche per i cani il cui invecchiamento avviene intorno ali 11 anni, vuol dire che la diminuzione delle capacità cognitive inizia molto prima che i sintomi siano visibili. La diagnosi viene effettuata da veterinari comportamentalisti che valutano le capacità di apprendimento, memoria e discriminazione del cane.

L'individuazione dell'eventuale deficit cognitivo permette al padrone del cane di intervenire per rallentarlo, dal momento che non può essere fermato.

Come si può rallentare il declino cognitivo?

Prima di tutto stimolando il cane a fare attività mentale permettendogli di utilizzare le proprie capacità cognitive. Gli esercizi che si possono proporre al cane anziano sono semplici esercizi di attività mentale che stimolano le funzioni celebrali, l'apprendimento e la memoria. Alla soluzione del problema il cane riceverà un premio immediato.

   

Oltre la ginnastica mentale si deve pensare al fisico, far fare continua attività fisica, adatta all'età e alle patologie presenti, al cane favorisce il benessere dell'organismo. Passeggiate brevi e frequenti, socializzazione, esplorazione, attività che permettono al cane di continuare ad essere curioso e ad esplorare il mondo circostante, interazione con il proprietario anche attraverso il gioco.

Con il cane anziano occorre stare attenti alla comunicazione, soprattutto non verbale dal momento che molti cani possono avere difficoltà uditive. Comunicazione chiara e fatta da segnali evidenti che permettano al cane di capire cosa gli stiamo chiedendo.

Come si mettono il collirio e la crema oftalmica al cane?

Ovviamente non si può ricorrere al trucco del cibo come abbiamo spiegato nel precedente articolo, occorrerà avere molta pazienza e calma ed assicurarsi che il medicinale sia entrato nell'occhio per evitare che la cura non abbia effetto.

La tecnica da utilizzare prevede di prendere il muso del cane con una mano, con il dito medio della stessa mano occorrerà abbassare la palpebra inferiore dell'occhio ed usare l'altra mano per inserire il collirio, una volta applicato il cane sbatterà le ciglia ed il prodotto si diffonderà su tutto l'occhio.

Si dovrà premiare il cane con un bocconcino o gioco per chiudere la procedura, così da associare qualcosa di positivo alla medicazione.

Per quanto riguarda la pomata oftalmica la tecnica è simile, ma non si dovrà abbassare solo la palpebra inferiore, ma anche alzare quella superiore separando, quindi, le palpebre. Una volta aperto per bene l'occhio si dovrà applicare la pomata nell'angolo interno dell'occhio e per lungo sulla palpebra inferiore, una volta chiuso l'occhio la pomata di distribuirà su tutto l'occhio.

Per questa seconda manovra è meglio se ci si può far aiutare da qualcuno, così il cane viene tenuto fermo mentre si applica il prodotto.

Anche in questo caso occorrerà premiare il cane al termine della medicazione.

Nel caso in cui si è molto fortunati ed il cane è tranquillo, si può semplicemente tenere il muso con le quattro dita di una mano e con il pollice abbassare la palpebra inferiore, come nella figura presente nell'articolo.

Fonte foto: Google

Perchè i cani si grattano il sedere strusciandolo a terra?

Sarà capitato a tutti di vedere un cane grattarsi il sederino facendo un movimento simile ad una carriola, sicuramente fa ridere, ma la cosa non è da sottovalutare. 

cani strusciano il sedere a terra quando hanno prurito e questo può dipendere da vari fattori ai quali si deve prestare attenzione.

Parassiti: spesso i cani possono avere dei parassiti intestinali, questi provocano, oltre a dissenteria, vomito (in alcuni casi), e vermi nelle feci, anche molto prurito a cui il cane tenta di porre fine trascinando il sedere su pavimenti e strade.

 

Infiammazioni: provocate da stitichezza, dissenteria, dermatiti. Occorre capire quale di questi motivi porta il cane ad avere prurito e porvi rimedio.

Ghiandole perianali piene o infiammate: queste ghiandole si trovano ai lati dell'ano, sono piene di un liquido denso e molto odoroso che serve al cane per ammorbidire le feci e diffondere il proprio odore sul territorio. Queste ghiandole si svuotano ogni volta che il cane espelle le feci, ma in alcuni casi ciò non avviene provocando forte prurito.

L'animale tenta di svuotarle da solo trascinando il sedere a terra, ma non sempre ci riesce, questo comporterà l'insorgere di un'infiammazione che potrebbe diventare una vera e propria infezione. Il mancato svuotamento delle ghiandole perianali porta ad un accumulo del liquido che potrebbe provocare ascessi o fistole. 

Dal momento che i canali di fuoriuscita sono ostruiti occorrerà procedere allo svuotamento manuale da parte del veterinario, poichè deve essere fatto nel modo corretto, vi risparmierete anche  il "delicato odore" del liquido che ne verrà fuori!

Per concludere, ogni volta che notate il vostro cane grattarsi il sedere per più di un giorno, correte dal veterinario che saprà capire il motivo di tanto prurito e consigliare la terapia adatta per eliminarlo.

 

Le informazioni contenute nell'articolo non devono sostituire il rapporto medico-paziente, si raccomanda di chiedere il parere del medico veterinario prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata.

Fonte foto: Google

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