Marzo 29, 2024

Qui al sud fa ancora tanto caldo, si dorme con le finestre aperte.
Questa notte, come sempre, Bowie dormiva accanto al mio letto, perché è questo il posto di un dobermann. Ad un certo punto un brusio di voci sommesse sotto il balcone, toni percepibili solo da un udito ultrafine.
Immediata la reazione del mio allarme personale: ringhio sommesso e sensi in allerta, ronda della stanza, sosta lunga e silenziosa dietro la porta. 

Solo quando ha ritenuto che il pericolo fosse cessato è tornato a stendersi accanto a me.
Dormite tranquilli, avete un dobermann.

 

La foto di apertura ci è stata donata da Sonia.

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Questa mattina, ad un conoscente che mi stava rubando troppo tempo ho detto che ero di fretta perché avevo il cane in macchina.
"Che cane hai?" mi ha chiesto
"Un dobermann" ho risposto
E lui: "Un dobermann? Perché hai preso un dobermann? Sono cani troppo impegnativi e delicati!"
Aveva ragione.
Ma avrei dovuto spiegargli che...

Il Dobermann è uno tra gli esempi canini più affettuosi esistenti, sfida il suo passato legato a una storia da assassino professionista, per descrivere un animale assolutamente pacifico, non iroso e socievole, non aggressivo ma forse solo un tantino suscettibile.

Quando si trova in una situazione di scontro e rissa, non è mai dovuto al suo comportamento da cane violento, non è l’animale che comincia per primo, ma se solo dai motivo allo stesso di essere un pericolo per lui o per i suoi cari, lascia la veste di cane per indossare quella dell’eroe, il cane che protegge, anche a discapito della sua vita, quella del suo padrone che elogia e ama più di se stesso.

Il Dobermann ama il contatto fisico con il suo padrone. Gli esperti cinofili, asseriscono che questo cane non è quell’essere cattivo e pericoloso che per anni molti hanno descritto e narrato. Invece è un cane dotato di grande sensibilità e amore; il suo approccio con le persone è estremamente equilibrato, se e quando si manifesta un pericolo, lui sa essere riflessivo quel tanto che basta, per sapere che cosa fare.

 

La foto di apertura ci è stata donata da Sonia.

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Tra qualche giorno il mio BOWIE compirà un anno. Conoscete tutti più o meno la sua storia. È un cucciolo che nei suoi primi mesi di vita ha sofferto moltissimo. E noi con lui 
Adesso è un cane felice, pestifero, un testone incorreggibile con un bel caratterino che riempie di gioia le nostre vite.
Continuo a leggere di dobermann abbandonati, rinunce di proprietà anche di soggetti titolati.
E ogni volta è una pugnalata al cuore.
E vedo nuove cucciolate, leggo di cani mandati in riproduzione nonostante la genealogia non sia "pulita" o quantomeno molto dubbia.
Privati e non, con affisso e senza.
Adesso che ho in mano il pedigree di BOWIE, dopo la registrazione del passaggio di proprietà lo metterò in un cassetto.
E lì resterà per sempre. Perché BOWIE è geneticamente non adatto alla riproduzione.
Mi illudo che verrà un giorno in cui tutti, allevatori e non, faranno la stessa cosa.
Ma quel giorno è molto lontano, e forse non arriverà mai.

 

La foto di apertura ci è stata donata da Sonia.

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Ogni anno la solita domanda: dove si può andare in vacanza con il proprio cane, soprattutto se questo pesa più di 30 kg? Il peso non è irrilevante, e nemmeno la razza... purtroppo. In molti luoghi del nostro paese certi cani non hanno vita semplice, e nemmeno i padroni! 

Quest'anno, complice il portafogli quasi vuoto, io ed il mio compagno, Alessandro, abbiamo deciso di visitare la nostra regione, il Lazio. Lo scorso anno ci siamo trovati benissimo a Bolsena, il proprietario del B&B dove siamo stati ci ha accolti a braccia aperte ed è stato felice di accogliere anche Olivia, la nostra dobermann, all'epoca, di un anno e mezzo. Abbiamo deciso allora di "testare" i borghi della regione girando con il cane e assaggiando tutti i prodotti tipici che ci offrivano questi luoghi!

Nei mesi di luglio ed agosto abbiamo girato parecchio, alcune volte siamo usciti dai confini del Lazio per affacciarci in Toscana (Capalbio) e nelle Marche (Pescara del Tronto), al termine delle nostre vacanze on the road, con dog al seguito, ho fatto delle considerazioni che vorrei condividere con voi lettori:

- l'Italia è un posto meraviglioso e con del cibo ottimo;

- sono ingrassata nonostante le lunghissime camminate;

- i paesi del nord del Lazio sono quelli che preferisco, nulla togliendo a luoghi bellissimi come Genzano, Ariccia, Castel Gandolfo, ma sono più simili all'idea che ho di borgo antico;

- come ci si allontana da Roma c'è maggior tolleranza nei confronti dei cani (e dei padroni ben educati!);

- sono molti i ristoranti o bar in cui ci si può fermare per mangiare o bere con il proprio cane al seguito (abbiamo preferito sempre accomodarci ai tavoli esterni per godere delle bellissime giornate, ma tutti ci hanno invitati anche ad entrare all'interno dei locali);

- purtroppo molti luoghi come musei o chiese non permettono l'accesso ai cani e quindi alcune visite che avevamo programmato, non abbiamo potuto realizzarle, da una parte lo comprendo, dall'altra no poichè un turista che viaggia con il proprio animale si vede costretto a non poter conoscere molte bellezze dei luoghi che visita a causa del turista a 4 zampe che si porta dietro;

- ci sono moltissimi posti immersi nella natura dove è possibile fare passeggiate con il cane, quasi sempre posti in cui si può andare anche se non attrezzati con scarpe o vestiti da trekking.

Fatte queste, e molte altre, considerazioni, ho pensato di dare il via ad una piccola rubrica in cui racconto le nostre vacanze in giro per il borghi, specificando dove si può, o meno, entrare con il cane, quali sono le attività che possono essere svolte insieme al proprio compagno di vita, gli itinerari da noi svolti e i cibi assaggiati, sperando di fare cosa gradita e di arricchire gli articoli con le esperienze di voi lettori.

Presto il racconto del primo viaggio!

Piccolo angelo mio inconsapevole... Tu non sai, non puoi sapere le strane coincidenze che ti hanno portato qui, qui dove sei ora, su questa brandina dove riposi tranquillo e al sicuro, circondato dall'affetto della tua famiglia...
Te l'ho già detto che non ti volevo vero?
Quel giorno io non sono nemmeno entrata nel recinto dove c'eri tu, e poi ho fatto una scenata tremenda quando mi hanno chiesto di accarezzarti.

Nel mio cuore non c'era un briciolo di posto per nessuno...
Però il destino aveva deciso diversamente.
E stasera più che mai ne ho piena consapevolezza... Stasera che una nuova delusione è andata ad aggiungersi a tutte le altre. Tu eri lì per me! Venti giorni prima chi occupava il tuo posto era andata via in silenzio, giusto in tempo per lasciare spazio a te.
Sono sicura che è stata Lei a guidarmi verso di te... Lei sapeva che un cucciolo speciale aveva bisogno della nostra famiglia. Sapeva che qui avresti trovato un rifugio sicuro per il tuo futuro ancora incerto.

E stasera che ho avuto la prova che tu sei esattamente dove dovevi essere ancora mi sfugge il senso di chi riesce a commerciare esseri viventi alla stregua di oggetti...

 

La foto di apertura ci è stata donata da Sonia.

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