Aprile 20, 2024

A Milano in questi giorni si è discusso circa il nuovo Regolamento del Benessere e la Tutela degli Animali. Molti sono stati i punti toccati, dalla grandezza delle vasche per i pesci (che la polizia locale, non potendo commettere violazione di domicilio, potrà effettuare solo incidentalmente), alla necessità di creare un patentino per i proprietari di cani appartenenti a razze pericolose, fino al divieto del collare a scorrimento.

Al termine delle sedute il Consiglio comunale ha votato per l'istituzione di un patentino obbligatorio e per il divieto del collare a scorrimento, detto anche "a strozzo" da chi vuol far pensare al dolore provato dal cane durante il suo utilizzo (dolore che non esiste visto che il cane non viene mai strangolato, se chi utilizza questo strumento è in grado di usarlo).

Visto quanto deciso dal Consiglio del comune di Milano mi sono sentita di scrivere ciò che penso in merito a queste decisioni, secondo me, ridicole, almeno in parte.

Iniziamo con il divieto del collare a scorrimento. Prima di tutto rendo noto che il divieto per l'uso di questo strumento sarà operativo trascorsi 6 mesi dall'entrata in vigore del regolamento, con diverse deroghe: ossia fatta salva la necessità di utilizzo nei casi di adempimento di un dovere (per esempio forze dell'ordine o soccorso), per ragioni di sicurezza o tutela dell'incolumità pubblica o in casi di necessità. I cittadini che condurranno il loro cane con il collare a scorrimento, non potranno essere multati, ma dovranno dimostrare che la necessità di utilizzo sia reale. In caso di contestazione da parte del proprietario dell'animale, solo ed esclusivamente il giudice sarà autorizzato a decidere se l'uso del collare da parte del proprietario sia giustificato oppure no.

Ora mi chiedo: in base a quali criteri il giudice (che non è un addetto ai lavori, non essendo anche un addestratore cinofilo) potrà valutare necessario o meno l'uso del collare? Inoltre, con queste premesse, la norma resta aperta quindi, sarà difficile riuscire a confermare la sanzione nel caso in cui a possedere il collare a scorrimento sia un cane di grossa taglia, e non solo di quelli appartenenti alle razze "pericolose".

Questo divieto, come confermato dall'assessore allo Sport con delega alla tutela e difesa degli animali, Roberta Guaineri, si è reso necessario poichè "questo strumento viene utilizzato da chi non vuole occuparsi dell'educazione del proprio cane". Secondo l'assessore il divieto consentirebbe di sensibilizzare i cittadini ad occuparsene. Io credo, al contrario, che abbiano dato scuse plausibili a chi non ha intenzione di "perdere tempo" con il cane, ma almeno prima a spasso ce lo portava. Con l'introduzione di questo divieto, persone che, secondo la Guaineri, non si occupano del proprio cane, continueranno a non farlo anzi, faranno di peggio, con la paura di venire multati se conducono il cane con il collare fuorilegge, eviteranno di portarlo a passeggio. A risentirne saranno proprio quei cani che si vuole tutelare, visto che potrebbero venire abbandonati a sé stessi. Oppure potrebbero crearsi incidenti, più o meno gravi, di cui i cani che prima venivano gestiti, più o meno bene, con questo collare, saranno i protagonisti. 

Io sono per il collare a scorrimento, forse lo avete capito, ma solo se utilizzato nel modo corretto. L'uso corretto lo possono insegnare solamente gli addestratori cinofili quindi, una persona che compra o adotta un cane dovrebbe, per obbligo di legge, frequentare un corso di addestramento ed educazione sia per il proprio cane, che per sé stessa, poichè la maggior parte delle persone che possiede un cane, o un gatto, non sa nulla riguardo questi animali appartenenti a specie differenti dalla nostra.

Come quando si aspetta un bambino, i neo-genitori non fanno che leggere libri, riviste e frequentare corsi per capire cosa li aspetterà e come dovranno gestire, in linea di massima, il nuovo arrivato, così dovrebbero fare i neo-padroni di cani. Invece no! Ognuno pensa di saperne più di un esperto: del veterinario quando si tratta di malattie, dell'addestratore quando si tratta di problemi comportamentali, dell'educatore quando si tratta di gestire un cucciolo. Le persone acquistano cuccioli di razze che non conoscono solo perchè sono belle, ma non sanno nulla su quel particolare tipo di cane e fanno errori gravissimi. Chi possiede razze diverse e tratta tutti cani nello stesso modo, non sapendo che esistono differenze di gestione di questi cani (un molosso è diverso da un lupoide).

Per concludere, credo che il divieto del collare a scorrimento sia un provvedimento stupido, ma almeno è stato concepito affinché chi lo usa, presentando le dovute spiegazioni al giudice, possa continuare ad utilizzarlo.

Per quanto riguarda l'istituzione di un patentino obbligatorio per le razze POTENZIALMENTE pericolose, credo che sia una "cagata pazzesca", come diceva qualcuno! Ora vi spiego il perchè:

Prima di tutto chi ha selezionato le razze da inserire nell'elenco di quelle potenzialmente pericolose, di cui fanno parte Rottweiler, American Staffordshire Terrier, Pitbull, Bull TerrierCane Corso e Cane Lupo Cecoslovacco, non conosce nulla di razze: un cane è definito di razza se possiede un pedigree, ossia quel documento che certifica l'appartenenza di quell'esemplare ad una determinata razza. Il pedigree è emesso esclusivamente dalla sede centrale dell'ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), un cane senza pedigree emanato dall'ENCI non può essere considerato un "cane di razza", anche se morfologicamente simile o identico agli esemplari di una determinata razza.

Detto questo, vorrei capire come faranno a trovare i pitbull che dovranno fare il corso per ottenere il patentino, visto che questa "razza" in Italia non è riconosciuta come tale dato che non esiste un registro dell'Enci in cui sono iscritti questi cani. Inoltre, la maggior parte dei cani riconosciuti come pitbull (in altri paesi esistono registri per questa razza) sono dei mix di pit, quindi teoricamente sarebbero meticci

Ed ecco un altro punto da considerare: il patentino è obbligatorio per le razze sopracitate, ma tutti i cani meticci mix di queste razze, o di altre non incluse nella lista, che vengono al mondo senza selezione, non sono comunque potenzialmente pericolosi? I meticci mix di queste razze, invece, potranno tranquillamente vivere con il proprio padrone senza l'obbligo di frequentare il corso, e se dovessero risultare fuori controllo in una qualsiasi situazione, che si fa? E' una decisione allucinante estromettere i meticci da questo obbligo, soprattutto considerando che i cani di razza vengono fatti nascere (nella maggior parte dei casi) da allevatori competenti che oltre all'aspetto morfologico, selezionano anche il carattere quindi, dovrebbero essere più equilibrati rispetto ai meticci mix di queste razze. Dico dovrebbero perché la selezione non è tutto, un cucciolo mal gestito può diventare un'arma, anche se selezionato, perchè spesso il padrone non è informato sull'animale con cui ha deciso di convivere.

Il problema è che non solamente i cani facenti parte delle razze citate possono essere potenzialmente pericolosi. Ed ecco che arriva il terzo punto da considerare: con quale criterio una razza è stata ritenuta più pericolosa di altre? Io ho una femmina di dobermann e vi assicuro che se dovesse aggredire qualcuno farebbe tanti danni quanti ne farebbe un cane lupo cecoslovacco, o un rottweiler o un cane corso! Allo stesso modo cani non di razza o di razze non inserite nella lista, anche di piccola taglia, se mal gestiti possono fare danni. 

Quindi, come ho scritto poco fa, far partecipare i padroni di cani a dei corsi, fargli superare delle prove (sia di teoria che di pratica) e rilasciare un patentino può essere una buona idea, purché partecipino TUTTI i padroni dei cani, dal chiuhuahua (che spesso, insieme ad altri cani di piccola taglia sono i più mal gestiti), all'alano e comprendendo i meticci. E purché i corsi siano tenuti da persone competenti, il che non è scontato visto il panorama cinofilo che si sta delineando nel nostro paese negli ultimi anni!

Vorrei capire anche chi si occuperà di questi corsi, la cui durata mi fa sorridere (3 giorni), dal momento che con tre giorni al massimo si capisce dove sta il muso e dove la coda del cane! 

Inoltre vorrei far notare che l'Enci mette già a disposizione delle prove per valutare l'affidabilità e l'equilibrio dei cani, parlo del CAE-1 ( "Il CAE-1 è un test che mira a certificare un cane socialmente affidabile e senza problematiche di comportamento prendendo in considerazione il binomio cane-conduttore nella vita quotidiana. A tal fine più persone possono sostenere il test del CAE-1 con lo stesso cane, in quanto un soggetto può avere comportamenti diversi a seconda del conduttore." ) e del Bh, prove per le quali la preparazione del binomio cane-padrone è lunga e meticolosa, il cui superamento garantisce sull'equilibrio caratteriale del cane e sulla capacità di gestione del padrone. Queste prove esistono da tempo, il Bh è spesso sostenuto da chi fa sport con il proprio cane, poiché prerequisito per la partecipazione alle gare agonistiche, quindi poco conosciuto ai non addetti al lavoro. 

L'esistenza di queste prove dovrebbe rendere inutile l'obbligo del patentino, basterebbe rendere obbligatorio il superamento di uno di questi due test, ogni persona sarebbe libera di scegliere dove andare ad addestrare il proprio cane e il test verrebbe valutato da esperti giudici.

L'ultimo problema che mi viene in mente riguarda i soldi. Quanto costerà questo corso di tre giorni che permetterà il rilascio del patentino? E chi non potrà permettersi il corso, cosa farà con il cane? 

Quest'ultima domanda è quella che, come un tarlo, mi rode in testa da un pò. Non è che con quest'obbligo del patentino molti cani verranno abbandonati andando a riempire i già stracolmi canili?

Spero che un domani si possa riflettere su questi, e molti altri, punti poco chiari riguardanti le decisioni prese dal consiglio comunale di Milano e perfezionare i futuri Regolamenti del Benessere e la Tutela degli Animali affinché questi vengano tutelati davvero, ed insieme a loro, venga tutelata l'incolumità del prossimo.

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