Maggio 16, 2024

In "Abbaiare stanca" si raccontano le avventure de Il Cane, questo il nome del protagonista canino, e della sua padroncina Mela

Il Cane è un cucciolo che, dopo la morte della madre adottiva, viene catturato e portato in un canile francese, dopo qualche giorno viene visto da Mela e adottato dalla sua nuova famiglia umana. Pennac racconta le avventure dal punto di vista de Il Cane che viene bistrattato dai genitori di Mela e, successivamente, anche dalla bambina. 

Nel libro vengono toccati molti temi importanti, primo tra tutti, l'abbandono dei cani durante l'estate.

Alla fine vissero tutti felici e contenti, soprattutto Il Cane che è riuscito ad addestrare la sua padroncina a trattarlo con rispetto, il rispetto che si dovrebbe avere nei confronti di ogni essere vivente, ma che spesso non abbiamo.

Il libro l'ho letto in due momenti differenti della mia vita, a 10 anni e venticinque anni dopo. La seconda lettura non mi ha entusiasmata molto, probabilmente è un libro più adatto a bambini e ragazzi, ma c'è una parte che non mi è piaciuta nè allora, nè oggi, è la nota d'autore al termine del libro. Pennac racconta dei cani con cui ha condiviso la propria vita, la descrizione del dobermann è alquanto offensiva nei confronti della razza e di tutti gli addetti ai lavori (addestratori, allevatori, veterinari ecc.) che da decenni cercano di sfatare i falsi miti che circolano su questa razza, primo tra tutti quello della pazzia a sette anni. E' già difficile combattere contro l'ignoranza delle persone, se poi certe idiozie vengono scritte su libri che possono leggere migliaia di persone, bhe... è peggio che combattere contro i mulini a vento.

Daniel Pennac (pseudonimo di Daniel Pennacchioni) è un insegnante e scrittore francese, classe '44 ha vissuto tra l'Africa, il sud-est asiatico e l'Europa. Autore di molti libri, il più famoso "Il paradiso degli orchi" (1985) primo del ciclo Malaussène, nel 1997 scrive "Signori bambini" da cui verrà tratto il film di Pierre Boutron.

     

 

"Le cose più importanti che il mio cane mi ha insegnato" è un libro fotografico in cui l'autrice, Cynthia L. Copeland, abbina ad ogni fotografia una frase che offre una lezione di vita ricordando ad ognuno di noi ciò che è importante nella vita. 

Le fotografie sono spiritose e raccontano momenti di vita quotidiana ed eventi storici, possiamo ammirare i cani che hanno salvato le persone durante l'attacco alle torri gemelle del 2001, cani che aiutano bambini e anziani malati e molto altro. 

Le frasi, di personaggi più o meno famosi, ci insegnano molto sulla vita, sui piccoli piaceri da apprezzare e sulla fortuna di avere i cani come migliori amici, ogni "capitolo" del libro è dedicato ad un argomento: gioia, amore, piaceri della vita, sfide da affrontare, vecchiaia...

Cynthia (Cindy) L. Copeland è un'autrice/illustratrice pluripremiata del New York Times, ha scritto più di venticinque liri per adulti e bambini partendo spesso dalle proprie esperienze personali. I suoi libri sono stati raccomandati da Oprah e Regis Philbin. Prima di iniziare a scrivere libri, Cindy lavorava come redattore e giornalista, nel 2011 è diventata portavoce della Coca Cola per il programma Family Night

L'autrice oggi vive con la sua famiglia nel New Hampshire.

 

Ecco alcune delle frasi che mi sono piaciute di più ed alcune:

"Accontentati di cio che hai, goditi le cose per come sono. Quando ti rendi conto che non ti manca niente, tutto il mondo ti appartiene" (Lao-tzu). (pag.111)

"Un cane non ha rimpianti per ciò che è successo il giorno prima e non si preoccupa di cosa accadrà domani. Vive nel presente con entusiasmo e ottimismo [...]" (pag. 149)

 

L'ultimo discendente di una blasonata famiglia di bassotti viene abbandonato in un canile perchè sua mamma ha avuto una scappatella con il bellissimo cane dei vicini... Carl-Leopold von Eschersbach non riesce proprio ad abituarsi alla vita del canile così appena ha l'opportunità di farsi adottare la sfrutta al massimo proponendo il suo "sguardo un pò così" che convince Carolin a scegliere proprio lui.

Da quel giorno Ettore, così rinominato dalla sua nuova padroncina, inizia una vita ricca di avventure e nuove amicizie, in primis quella con il vecchio gatto, il Signor Buck, grande conoscitore di umani. Ettore e il Signor Buck ne combinano di tutti i colori per cercare l'uomo giusto a Carolin che lo ha salvato da una vita in gabbia facendolo vivere in un posto magnifico, vicino ad un enorme parco nel quale sgattaiolare di nascosto insieme al suo compagno di avventure!

La storia è ricca di colpi di scena, piccoli disastri e peripezie, chissà se alla fine i due animali riusciranno a far innamorare Carolin dell'uomo giusto!

Un libro che scorre velocemente, da leggere tutto d'un fiato, le avventure di Ercole e del Signor Buck sono talmente divertenti che non vedrete l'ora di andare avanti nella lettura per sapere cosa combineranno ancora. Un libro adatto anche ai più piccoli.

 

Frauke Scheunemann si è dedicata alla narrativa dopo aver lavorato come giornalista e speaker presso il gruppo radiotelevisivo tedesco, NDR. Ha scritto molti libri di narrativa, tra cui la saga del gatto Winston di cui possiamo citare: Winston - Un gatto in missione segreta.

 

Ecco un paio di citazioni che mi sono piaciute:

"ERCOLE! E va bene. Carolin non avrà gusto nella scelta dei nomi per bassotti ed io dovrò semplicemente abituarmi a questo nuovo e strano nome [...]". (pag. 12)

"Per noi bassotti è davvero comico guardare le donne che si piazzano davanti all'armadio, ne tirano fuori qualcosa, se l'appoggiano sul corpo e poi vanno allo specchio per vedere l'effetto che fa. Ok, nel frattempo ho imparato che gli esseri umani cambiano il pelo a seconda delle occasioni... quello che per me resta un mistero però è il criterio che regola questa muta. Come mai ieri un vestito a fiori e domani un paio di pantaloni neri? [...]". (peg. 167)

 

   

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