Aprile 29, 2024
Eleonora Giorgi

Eleonora Giorgi

Addestratore Cinofilo Riconosciuto ENCI e FISC

Conduttrice IGP

Mi occupo nello specifico di Educazione Base, Guida alla scelta del Cucciolo, Maintrailing, Puppy Class e Preparazione per i Brevetti

Per tutte le info sul mio percorso e potermi contattare clicca sul link seguente

La Giardia, è una malattia parassitaria del cane, del gatto, di altri animali e, ebbene si, anche dell'uomo. E' causata dal parassita unicellulare (G.Lamblia) che può albergare nell’intestino tenue e dare vita all'infezione intestinale chiamata giardiasi.

Il sintomo più comune è la diarrea acuta, caratterizzata da feci liquide o semi-formate, sangue nelle feci. Altri sintomi riscontrati sono l'inappetenza, aumento della frequenza delle defecazioni o del volume di feci prodotte superiore al normale, ritardo nella crescita. Nei casi più gravi sono presenti febbre, nausea, vomito e perdita di peso.

I sintomi compaiono, in genere, dopo circa una settimana dal contagio.

In alcuni casi l'animale può essere veicolo della malattia senza sviluppare i sintomi. E' importate prevenire il contagio, che può colpire anche l'uomo, dal momento che non esiste al momento, in Italia, un vaccino e che la giardia può ripresentarsi più volte nello stesso individuo.

CONTAGIO - La trasmissione della giardia avviene per via oro-fecale attraverso l'ingestione di acqua o anche cibo contaminato dalle uova che possono trovarsi in ambienti particolari come pozze, stagni o acque non potabili, nelle secrezioni di animali già infetti

La trasmissione dall'animale all'uomo avviene nella maggior parte dei casi attraverso le mani sporche; la trasmissione dall'uomo all'animale avviene anche attraverso l'ingestione di feci umane oltre che dal leccamento delle mani contaminate.

 

PREVENZIONE - E' utile prestare attenzione alle condizioni igieniche del proprio cane o gatto e dall'ambiente in cui vive: togliendo le feci dell'animale e disinfettando accuratamente le superfici (in particolar modo se l'animale è già malato). Evitare di far bere acqua contaminata o far mangiare cibo contaminato, per questo è utile utilizzare delle ciotole sempre pulite e prestare attenzione che topi od uccelli non contamino il cibo. Insegnare all'animale a non mangiare le feci.

La giardia non è una malattia mortale ma può essere causa di diarree croniche.

 

DIAGNOSI - Per diagnosticare la giardia è necessario individuare il parassita, contenuto nelle feci, al microscopio (sembra una piccola medusa), oppure attraverso un semplice test ambulatoriale su un campione di feci in grado di evidenziare la presenza di antigeni del parassita. 

Una volta effettuata la diagnosi il veterinario potrà prescrivere la cura adatta per l'eliminazione del parassita.

 

Fonte: http://www.ambulatorioveterinariobucci.it/

          http://www.malattiedeigatti.it/

Le informazioni contenute nell'articolo non devono sostituire il rapporto medico-paziente, si raccomanda di chiedere il parere del medico veterinario prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata.

La museruola, cos'è? E' uno strumento utilizzato per impedire al cane di mordere o di raccogliere esche avvelenate da terra (solitamente questo tipo di museruola è utilizzata dai padroni dei cani da tartufi).

La museruola è una gabbia (può essere di metallo, cuoio o plastica) collegata con un sistema di cinghie e posizionata sul muso del cane.

Esistono vari tipi di museruola, ognuno ha un suo uso specifico, occorrerà quindi scegliere quella adatta al caso, al cane e alla taglia.

Le museruole più conosciute ed utilizzate sono a gabbia e a nastro, le prime si diversificano per materiale e per essere o meno fitte. Vediamo quali sono:

Museruola a nastro o fascetta – Sono di nylon e sono le meno brutte ma anche quelle che permettono meno l'apertura della bocca del cane, quindi non sono il massimo soprattutto d'estate poiché il cane non potrà aprire la bocca per ventilare ed abbassare la temperatura corporea. Possono andar bene se il cane deve tenerla per un tempo molto limitato.

   

Museruola a gabbia – Possono avere maglie più o meno fitte e possono essere più o meno grandi, la museruola giusta deve essere adatta al muso del proprio cane, non deve essere né troppo stretta da non permettere la ventilazione, né troppo larga perchè muovendosi potrebbe dar fastidio al cane, oltre al fatto che potrebbe toglierla.

Le museruole a gabbia possono essere di plastica, adatte per lo più per far abituare il cane ad indossarla o se serve solamente per portarla dietro, come prescrive la legge, e non per un problema di mordacità del cane. Questa museruola è facile da rompere, soprattutto se il cane continua a sfregarla a terra, può consumarsi facilmente.

  

 

Poi ci sono quelle di cuoio, molto morbide ma, come per quelle in plastica, sono più facili da distruggere, soprattutto per un cane che non è abituato ad indossarla. Questo tipo di museruola è molto utile nel caso di operazioni chirurgiche, con questa il cane non riuscirà a leccarsi (se abbastanza fitta) e se riesce ad arrivare con il muso sulla ferita, non si farà male, potrebbe sostituire, in alcuni casi, il collare elisabettiano.

In ultimo, le museruole a gabbia di metallo. Sono le migliori, anche se più brutte esteticamente, questo tipo di museruola permette una corretta respirazione, è di un materiale difficile da distruggere e non dà la possibilità al cane di mordere, un giusto equilibrio tra sicurezza e comfort.

Uno dei "difetti" delle museruole a gabbia è la possibilità di far uscire la lingua del cane e non sono sicure per quei cani che hanno l'abitudine a raccogliere cose da terra, soprattutto se si vive in posti in cui è possibile trovare i famosi bocconi avvelenati nei parchi o sui marciapiedi. Spesso i padroni dei cani da tartufo utilizzano un tipo di museruola specifico per evitare che i propri cani possano raccogliere esche avvelenate durante il lavoro, sono delle museruole a gabbia ma fatte in maniera tale da lasciare il naso (tartufo) del cane scoperto (si chiamano museruole per cani da tartufo), la possibilità di aprire la bocca ma non di far uscire la lingua dalla gabbia, così da non poter raccogliere nulla da terra.

 

Infine ci sono le museruole originali, quelle che non ho mai avuto "l'onore" di provare, ma che vedendole e leggendone le caratteristiche, non mi sentirei mai di consigliare, se non per fare una foto!

 

  

Credo che non dobbiamo comprare la museruola più bella ma quella più comoda e sicura per il nostro cane, per una questione di rispetto nei loro confronti e delle persone o animali che incontreremo durante le nostre passeggiate.

Di seguito il video che ci insegnerà a mettere la museruola al nostro cane, buona visione!

Che il buon senso abbia la meglio!

L’avvelenamento del cane è provocato dall’ingestione o dall’inalazione di sostanze tossiche, gas o vapori sprigionati dalla combustione o dall’uso di sostanze che all’apparenza non sembrano velenose, quale il cioccolato, ma sono dannose per i cani.

Sono moltissime le sostanze che potrebbero avvelenare il nostro cane, di seguito ne vedremo alcune e come intervenire prima di portare Fido dal veterinario. I sintomi sono all’incirca sempre gli stessi ma le sostanze possono provocare danni differenti, fino alla morte.

SINTOMI

Tremori, convulsioni, vomito, ipersalivazione, dolori addominali e depressione

COME INTERVENIRE IN CASO DI AVVELENAMENTO

Occorre portare il cane immediatamente dal veterinario, nel frattempo è utile provocare il vomito nell’animale somministrando acqua mescolata ad acqua ossigenata al 5%, oppure acqua molto salata. Si prende una siringa senza ago e si inserisce nella gola del cane che dovrebbe dare di stomaco entro cinque minuti, se non accade si può riprovare una seconda volta dopo dieci minuti, ma NON più di due volte.

NON si deve provocare il vomito se il cane ha ingerito sostanze acide o basiche molto forti, meglio del carbone attivo per diminuire l’assorbimento del veleno da parte dell’intestino (sempre dopo consiglio medico), oppure se ha ingerito ammoniaca o sostanze corrosive, poiché il vomito farebbe tornare nell’esofago la sostanza con il rischio di ulteriori ustioni.

NON si deve provocare il vomito neanche nel caso in cui il cane abbia ingerito benzina o petrolio, si può somministrare olio di paraffina per creare un velo protettivo nel tubo digerente e limitare l’assorbimento del veleno.

 

Vediamo nello specifico alcune delle sostanze che più frequentemente causano intossicazione:

CIOCCOLATO

Ebbene si, il cioccolato è veleno per i cani poiché contiene le metilxantine, sostanze tossiche per loro. Il dosaggio tossico è di 100mg per Kg (il cioccolato fondente ne contiene 14mg per grammo). Queste sostanze provocano eccitazione, irrequietezza, convulsioni, aumento dell’urinazione, diarrea, aumento del ritmo cardiaco e vomito, nei casi gravi si giunge alla morte.

Occorre tenere il cane sotto sorveglianza e chiamare immediatamente il veterinario.

CIBO AVARIATO

Provoca vomito, diarrea, dolori addominali. Nel caso in cui il vomito non si presenti dovremo provocarlo noi, in seguito portare il cane dal medico veterinario che provvederà alla lavanda gastrica.

FARMACI (Ibuprofene, Paracetamolo. Aspirina)

Sono le sostanze più pericolose per i nostri cani, con l’ibuprofene (tossico in 150mg per Kg) l’animale presenterà depressione, vomito, ulcere gastriche e danni renali. Nel caso di avvelenamento da paracetamolo il cane inizierà a vomitare dopo alcune ore, presenterà dolori addominali e urina scura, il fegato potrebbe andare in necrosi e la morte potrebbe sopraggiungere nel giro di pochi giorni. Se l’avvelenamento è dovuto dall'aspirina il cane sarà debole, con febbre e respirerà con fatica.

Soprattutto nell’ultimo caso, far vomitare il cane può essere d’aiuto ma andrà portato immediatamente dal veterinario che, oltre ad agire nell’immediato, potrà tenere sotto controllo l’animale nei giorni seguenti.

CANDEGGINA

Sostanza pericolosissima perché provoca ulcere ovunque passi (bocca, esofago, stomaco). Agire immediatamente lavando la zona cutanea colpita NON provocare il vomito, sarà il veterinario a svuotare lo stomaco con una lavanda gastrica e somministrando medicinali atti ad inibire gli effetti dell’acido.

DETERSIVI

Intervenire nell’immediato somministrando dell’olio e NON provocando il vomito. Portare il cane dal veterinario che consiglierà la terapia adatta.

TOPICIDI

Il topicida può creare danni non solo se ingerito direttamente, ma anche se il cane ha avuto modo di mangiare topi morti od essere esposto al veleno.

L’animale presenterà aumento del battito cardiaco, mucose pallide, difficoltà respiratorie, debolezza fino ad arrivare a trovare sangue nelle urine e nelle feci, sangue dal naso e dalla bocca. Occorre recarsi con urgenza dal veterinario che provvederà a somministrare al cane la vitamina K, eseguirà trasfusioni e metterà in atto una terapia.

Purtroppo la morte è frequente.

METALDEIDE o LUMACHINA

E’ il veleno utilizzato per l’eliminazione delle lumache. E’ tossico sia se ingerito direttamente, sia se l’animale mangia lumache morte in seguito all’uso della metaldeide. Nell’arco di 2/3 ore appariranno i primi sintomi quali: difficoltà di respirazione, pupille dilatate, bocca schiumosa, movimenti non coordinati, ipertermia, tremori. Anche in questo caso è frequente la morte a causa dell’insufficienza respiratoria.

VERNICI

Se il nostro cane ingerisce della vernice o dei materiali plastici, dobbiamo immediatamente provocare il vomito e correre dal veterinario che ci indicherà la terapia più giusta.

PIANTE

Dell’avvelenamento da piante, sia d’appartamento, che da giardino, abbiamo parlato in questo articolo “SOS piante tossiche”. Ciò che dovremo fare nell’immediato sarà indurre il vomito con acqua salata e lavare le mucose della bocca. Il veterinario potrebbe provvedere ad una lavanda gastrica e ci indicherà la terapia adatta.

 

Abbiamo provato ad indicare le sostanze più comunemente utilizzate e presenti in casa ed in giardino. Ricordiamo che l’intervento del medico veterinario deve essere il più tempestivo possibile, è consigliabile chiamarlo sempre prima di procedere con qualsiasi manovra.

Le informazioni contenute nell'articolo non devono sostituire il rapporto medico-paziente, si raccomanda di chiedere il parere del medico veterinario prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata.

La Parvovirosi canina, malattia infettiva virale del cane, continua a destare preoccupazione. Negli ultimi tempi, infatti, si sta facendo strada l'idea di un nuovo ceppo di questa malattia contro cui, i cani, generalmente sono vaccinati. Recenti casi di animali vaccinati, attaccati da questo virus fino alla morte, hanno fatto entrare nel panico i proprietari di cani del nostro paese. 

Spieghiamo prima, brevemente, cosa è la Parvovirosi canina

La parvovirosi canina è una malattia infettiva di origine virale del cane, conosciuta anche come gastroenterite trasmissibile.

Il virus responsabile è classificato come Parvovirus Canino Tipo 2 (CPV 2), ed è riscontrato nelle feci del cane. Il virus è molto resistente all'ambiente ed ai disinfettanti, per questo motivo, anche se identificata nel 1970, continua ad esserci. 

La CPV 2 si trova nel vomito, nelle feci e nelle urine dei cani infetti, per questo è molto pericolosa soprattutto se il vostro cane frequenta parchi o prati dove ci sono stati altri cani infetti (chiaramente sono meno le probabilità se il vostro cane scende solo sotto casa, anche se va sempre fatta attenzione a quello che può leccare). 

I più sensibili sono i cuccioli di età inferiore ai sei mesi, che si infettano per via orale o nasale.

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I sintomi più comuni sono febbre, anoressia e depressione, poi vomito e diarrea, con feci grigio-giallastre spesso striate di sangue e una forte dolorabilità addominale.

Passiamo ora al discorso vaccini: nel 2012 Repubblica portò alla luce la presenza di un nuovo ceppo della malattia, dalla quale i cani potevano essere infettati anche se vaccinati. 

In realtà non si tratta di nuovi ceppi, ma di una variante del virus, già presente dal 2000 in Italia originato dalla zona di Bari. La maggior parte dei vaccini, però, protegge contro il ceppo originale, anche se ormai molto raro, mentre non sempre contro le tre varianti del virus scoperte negli ultimi anni (CPV-2a, CPV-2b, CPV-2c). La prima variante non destra preoccupazioni perchè non presente in Italia, per il secondo ci sono ditte farmaceutiche che preparano vaccini contro questa variante, ed è bene informarsi prima dal proprio veterinario contro quale ceppo è preparato il vaccino che si somministra al cucciolo, per la terza variante, quella originata da Bari, sembra invece ancora non esserci un vero e proprio vaccino testato e funzionante. 

Per questo motivo, quindi, è sempre bene fare molta attenzione a cosa mangia o lecca il vostro cane per strada o nei parchi perchè, anche se vaccinato, questo non lo difende da tutti i ceppi esistenti. 

Per chi volesse approfondire l'argomento vi segnaliamo questo articolo, molto completo anche dal punto di vista storico, che fa luce sulle cause di diffusione di questo virus e sul perchè alcuni vaccini non sono efficaci. 

http://www.socialdogcat.com/it/salute/parvovirus-perche-il-vaccino-non-sempre-funziona.html

Cosa intendiamo per razza?

Razzainsieme di individui, animali o vegetali, che si differenziano da altri gruppi della stessa specie per uno o più caratteri ereditari. (dizionari.corriere.it)

Da migliaia di anni i cani sono stati selezionati per poter dar vita ad animali sempre più utili all'uomo nelle sue attività.

RAZZE CANINE - ORIGINI

Le prime razze canine sono state selezionate in maniera approssimativa facendo accoppiare cani pariah (i progenitori di molte razze attuali) con caratteristiche analoghe. Successivamente, i soggetti più dotati fisicamente e/o attitudinalmente per i diversi impieghi, furono selezionati con metodi sempre più efficaci.

Le grandi variazioni morfologiche che hanno permesso al lupo di diventare un Alano o un Chihuahua, si sono presentate involontariamente, l'uomo ha sfruttato queste mutazioni creando razze sempre più congeniali ai propri scopi: cani da caccia, da pastore, da guardia, da difesa, da compagnia, da corsa.

CLASSIFICAZIONE DELLE RAZZE CANINE

La prima classificazione delle razze canine fu effettuata da Aristotele che distinse secondo un criterio geografico, mentre la prima vera e propria selezione fu opera dei romani che individuarono tre categorie:

cani da pastore

cani da guardia

cani da caccia, suddivisi a loro volta in tre tipologie: sagaces (seguita traccia), Celeres (seguita preda) e Pugnaces (attacco preda).

Le razze canine possono anche essere suddivise in base alle caratteristiche morfologiche, partendo da questa teoria vengono distinti quattro gruppi, la classificazione, riconosciuta ancora oggi, è stata operata dallo studioso francese Megnin (1897):

Lupoidi

Molossoidi

Braccoidi (da ferma e da seguita)

Graioidi (levrieri)

E' interessante anche la ricostruzione dell'evoluzione delle razze attraverso il fenomeno del pedomorfismo neotenico, la conservazione neL cane adulto di caratteri fisici e mentali più o meno infantili. In base a questa teoria, si raccolgono le razze in quattro grupppi:

Cani primitivi ---> proporzioni della testa e struttura generale fortemente lupine, orecchie erette (Groenlandese, Basenji, Siberian Husky)

Pedomorfi di primo grado ---> teste allungate, stop accentuato, orecchie semi erette (bracco, collie, terrier)

Pedomorfi di secondo grado ---> teste larghe, musi quadrati, orecchie pendenti e pelle spessa (terranova, golden retriver, cavalier king)

Pedomorfi di terzo grado ---> musi corti e cortissimi, occhi frontali, orecchie piccole e cadenti, cute abbondante (carlino, pechinese, bulldog).

Le razze caninericonosciute dalla FCI (Fédération Cynologique Internationale - Organizzazione mondiale canina) sono 343 classificate all'interno di dieci gruppi.

Molte altre razze sono riconosciute da enti non affiliati alla FCI ed altre sono in via di riconoscimento e via di sviluppo.

GRUPPO 1

Cani da Pastore e Bovari (esclusi Bovari Svizzeri)

GRUPPO 2

Cani di tipo Pischer e Schnauzer – Molossoidi e cani Bovari Svizzeri

GRUPPO 3

Terrier

GRUPPO 4

Bassotti

GRUPPO 5

Cani tipo Spitz e tipo primitivo

GRUPPO 6

Segugi e cani per pista di sangue

GRUPPO 7

Cani da ferma

GRUPPO 8

Cai da riporto, cani da cerca, cani da acqua

GRUPPO 9

Cani da compagnia

GRUPPO 10

Levrieri

Cosa rischia il padrone di un cane che imbratta muri e automobili parcheggiate con la propria urina?

La sentenza della Corte di Cassazione 7082/15, riferita ad un fatto accaduto a Firenze, contiene una sorta di vademecum per i proprietari dei cani che dovranno "ridurre il rischio che questi possano lordare i beni di proprietà di terzi quali muri di affaccio degli stabili o i mezzi di locomozione ivi parcheggiati".

Nella sentenza si ricorda come sia impossibile inibire nei tempi e nelle modalità l'espletazione dei bisogni animali ma si può intervenire con atteggiamenti atti da far desistere il cane nell'immediatezza. Qualora ciò non fosse possibile sarebbe bene portare dietro una bottiglia d'acqua per poter ripulire la zona interessata dall'urina.

Nel caso in cui il proprietario non dovesse ricorrere a tale rimedio si potrebbe imputare di "sciatteria o imperizia nella conduzione dell'animale". Queste situazioni non sono riconducibili al dolo così come previsto dall'articolo 639 del Codice Penale ma solo a colpa.

Sottolinea la Corte che al di là dei possibili aspetti sanzionatori, in chiave penale o amministrativa, delle condotte, deve vigere il rispetto dei principi di civiltà e di educazione. Si richiede, quindi, di porre attenzione durante la condotta del cane sulla pubblica via, il comportamento del padrone è corretto nel momento in cui cerca di ridurre il rischio di sporcare i beni di proprietà di terzi

 

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Questi i punti da rispettare contenuti all'interno della sentenza, il proprietario/conduttore deve:

-  limitare la libertà dell'animale utilizzando, per esempio, il guinzaglio;

- mettere in atto un'attenta vigilanza sui comportamenti dell'animale;

- intervenire con atteggiamenti tali da farlo desistere, almeno nell'immediato, dall'azione.

Per quanto riguarda eventuali multe, occorre verificare i regolamenti comunali di igiene urbana che si occupano della materia. Ogni comune decide per sé e crea multe ad hoc nel caso di imbrattamento di beni comunali o appartenenti a terze persone.

A commento di tali consigli mi preme sottolineare come, secondo la mia personale esperienza, non basti una semplice bottiglia d'acqua per poter ripulire il posto in cui il cane ha appena orinato, a meno che non abbiamo al guinzaglio un cane di piccola taglia. Spesso utilizzare solo l'acqua aiuta ad ingrandire la zona interessata dall'urina poichè si sparpaglierà ovunque. Inoltre, chiedere ai padroni di uscire con bottiglie di acqua (nel caso di cani maschi servirebbero delle taniche!) significherebbe dover portarsi dietro delle borse simili a quelle che le mamme portano quando escono con i bambini: paletta raccogli-cacca, bustine, bottiglia d'acqua, museruola e chi più ne ha, più ne metta!

Forse sarebbe meglio designare in ogni città dei posti riservati agli animali, oltre ed essere più civili seguendo le regole di buona educazione (anche civica) che tutti dovremmo conoscere.

Sono dell'idea che chi prende la decisione di vivere con uno o più cani non debba far ricadere la scelta sulla collettività

   

Le piante tossiche per i cani sono moltissime, è difficile riuscire a farne un elenco completo quindi di seguito riporto quelle che maggiormente potemmo trovare nelle nostre case, nei nostri giardini o nei parchi che frequentiamo.

Spesso quando portiamo a casa un cucciolo, sia esso cane o gatto, non pensiamo ai pericoli che potrebbero esserci nelle nostre case, dovremmo fare come con i bambini: metterci alla loro altezza e vedere cosa potrebbe attirare la loro attenzione, dopodichè eliminare il pericolo.

In particolare, per quanto riguarda le piante, la rete è piena di siti che parlano di quelle nocive per i nostri amici a quattro zampe quindi, prima di prendere una pianta informatevi se può essere o meno letale per Fido e Micio.

Prestate attenzione ai vostri cani e gatti, soprattutto se cuccioli, sono porprio loro ad amare sgranocchiare tutto ciò che trovano.

Di seguito l'elenco e, quando possibile, una raffigurazione della pianta:

Aglaonema (nella foto): sono le foglie ad essere velenose, diarrea, vomito, difficoltà respiratoria, disturbi della coordinazione, ipotensione, ritmo cardiaco aumentato o diminuito.

Aloe:  la barbaloina, presente nelle foglie provoca diarrea sanguinolenta e incremento dell’urinazione, dovuto dalla barbaloina presente nelle foglie.

Amarillidi: tutta la pianta è velenosa, i sintomi più importanti sono vomito, diarrea e coliche alterazioni del battito cardiaco e tremori

Atropa Belladonna: genera tachicardia, coma, paralisi del sistema nervoso parasimpatico

Anemone: Causa problemi gastrointestinali e potrebbe essere mortale nel caso di ingestione di grandi quantità

Anturio:  le foglie sono tossiche possono dare sintomi gastroenterici, emorragie uterine e gengivali, difficoltà respiratoria, disturbi nella deglutizione.

Avocado Le foglie, il frutto ed i semi sono tossiche per la presenza della sostanza chiamata persin.

Azalea: pianta pericolosa poichè i sintomi arrivano dopo qualche ora dall'ingestione e non esistono antidoti.

Begonia:  Tutta la pianta è tossica, causa vomito e diarrea

Bella di Notte: provoca nausea, vomito e dolori addominali; a volte, perfino stati confusionali e pupille dilatate.

Calancola o Kalanchoe (in foto)ad essere velenose sonofoglie e gambo

Bosso: pianta utilizzata per le siepi, può causare nausea, dolori addominali, vomito, scialorrea può dare anche problemi cardiaci e respiratori.

Ciclamino: di questa pianta sono letali le radici

 

 

Colchico (nella foto): qui è il bulbo ad essere estremamente tossico. Anche questa pianta può essere mortale.

Corona di spine: questa pianta causa infiammazioni gastro-intestinali, coliche, infiammazioni della cornea e della congiuntiva, alterazioni delle mucose.

Croton: la parte tossica sono le foglie e il fusto, se ingerite provocano febbre, eczemi, vomito, coliche e diarrea sanguinolenta.

Cycas Revoluta: causa gastroenterite emoraggica, danni epatici, indufficienza renale, coagulopatie e la morte.

Dafne(nella foto): provoca bruciore alla bocca, stato d’incoscienza con episodi convulsivi, diarrea sanguinolenta, coma e morte.

Edera: tutta la pianta è velenosa, la sostanza tossica può essere anche letale se ingerita in grande quantità. L'ingestione causa grave gastroenterite, nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.

Filodendro (Monstera, Caladium, Calle, Malanga, Calla lily): causa gonfiore ed  irritazione di gola, bocca e lingua. Le altre piante della stessa famiglia possono causare dermatiti o edemi a labbra e lingua; inoltre, genera ipersalivazione, problemi nella deglutizione, vomito, diarrea e, a volte, emorragie da parte delle gengive.

Ficus: causa sintomi gastroenterici, come vomito e diarrea. 
Glicine: se ingeriti i semi o i baccelli, possono causare diarrea, vomito e dolori addominali

Lauroceraso: pianta utilizzata per le siepi, causa blocco della respirazione cellulare, anossia citossica, convulsioni, coma e morte.

Maggiociondolo: fiori, semi e radici risultano particolarmente velenosi. Se ingeriti, possono provocare problemi allo stomaco, vomito e riduzione dell’assorbimento gastro-enterico.

Mandragora: i semi, se ingeriti, causano ipertensione, febbre, perdita di coscienza e insufficienza renale

Mughetto: causa diarrea, aritmie, vomito, crampi e problemi respiratori.

Oleandro: velenoso in ogni sua parte e può causare l’arresto cardiaco anche nell'uomo

Ortensia: alcune varietà di questa pianta contenngono cianuro nei fiori

Ricino: i semi generano sintomi nell’arco di 18-24 ore, con gastroenterite, febbre, sete, dolori colici e danni renali di grave entità. In alcuni casi possono giungere convulsioni e morte.

Rododendro: velenosissimo poichè i sintomi arrivano dopo qualche ora dall'ingestione e non esistono antidoti.

Solano: le sue bacche causano gastroenteriti emorragiche, dolori addominali e problemi di carattere nervoso.

Spatifillo (nella foto): foglie e stelo causano problemi gastrointestinali, emorragie di varia natura, difficoltà respiratoria, disturbi nella deglutizione.

Stella di Natale:  ad essere tossica è la linfa, causa irritazione e, se ingerita, provocherà disturbi alla bocca, allo stomaco e tutto il tratto gastroenterico. Causa diarrea e vomito.

Tasso: una pianta le cui foglie, semi legno e corteccia provocano tachicardia, bradicardia, problemi respiratori, modifiche della minzione, pupille dilatate, tremori che anticipano la depressione, morte dovuta a paralisi cardiaca o respiratoria.

Tulipano: se ingeriti causano sintomi di natura gastroenterica, ma non gravi

Vischio: classificato come molto tossico, causa diminuzione del ritmo cardiaco e della temperatura, problemi respiratori, sete, convulsioni e coma. E' una pianta mortale 

 

Fonte foto: Web

Vaccini per cani, è importante vaccinare il proprio cane prima di tutto per salvaguardare la sua salute, poi, perchè esistono malattie che possono essere trasmesse all'uomo, quindi meglio non correre rischi inutili.

 Il vaccino rafforza il sistema immunitario del cane, se il cucciolo ha avuto modo di assumere il colostro (il primo latte assunto) ha ricevuto dalla madre le difese immunitarie, sarà protetto per i primi mesi di vita dalle malattie comuni e potrà essere vaccinato intorno ai due mesi di vita.

Prima di effettuare la vaccinazione, il cane dovrà essere visitato da un medico veterinario che, in base ad età, razza, sesso e rischi legati all'ambiente in cui vive il cane, potrà decidere il protocollo delle vaccinazioni e compilare un libretto in cui saranno presenti le vaccinazioni eseguite (con date annesse), le date dei richiami, gli interventi terapeutici e diagnostici del cane. 

E' importante che il cane non sia malato prima della vaccinazione e non abbia contratto parassiti intestinali (si possono trovare attraverso l'analisi delle feci), altrimenti la vaccinazione potrebbe essere compromessa ed inefficace, è per questo che occorre effettuare prima la sverminazione.

vaccini per i cani possono essere: monovalentitrivalentipentavalenti e septavalenti, ovvero servono per contrastare 1,3,5 o 7 malattie. La scelta del vaccino (monovalente o polivalente) dipende dal medico veterinario.

Il veterinario dovrà, inoltre, mettere al corrente il padrone dell'animale delle vaccinazioni obbligatorie e di quelle facoltative, oltre che dei costi e delle tempistiche per effettuare i richiami, poiché per alcuni tipi di malattie, un solo vaccino non basta, occorre ripeterlo a distanza di tempo.

 

VACCINI OBBLIGATORI PER I CANI

Alcuni vaccini sono obbligatori per legge poichè è necessario tutelare non solo l'animale, ma evitare il diffondersi di epidemie. Occorre distinguere tra i vaccini obbligatori e quelli facoltativi che diventano obbligatori in alcuni casi (es. Vaccino della rabbia).

Vediamo quali sono i vaccini obbligatori per legge e le malattie da cui proteggeranno il nostro cane:

- PARVOVIROSI: la più nota gastroenterite emorragica, malattia ad alto contagio poichè si diffonde con le feci (trasmissione oro-fecale), i cuccioli sono più suscettibili all'infezione. L'incubazione è di 5-10 giorni ma il virus è presente nell'animale anche prima della manifestazione dei sintomi (diarrea, vomito, sangue nelle feci, dimagrimento, disidratazione sono i principali sintomi). La malattia è presente in tutto il mondo ma più comune negli ambienti e nelle stagioni calde ed umide.

Il vaccino si effettua a circa 8 settimane di vita (2 mesi) ed occorre il richiamo.

 

- CIMURRO: questo vaccino previene il Morbillivirus, che colpisce il sistema nervoso, respiratorio e gastroentecentrico del cane. Questa malattia si diffonde attraverso la saliva dell'animale infetto oppure, dal momento che produce scolo nasale ed oculare, attraverso le micro-gocce che si diffondono nell'aria. Il virus arriva poi nel sangue attaccando i vari apparati. Si può guarire dal cimurro ma il tasso di mortalità è comunque alto.

Il vaccino si effettua nei cuccioli già svezzati e nei cani adulti, anche in questo caso è necessario il richiamo.

 

- LEPTOSPIROSI: la malattia è batterica e può essere trasmessa anche all'uomo, è trasmessa da roditori, bovini e suini ed il contagio può avvenire direttamente (urina infetta) od indirettamente (cibo, acqua infetti). E' una malattia potenzialmente mortale, l'uomo può contrarla anche attraverso ferite o abrasioni nelle quali si insediano le leptospire. 

Il vaccino si effettua nel cucciolo dopo i due mesi e va ripetuto dopo 21 giorni per almeno tre volte. Il richiamo è consigliabile ogni 6 mesi.

 

- EPATITE INFETTIVA: malattia che può portare alla morte del cane, è causata dall'Adenovirus di tipo 1, il contagio avviene tramite saliva e secrezioni varie. La malattia è maggiormente presente nel centro e nord Europa e negli Stati Uniti.

Il vaccino viene eseguito a circa 3 mesi di vita del cane.

 

- TOSSE CANINA (TRACHEOBRONCHITE): la malattia colpisce le vie respiratorie. Il vaccino è compreso nel polivalente.

 

VACCINI FACOLTATIVI PER I CANI

Questi sono vaccini non obbligatori ma consigliabili oppure obbligatori solo in determinate situazioni come, per esempio, quando intendiamo partire con il nostro cane (molte compagnie di trasporto richiedono alcune vaccinazioni) oppure per viaggiare in alcuni paesi esteri. 

Ecco quali sono i principali vaccini facoltativi.

- RABBIAè una malattia infettiva che colpisce gli animali a sangue caldo, quindi anche l'uomo, al quale si trasmette attraverso il contatto diretto con la salva del soggetto malato attraverso una una ferita, di solito un morso (zoonosi trasmissibile in modo diretto). Il virus della rabbia, appartiene al genere Lyssavirus (famiglia delle Rhabdoviridae), la malattia conduce quasi sempre alla morte.I sintomi sono moltissimi e sempre differenti ma possono essere categorizzati con le alterazioni comportamentali.

Il vaccino è obbligatorio nei casi di espatrio nei paesi comunitari ed extracomunitari, così come previsto dalla normativa comunitaria. In questo caso dovranno essere vaccinati almeno 20 giorni prima della partenza. Solamente medici veterinari possono, presso ambulatori o cliniche veterinarie autorizzate, effettuare la vaccinazione antirabbica.

costi sono decisi da ogni singolo medico veterinario. Per maggiori informazioni occorre rivolgersi alla propria ASL di appartenenza e all'ambasciata del paese in cui si desidera andare.

In Italia dal 18 febbraio 2013 la vaccinazione antirabbica non è più obbligatoria neanche nelle regioni del Triveneto, secondo quanto deciso dal Ministero della Salute. 

Per saperne di più sulla rabbia cicca qui.

BORRELIA BURGDOFERI: porta ad una malattia che viene trasmessa dalle zecche, la malattia di Lyme, la vaccinazione è obbligatoria in quelle zone del mondo dove vi è un alto rischio di contagio.

Il vaccino viene effettuato ad almeno due mesi di vita, ripetuto dopo 21 giorni ed ha richiami annuali.

 - BORDETELLA: E' uno degli agenti che scatenano la tosse dei canili. Il vaccino è consigliabile se ci sono condizioni di sovraffollamento canino, ha una durata di un anno ed il cucciolo è già vaccinabile dopo aver compiuto 2 mesi.

 - CORONAVIRUS: virus non particolarmente contagioso, scatena eventi di gastroenteriti soprattutto nei cuccioli.

Il vaccino è consigliabile in situazioni di sovraffollamento o nei cani che vivono in ambienti poco salubri.

 - HERPES: Questo virus porta all’aborto o alla nascita di feti morti. E’ consigliabile negli allevamenti e nelle cagne che hanno presentato situazioni di infezioni durante il parto.

Il vaccino viene somministrato solo prima del parto, è molto costoso.

 - GIARDIA: La Giardia, è una malattia parassitaria del cane, del gatto, di altri animali e dell'uomo. E' causata dal parassita unicellulare (G.Lamblia) che può albergare nell’intestino tenue e dare vita all'infezione intestinale chiamata giardiasiIl sintomo più comune è la diarrea acuta.

Il vaccino è limitato alla riduzione dei sintomi ma non debella la malattia.

Per saperne di più sulla Giardia clicca qui

 

PROTOCOLLO VACCINAZIONI PER IL CANE CUCCIOLO

Il protocollo delle vaccinazioni obbligatorie nel di cane varia a seconda del medico veterinario che, visitando il cane, potrà stabilirne uno ad hoc per ogni soggetto.

In linea di massima ecco quando e contro cosa è consigliabile vaccinare il cane:

- Intorno ai 2 mesi di età viene effettuata la prima vaccinazione che comprende: cimurroparvovirosi, e l'antigene della Leptospirosi (sigla CEPL, vaccino tetravalente).

Dopo 21 giorni da questo primo vaccino va eseguito un vaccino pentavalente che comprende il vaccino per l’epatite infettiva, la parvovirosi, il cimurro, la leptospirosi (richiamo ogni sei mesi) e la parainfluenza

- Dopo altri 21 giorni va rifatto il vaccino pentavalente

- Intorno ai 4 mesi di età, se necessario, è possibile effettuare il vaccino contro la rabbia

Il medico veterinario deciderà circa i richiami dei vaccini per parvovirosi, cimurro, parainfluenza ed epatite infettiva che potranno essere effettuati ogni anno oppure ogni tre, mentre il vaccino per la Leptospirosi dovrà essere effettuato ogni sei mesi.

 

PROTOCOLLO VACCINAZIONI PER IL CANE ADULTO

Se il cane ha un'età superiore ai tre mesi di vita, il medico veterinario dovrà decidere il protocollo da seguire per poter proteggere al meglio l'animale, in linea di massima si procede in questo modo:

Viene effettuato subito il vaccino pentavalente contro Parvovirosi, Cimurro, Adenovirus, Leptospirosi, virus della Parainfluenza 

Dopo tre settimane si effettua il richiamo che verrà poi replicato ogni anno (oppure ogni 3 a seconda della decisione del medico veterinario).

 

COSTO DEI VACCINI

costi dei vaccini non sono fissi, ogni studio medico veterinario ha il suo tariffario che comprende, la maggior parte delle volte, la visita di controllo. In linea di massima la cifra varia dai 35€ ai 60€.

Sui vaccini dei cani credo di aver detto tutto quello che potrebbe servire a chi si avvicina per la prima volta al magnifico mondo dei cani.

Le informazioni contenute nell'articolo non devono sostituire il rapporto medico-paziente, si raccomanda di chiedere il parere del medico veterinario prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata.

Cosa si rischia se il cane morde il ladro entrato nella nostra proprietà?

Proviamo a fare chiarezza interpretando la norma di diritto penale che regola la legittima difesa (art.52, codice penale modificato con la legge 13-02-2006, n.59), dal momento che non esiste una normativa chiara in materia.

Con l’articolo 52“Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa”, la legittima difesa doveva essere proporzionata all’offesa messa in atto dal ladro quindi, se ad essere in pericolo fossero stati solo i beni materiali, la difesa contro il ladro non doveva essere troppo offensiva poiché tra il valore dei beni e la vita del ladro, o la sua integrità fisica, sicuramente quest’ultima avrebbe avuto un maggior valore. Nel caso di morte del ladro o gravi lesioni la vittima (padrone di casa) sarebbe stata incriminata per eccesso di legittima difesa. Il problema nasceva dal momento che questa proporzione poteva essere fatta a freddo, durante un processo, il giudice avrebbe dovuto prendere delle decisioni tenendo conto dei fattori emotivi che avrebbero inciso sulla capacità valutativa della vittima. Insomma ogni caso sarebbe stato diverso ed ogni giudice avrebbe potuto applicare la norma secondo il proprio insindacabile giudizio, giudicando la proporzionalità tra offesa e difesa.

E’ anche per questo che la legge viene modificata nel 2006 (modifica all’art. 52 del codice penale in materia di diritto all’autotutela in un privato domicilio), aggiungendo un comma che recita: “Nei casi previsti dall'articolo 614, primo e secondo comma sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere:
a) la propria o la altrui incolumità:
b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione.
La disposizione di cui al secondo comma si applica anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all'interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale”.

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Con questa modifica possiamo capire che è proporzionata la reazione armata da parte della vittima, sia che si trovi nel proprio domicilio, sia sul luogo di lavoro per difendere i propri o altri beni, o la propria o altrui incolumità, quando non vi è desistenza ma esiste il pericolo di aggressione.

Anche in questo caso sarà sempre il giudice a dover determinare se sussisteva o meno il pericolo e quindi incriminare o meno la vittima per eventuali danni arrecati all’intruso (es. non si può sparare o aggredire il ladro di spalle).

Partendo dal presupposto che viene data una sorta di autorizzazione all’uso delle armi da fuoco per difendersi, potremmo pensare che anche l’uso di cani come difesa può essere ammesso nei limiti della legittima difesa.

Ricordo che non c’è materiale giuridico in merito, tutto sta nell’interpretazione delle leggi esistenti ma non riguardanti nello specifico i cani da guardia. Il magistrato Paolo Sceusa, sul sito canidaguardia.com spiega come, seconda la propria interpretazione, detenere un cane da guardia, e dispiegarlo nel caso di aggressione, dovrebbe essere giustificato e il proprietario dovrebbe essere esentato dalle eventuali responsabilità circa i danni che l’animale potrebbe infliggere al ladro.

Anche nel caso in cui in casa non ci fosse nessuno, l’uso del cane da guardia dovrebbe essere giustificato, poiché chi agisce dopo essersi accertato che in casa non ci sia nessuno, non può escludere che ci sia qualcuno o il rientro improvviso di un membro della famiglia durante l’intrusione.

Per quanto riguarda la desistenza e l’intenzione aggressiva, che legittimano l’uso dell’arma da fuoco, nel caso del cane, saranno gli avvisi e la chiarezza degli stessi esposti fuori dall’abitazione che, una volta ignorati, faranno presumere la determinazione offensiva.

Gli avvisi dovranno essere chiari anche per chi non sa leggere ed essere inequivocabili, in vendita ci sono cartelli con la scritta “attenti al cane” ed il disegno di un cane.

Esposti gli avvisi, chiunque deciderà di entrare in casa senza invito, lo farà a proprio rischio e pericolo.

     

Con questa interpretazione della legge il proprietario di cani da guardia non dovrebbe essere responsabile dei danni causati dall’animale all’interno del proprio territorio nei confronti di chi entri per recare danni fisici o materiali ai proprietari della proprietà privata.

Alla fine sarà sempre il giudice a decidere sull'eccesso di legittima difesa o meno, ma credo che con questa interpretazione della legge qualche via d'uscita potrebbe trovarsi.

Saremo pronti a modificare l’articolo nel momento in cui dovessero essere approvate leggi più chiare in materia.

 

Giochi per cani ce ne sono tantissimi, tra negozi specializzati e supermercati abbiamo l’imbarazzo della scelta, unico problema per molte persone: il prezzo.

Già, i giochi per cani hanno un costo abbastanza elevato, oltre al fatto che in mano, pardon, in bocca ai nostri fedeli amici durino poco più di poco!

Come porre una soluzione al problema? Con il fai-da-te!

Alcuni giochi, soprattutto quelli di attivazione mentale di difficoltà avanzata, non sono semplici da costruire in casa e ci vuole anche una buona dose di capacità manuale, ma palline con laccio, corde, e giochini di attivazione mentale “facili” possono essere costruiti in casa riciclando gli oggetti che non usiamo più.

Vediamo come e cosa possiamo fare:

CORDA CON CALZE

Se abbiamo delle vecchie calze che non usiamo più, possiamo farne una treccia, chiuderla con un nodo ben stretto ed utilizzarla nei giochi con il nostro cane. Se le calze sono colorate, o più di un paio, ancora meglio!

La stessa cosa si può creare utilizzando vecchie magliette: tagliando delle strisce di stoffa nel senso della lunghezza della maglia e poi legarle ad una estremità con un nodo (cucirlo se pensiamo che il nostro cane potrebbe scioglierlo), farne la treccia e chiudere con un nodo l'altra estremità.

PALLA CON I CALZINI

Prendere 4 o più calzini che non utilizziamo più, nel calzino più lungo inseriamo dentro gli altri calzini appallottolati, con il corpo del calzino principale chiudiamo il tutto dando la forma di una palla.

Varianti: inserire una palla da tennis all’interno, oppure lasciare il corpo del calzino lungo che funge da corda per poter giocare con il cane alla palla corda.

PALLA CORDA

Occorrono una corda, una pallina da tennis (o più di una secondo il gusto), un cacciavite ed un martello. Si devono creare due fori nella pallina da tennis, per questo possono essere utili il cacciavite ed il martello! Una volta forata la palla inserire la corda e posizionare la pallina a metà. Effettuare un nodo vicino ai buchi della palla ed uno alle estremità così da avere una maggiore presa.

Variante: si possono inserire due palline, oppure inserire la palla vino l’estremità della corda così da avere la corda libera per un lungo tratto e la palla da far addentare dal vostro cane (vedi foto).

PALLINA CON CROCCHETTA

La pallina da tennis torna utile anche se rotta, qui non si butta via nulla! Aprire la pallina da tennis ed inserire all’interno delle crocchette (o wurstel), il nostro cane dovrà capire come far uscire il cibo dalla pallina. Sarà un bel passatempo ed un gioco di attivazione mentale molto semplice.

IL GIOCO DEI BICCHIERI

Per attivare mentalmente il nostro amico a 4 zampe possiamo utilizzare tre bicchieri (o dei contenitori qualsiasi). Inseriamo sotto uno dei contenitori una crocchetta (o wurstel) e lasciamo vuoti gli altri due, il cane dovrà capire dove si trova il cibo (vi assicuro che ci metterà una frazione di secondo!), ma anche come poter prenderlo.

OSSO DI STOFFA

Questo giochino richiede un po’ di praticità con ago e filo. Occorrono: disegno di osso su carta (cartamodello), ago, filo, stoffa (anche magliette vecchie) e materiale per imbottitura, si possono usare anche quei cosini di plastica che “squittiscono”, magari presi da un gioco ormai rotto.

Ritagliare la maglietta seguendo la sagoma che avete scelto, dopo avere realizzato due pezzi identici iniziate a cucirli insieme con del filo, lasciando un lato aperto per poter inserire all’interno un’eventuale imbottitura o gli “squittii”. Una volta inserito qualcosa all'interno dell'osso si procede con la chiusura dell’ultimo lato con ago e filo. Il gioco è pronto.

 

Questi sono solo alcuni esempi di giochi per cani fai da te, dando spazio alla fantasia e alla manualità è possibile creare tantissimi altri giochi, tipo quelli nelle foto qui sotto.

 

 

Fonte foto: Google

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