Dicembre 03, 2024
Eleonora Giorgi

Eleonora Giorgi

Addestratore Cinofilo Riconosciuto ENCI e FISC

Conduttrice IGP

Mi occupo nello specifico di Educazione Base, Guida alla scelta del Cucciolo, Maintrailing, Puppy Class e Preparazione per i Brevetti

Per tutte le info sul mio percorso e potermi contattare clicca sul link seguente

Il dalmata è una delle razze canine più conosciute, soprattutto grazie al film Disney "La carica dei 101".

E' una razza canina appartenente al gruppo 6 Segugi e razze affini (Sezione 3, senza prova di lavoro), quindi è classificato come cane da caccia, ma la maggior parte delle persone lo considera solamente come cane da compagnia. Il dalmata è un cane di taglia  medio-grande (può arrivare fino a 62cm al garrese), con una struttura elegante, iscritta nel quadrato. Il suo manto è bianco con macchie nere o marroni di circa 2-3 cm di diametro sul corpo, sulla testa e gli arti.

STORIA DEL DALMATA

Come per moltissime altre razze, la sua origine è incerta, secondo il libro Anecdotes of Dogs (1846) di Edward Jesse, scrittore inglese di storia naturale, il dalmata è originario della Dalmazia da dove fu trasferito in Italia e in Inghilterra. Una delle ipotesi più accreditata sull'origine della razza afferma che il nome dalmata derivi dal manto maculato del leopardo, simbolo della Dalmazia stessa. 

Aneddoti di cani di Edward Jesse

I riferimenti scritti ci riportano come questa razza sia una delle poche "sopravvissute" ai mutamenti morfologici ed estetici che, invece, sono toccati a molte altre razze canine. Da questi riferimenti si può ricostruire in parte la storia dell'origine della razza, sembrerebbe che questi cani siano esistiti già migliaia di anni fa, grazie a pitture scoperte nelle tombe dei faraoni. Due sono i dipinti, del 3000 a.C. e del 2000 a.C. in cui sono raffiguranti cani simili a dalmata, uno è stato trovato nella tomba di Redmera a Tebe, l'altro in quella del faraone Roti ad El Assasif.  Si conviene, quindi, che la culla di origine della razza sia stata la zona del Mediterraneo orientale e da lì si sia poi spostata in altre zone sia del Mediterraneo che dell'Adriatico.

egizi

Altre raffigurazioni si trovano in moltissimi dipinti di pittori fiamminghi del XVII secolo, in veste di cacciatori, ma anche in molte cronache ecclesiastiche del XIV secolo. Gli artisti italiani non sono stati da meno, intorno al XVI secolo hanno raffigurato il dalmata in alcune pitture, quasi sempre in scene di caccia, ma anche insieme a bambini o ecclesiastici, come nell'affresco di Andrea Bonaiuti presente nel cappellone degli Spagnoli a Firenze.
 
Dipinto di una scena di caccia con dalmata Dipinto con cane dalmata
 
Nell'opera A General History of Quadrupeds, di Thomas Bewick, incisore inglese, pubblicata nel 1790, c'è una descrizione ed il disegno di un dalmata che viene definito come "il Dalmata o il Cane da Carrozza", questo perché gli inglesi addestrarono questi cani a seguire le carrozze e le diligenze lungo il percorso. Lo scopo era quello di avere dei "valletti" eleganti al seguito quando si usciva in passeggiata con la carrozza, ma anche delle "scorte" che fungessero da deterrenti per i briganti e i malfattori che circolavano per le strade. In questo secondo caso, il cane precedeva la carrozza ed abbaiava per dare l'allarme, proprio per questa funzione il dalmata prese anche il nome di "Coach Dog".
Gli inglesi seppero apprezzare il dalmata non solo per l'aspetto decorativo, ma anche per le molteplici doti e la versatilità, questo cane fu utilizzato anche in guerra per portare i fucili, come cane da spettacolo nei circhi equestri, compagno per i bambini, come cane dei pompieri (in molte città la caserma dei pompieri ha un dalmata come mascotte) e per moltissime altre attività.
 
Il primo standard non ufficiale fu pubblicato da Henry Walsh nel 1850, solo dopo la fondazione del Dalmatian Club of England nel 1890 questo standard fu trasferito nel primo standard ufficiale della razza. La FCI ha pubblicato il primo standard del Dalmata il 7 aprile 1955 con il nome “Dalmatian Huntingdog” ovvero “cane da caccia dalmata”, ma i primi esemplari apparvero nelle mostre canine già nel 1860 dove furono ammirati dal vivo.
 

MANTELLO

Il mantello del dalmata è bianco candido con le macchie nere o marroni, il pelo è corto, duro e fitto, soggetto a muta stagionale. Le macchie devono essere presenti su tutto il corpo e distribuite simmetricamente, devono essere nettamente rotonde e senza mescolanza con il colore bianco di fondo. La grandezza delle macchie è di 2-3 cm di diametro, più piccole quelle presenti sugli arti, sulla testa e sulla coda, nel dalmata color fegato, le macchie sono più piccole, di 2 cm di diametro. Le macchie non devono fondersi l’una con l’altra e formare macchie più grandi. Le macchie estese e le aree colorate non sono desiderabili.

SALUTE DEL DALMATA 

Il dalmata è un cane generalmente sano ma, come tantissime altre razze, è soggetto ad alcune malattie ereditarie, come la sordità congenita. Secondo uno studio condotto dall'Università della Louisiana  "Breed-Specific Deafness Prevalence In Dogs", l'8% dei cani di questa razza sono sordi da entrambe le orecchie, mentre il 22% da un orecchio, questo sembrerebbe essere legato al colore bianco del suo mantello.

Il dalmata è soggetto a problemi cutanei, come la dermatite atopica, ed è soggetto alla displasia dell'anca, come molte altre razze di taglia medio-grande. Inoltre può contrarre malattie cardiache come la cardiomiopatia dilatativa (DCM), a cui sono soggetti anche molti dobermann.

Inoltre il dalmata ha un rischio maggiore di sviluppare calcoli di urato perchè ha una ridotta capacità di scomporre l'acido urico, ciò comporta un suo aumento nel sangue e nelle urine. Questo acido può cristallizzarsi nel tratto urinario e formare calcoli. Per ridurre il livello di acido urico è spesso consigliata una dieta appositamente studiata per il Dalmata.

Probabilmente tutti questi problemi hanno portato ad un crollo delle nascite sia negli Stati Uniti che in Italia dove, in pochi anni si è passati da una popolazione di circa 40.000 esemplari a 983 del 2008 negli USA. In Italia invece, il dalmata non ha mai preso piede, gli esemplari iscritti all'ENCI del 2014 erano solamente 109, il picco si è avuto nel 2021 con l'iscrizione di 408 esemplari, probabilmente supportato dalla nuova uscita del film Crudelia della Disney, per poi tornare ad un crollo degli esemplari nel 2024.

CARATTERE DEL DALMATA

Il dalmata ha un carattere allegro, non è timido o riservato, nello standard si richiede l'esenzione da nervosismo ed aggressività. E' un cane dolce, fedele, vivace ed autonomo. Il dalmata è un cane facilmente addestrabile, che ama rendersi utile, l'acqua ed il movimento. Occorre ricordare che è un cane da caccia, ha un forte istinto da braccoide, quindi quando lo lasciamo libero assicuriamoci che abbia un richiamo perfetto! E' un cane molto resistente e veloce, non dimentichiamoci che seguiva le carrozze.

Il dalmata è un cane equilibrato e tranquillo, ma potrebbe diventare mordace se mal gestito, si consiglia sempre un percorso di addestramento ed educativo. 

CURIOSITA'

Non tutti sanno che i cuccioli di dalmata nascono completamente bianchi, le famose macchie nere o marroni compaiono solamente intorno alle due settimane di vita.

Oltre al dalmata "a pois" neri, esiste anche quello con macchie marroni (color fegato), più o meno scure.

Uno dei protagonisti della serie PAW Patrol è un dalmata

Pongo, il cane protagonista de La carica dei 101, fu così chiamato in onore del primo cane dalmata di Dodie Smith, la scrittrice del romanzo da cui fu tratto il film. L'idea per il romanzo venne alla Smith quando un'amica, alla vista dei suoi dalmata, commentò: "Questi cani sarebbero perfetti per farne un cappotto di pelliccia!".

 

 

Le informazioni sono state reperite dal sito dell'ENCI e dal sito Club Amici Dalmata

Foto di copertina di Alessandro Grandoni Dog Photo

 

 

 
LINGUA ORIGINALE FCI DI TRADUZIONE: tedesco
ORIGINE: Croazia 
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE:  13.10.2010
UTILIZZO: cane da caccia. Cane da compagnia, di famiglia ed adatto a diversi scopi
CLASSIFICAZIONE  F.C.I.: Gruppo 6 Sezione 3 Segugi e razze affini razze affini. Senza prova di lavoro.
BREVE CENNO STORICO: L’origine del cane Dalmata può essere riconosciuta in dipinti e nelle cronache ecclesiastiche dal XVI al XVIII secolo. Dalmata possono essere trovati nella pala da altare “Madonna con Gesù ed angeli” nella chiesa “Gospa od andjela” nella città Veli Losinj, sull’isola Losinj in Croazia risalente al 1600 – 1630 ed anche in un affresco a Zaostrog, in Dalmazia, Croazia. Il che fa pensare che la razza ebbe origine nella regione Mediterranea orientale, particolarmente nella storica provincia della Dalmazia. Le prime descrizioni del dalmata si ritrovano nella diocesi Djakovo, in Croazia, precisamente nelle cronache ecclesiastiche del vescovo Petar Bakic nell’anno 1719 e nelle cronache ecclesiastiche di Andreas Keczkemety nell’anno 1737. Al cane venne dato il nome latino “Canis Dalmaticus” e l’altezza del cane descritta con 4-5 “Spithamus”. Thomas Pennant, nella sua opera “Synopsis of Quadrupeds” dell’anno 1771, ha descritto questo cane come molto indipendente, lo ha nominato “Dalmata” ed ha indicato come origine la Dalmazia.  Un’opera di Thomas Bewick, pubblicata nel 1790, parla di questa razza come “il Dalmata o il Cane da carrozza”. Il primo standard non ufficiale per il Dalmata fu redatto da un Inglese, di nome Vero Shaw, nell’anno 1882. Dopo la fondazione del Dalmatian Club of England nel 1890 questo standard fu trasferito nel primo standard ufficiale della razza. La FCI ha pubblicato il primo standard del Dalmata il 7 aprile 1955 con il nome “Dalmatian Huntingdog” ovvero “cane da caccia dalmata”.
ASPETTO GENERALE: Testa mesocefala, di forma prismatica con orecchie pendenti. Il corpo è a forma di rettangolo, forte, muscoloso e con le caratteristiche macchie evidenti. Il movimento deve essere elegante. Il dimorfismo sessuale deve essere visibile.
PROPORZIONI IMPORTANTI: lunghezza del tronco: altezza al garrese = 10:9. L’altezza del gomito: 50% dell’altezza al garrese. L’altezza del garretto: 20-25% dell’altezza al garrese. La lunghezza della testa: circa 40% dell’altezza al garrese. Lunghezza del cranio: lunghezza del muso = 1:1. 
COMPORTAMENTO – CARATTERE: carattere piacevole, amichevole non timido o riservato, esente da nervosismo ed aggressività. Vivace, dolce, fedele, autonomo e facile da educare. Il dalmata ama l’acqua ed il movimento nella natura. Ha uno spiccato istinto da braccoide. 
TESTA: La testa deve essere in proporzione ed armonia con il corpo, non deve essere troppo larga nella regione craniale. La lunghezza dall’osso occipitale fino allo stop e dallo stop alla punta del naso deve essere nelle proporzioni 1:1, oppure il muso è leggermente più corto. La linea del cranio e quella del muso sono leggermente divergenti. I massetteri e la curva  dell’osso zigomatico non devono essere troppo sviluppati. La pelle su tutta la testa non deve presentare pieghe. REGIONE DEL CRANIO: Cranio: Stop: piatto con leggera rotondità laterale. Tra le orecchie raggiunge la massima larghezza e con tempie ben definite. Sutura metopica leggera. moderatamente pronunciato.
REGIONE FACCIALE: Tartufo: grande con narici larghe e ben aperte, deve essere completamente pigmentato. Il colore deve corrispondere al colore delle macchie. 
Muso: Labbra: grande con narici larghe e ben aperte, deve essere completamente pigmentato. Il colore deve corrispondere al colore delle macchie. con mascella ben sviluppata e forte, la canna nasale rettilinea. forti, devono essere piuttosto aderenti alla mascella e non pendule o essere troppo grosse; senza angolo pronunciato. E’ desiderabile una pigmentazione completa.
Mascella denti:  chiusura a forbice, ovvero i 6 incisivi superiori si sovrappongono a stretto contatto a quelli inferiori e sono impiantati perpendicolarmente alla mandibola. Una dentatura completa (42 denti) è da preferire (secondo la formula dentaria). I denti sono regolarmente proporzionati e bianchi. In cani anziani si tollera la chiusura a tenaglia.
Occhi: ovali, inseriti subfrontalmente, inserimento nell’angolo 10-15°. Gli occhi sono pigmentati in armonia con il colore delle macchie. Le palpebre ben aderenti al globo oculare. Non devono essere sporgenti. La rima palpebrale completamente pigmentata in armonia con il colore del pelo. 
Orecchi: sono inseriti piuttosto alti, portati aderenti alla parte laterale della testa. La lunghezza arriva fino all’angolo interno dell’occhio od allo stop. La punta dolcemente arrotondata. Gli orecchi hanno la forma del triangolo isoscele. Di tessitura  fine e morbidi al tatto. E’ molto importante che gli orecchi siano maculati, cioè gli  orecchi non devono essere completamente neri o fegato, ma maculati di nero o di fegato ecc. con macchie in armonia con la varietà di colore su fondo bianco.
COLLO: Il collo deve essere forte ed abbastanza lungo, si assottiglia verso la testa senza giogaia. 
CORPO:  Rettangolare, il rapporto della lunghezza del corpo in relazione all’altezza al garrese è 10:9.
Garrese:  ben definito.
Dorso: potente, orizzontale.
Rene: corto e muscoloso.
Groppa: muscolosa, inclinata meno di 30° T
orace: profondo e capace, non troppo largo od a forma di botte. La profondità del torace deve essere il 45-50% dell’altezza al garrese. L’altezza dei gomiti è il 50% dell’altezza al garrese. Le costole sono ben curvate.
Linea inferiore e ventre: ventre moderatamente retratto ma non in modo deciso. 
CODA: Inserita sull’allungamento della groppa. Raggiunge approssimativamente il garretto, o leggermente più lunga. Alla radice molto forte e si assottiglia in maniera uniforme verso la punta, non troppo grossa ma in proporzione con il corpo. Portata a sciabola. Preferibilmente con macchie. 
ARTI  ANTERIORI: Aspetto generale: gli arti anteriori devono essere in proporzione al corpo rettangolare. Spalle: l’angolo della spalla è di circa 115-120° Gomiti:  aderenti al corpo. Avambraccio:  le ossa sviluppate in modo proporzionale al corpo e forti (rotonde). Gli arti anteriori sono perfettamente diritti e verticali. Metacarpo:  forte, leggermente inclinato, elastico. Piedi:   le dita chiuse, il cosiddetto piede da gatto è tipico. Cuscinetti forti ed elastici. Le unghie devono essere possibilmente pigmentate. 
POSTERIORI: Aspetto generale: in proporzione al corpo. Con muscoli molto forti e ben sviluppati. Gli arti posteriori sono paralleli. Coscia: muscolosa e forte. Ginocchio: forte e ben formato. Piega del ginocchio con inclinazione di 40 gradi rispetto all’orizzontale. Garretto: forte. Metatarso:  la lunghezza del garretto è 20-25% dell’altezza al garrese. L’angolo del garretto è di circa 130°. Piedi: dita chiuse, il cosiddetto piede da gatto è tipico. Cuscinetti forti ed elastici. Le unghie debbono essere possibilmente pigmentate. 
ANDATURA: movimento costante, elegante ed armonico. Passo e trotto lungo con forte allungo  e buona spinta del posteriore. Visti da davanti gli arti si muovono in parallelo.
MANTELLO Pelo: Colore:  corto, lucente duro e fitto su tutto il corpo. Il colore di fondo è bianco puro. Varietà a macchie nere con macchie nere, varietà a macchie fegato con macchie fegato. Le macchie dovrebbero essere distribuite simmetricamente su tutto il corpo, nettamente rotonde e senza mescolanza con il colore bianco di fondo. La grandezza delle macchie deve essere possibilmente uniforme con un diametro di 2 – 3 cm. Nei cani di varietà fegato le macchie sono leggermente più piccole con un diametro di circa 2 cm. Le macchie sulla testa e sugli arti devono essere proporzionalmente più piccole rispetto a quelle del corpo. E’ desiderabile che anche sulla coda siano presenti delle macchie che sono anch’esse più piccole rispetto a quelle sul corpo. La moschettatura sul corpo non è desiderabile e deve essere penalizzata. Le macchie non devono fondersi l’una con l’altra e formare macchie più grandi. Le macchie estese e le aree colorate non sono desiderabili. Particolare attenzione va data alla macchiatura sulle orecchie.
TAGLIA E PESO: Altezza al garrese: maschi 56 – 62 cm, femmine 54-60 cm Cani che presentano una tipicità eccellente ed armonia non devono essere penalizzati, se la loro altezza al garrese supera il limite sopra descritto. DIFETTI: qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerata come difetto e la severità con cui questo difetto sarà penalizzato deve essere in esatta proporzione alla sua gravità ed al suo effetto sulla salute ed il benessere del cane e sulla capacità di svolgere il lavoro richiesto a questa razza.
DIFETTI ELIMINATORI: • Cani aggressivi od eccessivamente paurosi • Cani che mostrano chiaramente anormalità fisiche o turbe comportamentali devono essere squalificati. • Linea craniale convergente. • Mancanza di più di 6 premolari, dove non si deve tenere conto della mancanza dell’M3 che non è da considerare un difetto. • Entropio, ectropio, occhio gazzuolo, occhi di diverso colore (eterocromia), occhi blu, iride parzialmente di colore blu. • Tartufo non pigmentato. • Coda ad anello. • Monocolo (macchie nere su uno od ambedue gli occhi) o macchie estese (patch) su altre parti del corpo. • Tricolore (macchie nere e fegato sullo stesso cane), colore delle macchie brindle, macchie color limone, macchie color arancio, macchie blu ed il colore bianco puro senza macchie. • Pelo duro o pelo lungo. • Sordità.
N.B.: • I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto. • In allevamento dovrebbero venire usati soltanto cani clinicalmente sani, con conformazione tipica della razza.  

Il cane da Pastore Bergamasco è un'antica razza italiana da gregge. E' una razza canina riconosciuta dalla FCI con standard N° 194 - pubblicazione del 13.11.2015, facente parte del Gruppo 1: Cani da pastore e bovari, sezione 1: cani da pastore.

Il cane da pastore bergamasco è un cane utilizzato come conduttore di greggi e mandrie.

 

 

STORIA DEL PASTORE BERGAMASCO

Questa razza discende dai cani conduttori e mandriani che giunsero dall'Oriente al seguito delle popolazioni nomadi. Il cane da pastore bergamasco è presente, fin dall'antichità, nell'arco alpino e prealpino, con particolare concentrazione nelle vallate bergamasche dove era molto diffuso l'allevamento della pastorizia, soprattutto della famosa pecora bergamasca.

Fin dal 1300 ne è stato accertato l'impiego come cane conduttore, in quel periodo, e per i quattro secoli successivi, questa razza ha conosciuto un notevole incremento proprio grazie all'allevamento di ovini della zona. Nel 1700, invece, l'attività di pastorizia subì un calo, e con essa anche l'impiego del pastore bergamasco che toccò momenti di crisi, fino a sfiorare l'estinzione nel periodo delle due Guerre Mondiali.

Come spiega Tina Violi Gussoni, presidente della SAB (Società Amatori Pastore Bergamasco) negli anni '70 ne "I cani di Razza Italiana", il primo intervento selettivo sulla razza fu quello iniziato dal marchese Paolo Cornaggia verso il 1890, al quale si deve il primo abbozzo di standard del 1950. La ripresa dell'attività cinofila dopo le due Guerre, riprese il lavoro del marchese, ma operando su basi più tecniche.

14°raduno del pastore bergamasco

I primi cani iscritti all'Albo genealogico risalgono al 1891, mentre nel 1949 nasce la SAB e qualche anno più tardi prende vita il primo standard ufficiale del Pastore Bergamasco.

Anche la dottoressa Maria Andreoli lavorò per il bene di questa razza, in più di quarant'anni si occupò del pastore bergamasco, diventando una delle più importanti allevatrici di pastore bergamasco, non solo in Italia.

Dottoressa Andreoli ed alcuni suoi esemplari

UN CANE ORIGINALE

Un cane rustico, di mole media e con un pelo molto particolare, il pastore bergamasco è stato più che utile per i pastori dell'epoca nella guida di greggi numerosi, nel recupero dei capi ritardatari e nel far pascolare il gregge secondo gli ordini impartiti dal pastore. Il Bergamasco era utilizzato anche per la conduzione di bovini nelle malghe alpine durante l'estate e in pianura durante l'inverno. Un cane responsabile ed indispensabile per i pastori durante la transumanza.

Il pastore bergamasco ha un fisico agile, veloce e resistente, è molto equilibrato, con grande capacità di discernimento. Il bergamasco ha un comportamento esemplare per vigilanza, concentrazione ed equilibrio, è un ottimo cane da guardia e compagnia, idoneo ai più svariati impieghi grazie alle sue capacità di apprendimento e determinazione, combinate alla pazienza. Il suo equilibrio psichico lo possiamo riscontrare nelle caratteristiche di razza, è un cane custode molto attento, in grado di gestire la sua forza ed intervenire solo se necessario ed in maniera efficace.

I suoi occhi esprimono dolcezza, mentre il suo manto gli dona una bellezza statuaria.

A proposito del mantello, quello del pastore bergamasco lo distingue da tutte le altre razze, rendendolo un cane originale. Il manto, di colore grigio, è composto da pelo e lana, cresce con l'età e si completa in circa tre anni. Il pelo forma dei feltri, detti "taccole", impenetrabili all'acqua e alle intemperie. Non effettua la muta stagionale.

Questa razza instaura con l'uomo un rapporto molto stretto, pronto all'azione e a ricevere ordini. Il pastore bergamasco non deve essere mai aggressivo o pauroso, anche se è normale una naturale diffidenza tipica di tutti i cani conduttori di greggi.

Nonostante sia un cane selezionato per la conduzione di greggi, sa vivere serenamente anche in casa con bambini e anziani, l'importante è che sia stimolato a rispondere a comandi e compiti che lo tengano sempre attivo.

Il pastore bergamasco è raffigurato anche in un quadro del pittore Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556), pittore del '500, tra i principali esponenti del rinascimento veneziano.

 quadro del pittore Lorenzo Lotto

CURE

Il pastore bergamasco non richiede particolari cure essendo un esemplare di cane rustico, l'attenzione deve essere rivolta al pelo, soprattutto quando si formano i boccoli, è necessario districare il pelo con le mani per favorirne il naturale assembramento e stare attenti al momento del risciacquo e dell'asciugatura, le due fasi che richiedono molto tempo. Le ciocche tipiche di questa razza si iniziano a formare verso l'anno di età, ma bisogna "lavorarle" con le dita fin dalla nascita. 

La grossa massa di pelo può trasformarsi in un ricettacolo di cattivi odori se il cane non è libero di scorrazzare all'aria aperta. Il pelo del muso e della parte ano-genitale deve essere pettinato di frequente per evitare la formazione di feltri che sono fonte di cattivi odori dati dal materiale organico. contrariamente a quanto si possa pensare, la cura del mantello non è complicata se si lava periodicamente e si tiene in ordine la parte del muso e del sottocoda.

La tosatura va effettuata almeno una volta l'anno facendo attenzione alla parte del muso e sugli occhi, dove non deve essere sfoltito troppo.

DIFFUSIONE

Nel 2023 sono stati iscritti 43 cuccioli ai libri genealogici  ENCI, la diffusione è in calo rispetto a dieci anni fa. 

Locandina dello standard Pastore Bergamasco

 

FCI  Standard  N° 194 - pubblicazione del 13.11.2015 – in vigore dal 1 gennaio 2016

TRADUZIONE: Mrs. Jane Moore (italiano/inglese). Rivisto da Renée Sporre-Willes. Lingua ufficiale Inglese.

ORIGINE: Italia

DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 13.11.2015 

UTILIZZAZIONE: Cane da pastore usato per la conduzione e la guardia delle greggi. 

CLASSIFICAZIONE FCI:  Gruppo 1 Cani da pastori e bovari (escluso bovari svizzeri). Sezione 1 cane da pastore.  Senza prova di lavoro 

BREVI CENNI STORICI: Il Bergamasco è un’ antica razza da gregge diffusasi nell'intero arco alpino e pre-alpino;  una particolare concentrazione della razza si può trovare nelle vallate Bergamasche dove l'allevamento della pastorizia era particolarmente presente. Il cane era indispensabile ai pastori durante gli spostamenti stagionali tra i pascoli Alpini e la pianura della valle del Po. Il dipinto di un famoso artista ritrae la razza nel sedicesimo secolo dimostrandone le antiche origini. I primi cani iscritti al Libro Origini Italiano risalgono al 1891. 

ASPETTO GENERALE: Il pastore Bergamasco è un cane di mole media, di aspetto rustico, con un abbondante mantello che copre tutte le parti del corpo; fortemente costruito ma molto ben proporzionato. La conformazione è quella di un cane di medie proporzioni (mesomorfo), il cui tronco sta nel quadrato, con proporzioni ben bilanciate in relazione tra taglia ed i profili della testa e quelli del corpo. 

PROPORZIONI IMPORTANTI: La lunghezza del tronco dalla punta dell’angolo scapolo omerale alla punta dell'ischio è pari all'altezza del garrese (cioè sta’ nel quadrato). La lunghezza della testa raggiunge i 4/10 dell'h. del garrese. La profondità del costato deve raggiungere il 50% dell'altezza del garrese.

COMPORTAMENTO E CARATTERE: La funzione del cane da Pastore Bergamasco consiste nella guida nella custodia del gregge e del bestiame in generale, lavoro in cui evidenzia un comportamento esemplare per vigilanza, concentrazione ed equilibrio. Le sue capacità di apprendere e la determinazione combinata con la sua moderazione e pazienza fanno del cane anche un ottimo cane da guardia e da compagnia, idoneo agli impieghi più svariati. Conosciuto per l’instaurare con l'uomo uno stretto legame. Non deve mai essere aggressivo o pauroso, anche se una normale naturale diffidenza è tipica dei cani conduttori del gregge.

TESTA: La forma della testa ha piani paralleli proporzionati in relazione al tronco. La testa è coperta da abbondante pelo, facendola apparire più larga. La lunghezza del muso è uguale a quella del cranio. La pelle non deve essere spessa ma aderente senza formare rughe.

Regione Cranica:  Cranio. Di media misura con la parte superiore tendente ad essere piatta, gli assi longitudinali superiori del cranio e del muso sono paralleli. La larghezza deve essere inferiore alla metà della lunghezza totale della testa. I seni frontali sono ben sviluppati tanto in senso longitudinale quanto in senso trasversale. Le arcate sopracciliari sono ben marcate. La sutura mediofrontale (o metopica) è marcata; l'apofisi occipitale deve essere ben definita e pronunciata.

Stop: La depressione naso-fontale ben raccordata, ma accentuata, dato lo sviluppo delle apofisi dei nasali e del frontale, dei seni e delle arcate sopracciliari.   

REGIONE FACCIALE: Tartufo: Sulla stessa linea della canna nasale, con il margine superiore arrotondato, narici grandi e ben aperte, umido, fresco e voluminoso. Visto di profilo il tartufo non deve apparire sporgente. La pigmentazione deve essere nera. 

Muso: Va assottigliandosi gradatamente verso il tartufo con facce laterali che convergono  leggermente, così che il muso stesso non risulti a punta ma tronco, e la faccia anteriore di conseguenza piuttosto piatta. La sua lunghezza è uguale a quella del cranio. Misurata a metà, la sua larghezza è circa il 50% della sua lunghezza. La profondità del muso non deve essere inferiore alla metà della sua lunghezza. Il profilo superiore del muso è rettilineo ed il profilo inferiore del muso non è dato dal labbro ma dalla mandibola. Per tale conformazione la commessura labiale non è cadente. La commessura labiale incontra una linea immaginaria verticale che scende dall’ angolo esterno dell’occhio. Il profilo della mascella inferiore è quasi rettilineo. 

Labbra: Sottili e divise sotto il tartufo, determinando un arco di 1/3 di cerchio: sono poco sviluppate in modo da coprire appena i denti della mandibola. I bordi labiali sono ben pigmentati. 

Mascelle/Denti: Superiori ed inferiori ben sviluppate; la mandibola larga. I denti sono bianchi, completi per numero e ben sviluppati; incisivi regolarmente allineati. La chiusura è a forbice. 

Guance: Non molto prominenti.

Occhi: Piuttosto grandi; mai globosi né infossati, iride di colore marrone più o meno scuro secondo il colore del mantello. La posizione è subfrontale; l'espressione è dolce, serena e attenta. La rima palpebrale è leggermente ovale e l'asse palpebrale sull'orizzonte è appena inclinato. Le palpebre sono ben aderenti al bulbo con i margini ben pigmentati in nero; le ciglia sono particolarmente lunghe per poter sollevare i peli della fronte che ricadono davanti agli occhi.

Orecchie : Inserite alte e semipendenti, ossia con i due terzi terminali che restano cadenti. Quando il cane è in attenzione, l'orecchio si alza leggermente alla base. Di forma triangolare. La lunghezza  varia da 11 cm. a 13 cm., la larghezza da cm. 6,5 a 8 cm. La base è larga, si estende posteriormente arrivando dove la testa si innesta al collo, mentre anteriormente arriva a metà del cranio. Apici leggermente arrotondati.

COLLO: Il profilo superiore è leggermente convesso. Il collo e’ leggermente più corto della testa. La pelle non è mai lassa, di conseguenza non presenta mai giogaia. Il pelo deve essere folto.

TRONCO:

Linea del dorso: Linea superiore diritta.

Garrese: Prominente e lungo, ben definito. 

Dorso: Rettilineo, ben muscolato e di buona larghezza. 

Lombi: Leggermente convessi, fermamente fusi con il dorso e la groppa. Lombi decisamente più corti del dorso (misurato di lombi al garrese). La larghezza dei lombi è quasi quanto la lunghezza; i muscoli sono ben sviluppati nell’intera regione. 

Groppa: Larga, forte, ben muscolata e scoscesa, con un inclinazione di approssimativamente 30°, sull'orizzontale. 

Torace: Deve essere ampio e profondo, raggiungendo i gomiti. 

Linea inferiore e ventre: Il profilo inferiore del ventre è poco retratto. L'incavo dei fianchi è minimo.

CODA: Inserita nell'ultimo terzo della groppa, grossa e robusta alla radice, va gradatamente affusolandosi sino alla punta. E' ricoperta di pelo caprino e lievemente ondulato. La sua lunghezza spesso arriva al garretto quando il cane è in stazione; di preferenza dovrebbe essere più corta. A riposo la coda è portata a "scimitarra", cioè pendente per i primi due terzi, con il  terzo inferiore leggermente ricurvo. Quando il cane è in azione, la coda sbandiera da lato a lato. 

ARTI

ARTI ANTERIORI: Aspetto  generale: Gli arti anteriori sono diritti quando osservati di fronte e di profilo e ben proporzionati in relazione alla taglia del cane. 

Spalla: Forte e massiccia. Lunga ed in posizione obliqua. La muscolatura deve essere sempre ben sviluppata. 

Braccio: Ben muscoloso, forte di ossatura e ben angolato. L'angolo formato dalla scapola e il braccio (scapolo-omerale) oscilla circa tra 105° - 125°. 

Gomiti: Situati su piani paralleli al piano mediano al corpo. La punta del gomito deve trovarsi su di una linea verticale immaginaria calata dell'angolo caudale della scapola. L'angolo omero-radiale (tra braccio ed avambraccio) oscilla circa tra i 150° ed i 155°. Il pelo che scende dai gomiti deve essere, abbondante, lungo e folto, tendente ai bioccoli.

Avambraccio: Diritto; lungo almeno quanto il braccio. Ben sviluppati i muscoli e l’ossatura. 

Carpo (Polso): Segue la linea verticale dell'avambraccio, mobile e asciutto con l'osso pisiforme chiaramente sporgente.

Metacarpo: Asciutto e ben mobile. Visto di fronte, deve essere nel medesimo piano verticale passante per l'avambraccio. Visto di profilo presenta una leggera inclinazione dal dietro in avanti.

Piede: Di forma ovale, arcuato con dita unite. Unghie forti, ricurve e ben pigmentate con suole dure e di pigmento scuro. 

ARTI POSTERIORI:  Aspetto generale: Arti posteriori ben rapportati al formato del cane. Appiombi regolari sia visti da dietro.

Coscia: Lunga, larga, ben muscolata, con il margine posteriore leggermente convesso. L'angolo coxo-femorale (tra bacino e femore) oscilla fra i 100° e i 105°.

Ginocchio: In perfetto appiombo con l'arto, mai deviato in dentro né in fuori. Gamba: Forte di ossatura, muscoli asciutti con scanalatura gambale ben marcata. La sua inclinazione sull'orizzontale è di 55° circa. 

Garretto: La faccia esterna è molto larga. L’articolazione ben angolata. 

Metatarso: Largo, perpendicolare al terreno. 

Piede: Di forma ovale, arcuato con dita unite. Unghie forti, ricurve e ben pigmentate con suole dure e di pigmento scuro.

ANDATURA: Passo sciolto e lungo. L’andatura preferita è un trotto quasi allungato, mantenuto per periodi abbastanza lunghi. Grazie alla sua conformazione, il cane può passare facilmente al galoppo ordinario che può mantenere relativamente per un lungo periodo di tempo. 

PELLE: Aderente e sottile su tutto il corpo, specialmente sulle orecchie e sugli arti anteriori. Collo senza giogaia e testa senza rughe. Il pigmento delle mucose e delle sclerose deve essere nero.

MANTELLO:

Pelo:  Molto abbondante e molto lungo, varia a secondo le regioni del corpo. Piuttosto ruvido (simile al pelo di capra) con fiocchi ondulati sulla metà anteriore del tronco, mentre dalla metà della regione toracica per tutta la parte posteriore del corpo, è a bioccoli e forma dei feltri di varia lunghezza in ragione dell’età del cane; il mantello lanoso non subisce muta intrappola il sotto pelo che è abbastanza lungo e soffice formando dei veri e propri feltri molto protettivi. I bioccoli partono  dalla sommità della linea dorsale, ricadendo sulle pareti laterali del tronco. Il pelo sulla testa è meno ruvido e ricade sulla faccia. Il pelo sulle orecchie è leggermente ondulato e morbido forma frange a punta sulla parte finale delle orecchie. Il pelo sugli arti deve essere distribuito uniformemente su tutte le parti con fiocchi leggeri sull'anteriore e a bioccoli infeltriti sugli arti  posteriori. Il mantello è soffice nei cuccioli e i bioccoli iniziano a formarsi ai 12-15 mesi. La loro lunghezza dipende dall’età, tanto che i cani giovani non devono essere penalizzati in base al mantello che non si è ancora formato. Nei cani adulti, un mantello troppo folto e lungo che ostacola il movimento normale e compromette il benessere del cane dovrebbe essere evitato. Il mantello deve essere curato e mantenuto pulito; evitando in particolare pelo infeltrito sulla barba, muso e orecchie. 

Colore: Grigio uniforme o a chiazze di tutte le possibili gradazioni dalle più tenui di grigio fino al molto chiaro ed al nero. Sfumature di color isabella e fulvo chiaro sono permesse. E' ammesso il colore uniforme nero purché opaco.. 

TAGLIA E PESO

Altezza al garrese: Maschi: altezza ideale al garrese 60 cm.  Femmine: altezza ideale al garrese 56 cm. Con una tolleranza di due  2 cm in più o in meno rispetto la taglia ideale                               

Peso: Maschi: 32-38 kg. Femmine: 26-32 kg.

DIFETTI: ogni deviazione dalle caratteristiche indicate nella descrizione delle varie regioni costituisce un difetto, e la gravità con la quale il difetto deve essere considerato deve essere esattamente in proporzione al suo grado e agli effetti sulla salute ed il benessere del cane e alla sua capacità di svolgere il suo lavoro. • Insufficiente dimorfismo sessuale

DIFETTI GRAVI: • Assi cranio-facciali convergenti o divergenti; • Tartufo parzialmente depigmentato; • Occhi con eterocromia dell'iride bilaterale o monolaterale (parte dell’iride blu), occhi sporgenti o infossati, occhi ovali e obliqui; • Mancanza di un dente (eccetto per il PM1 e per l’M3); • Coda inserita troppo alta o bassa, portata troppo alta sulla dorsale o tra le gambe; • Mantello senza differenza tra lanoso e caprino, soffice, corto sugli arti anteriori e sul muso, rado sulla coda, troppo folto e lungo tale compromettere la funzione del cane; • Colore non previsto dallo standard; • Andatura ambiata o disallineata; • Taglia al di sopra o al di sotto dei limiti indicati dallo standard.

DIFETTI DA SQUALIFICA: • Cani aggressivi o oltremodo timidi; • Ogni cane che dimostra chiari segni psichici o anomalie comportamentali deve essere squalificato; • Mancanza di tipo; • Testa sproporzionata- piccolo o troppo grossa; • Totale depigmentazione del tartufo, labbra, o rime palpebrali; • Canna nasale chiaramente convessa (montonina) o concave; • Occhio gazzuolo (mono o bilaterale, depigmentazione totale dell’iride). Occhi piccoli (macroftalmia), strabismo; • Prognatismo; • Enognatismo; • Anurismo, brachiurismo; coda arrotolata sul dorso; • Manto bianco per una superficie maggiore di 1/5 della superficie totale.

N.B: • Tutti i maschi devono avere due testicoli di aspetto normale e ben discesi nello scroto.  • Solo cani funzionalmente e clinicamente sani, con tipica conformazione di razza devono essere utilizzati  per la riproduzione. 

 

Fotografie ed informazioni prese da:

https://win.pastore-bergamasco.net/pastoreconduttore.htm

https://www.internationalbergamascosheepdogassociation.com/in-memory

https://www.enci.it/libro-genealogico/razze/cane-da-pastore-bergamasco

 

Gli sport acquatici cinofili sono molti e, oltre che divertenti da svolgere con il proprio cane, sono anche utili per la forma fisica dell'animale e possono essere praticati da tutti i cani, senza distinzione di razza, taglia ed età.

C'è differenza tra gli sport acquatici finalizzati alla competizione sportiva e l'allenamento e formazione di unità da soccorso acquatico, di cui parleremo in un altro articolo.

SPORT ACQUATICI E REGOLAMENTI SPORTIVI

Gli sport acquatici sono stati importati dall'America agli inizi degli anni 2000 e con l'aumentare delle strutture cinofile sportive con piscina, si è reso necessario l'ampliamento delle discipline sportive acquatiche.

Il più famoso campionato di discipline sportive al mondo è la DockDogs, che nasce in America nel 2004, si compone di tre discipline: 

BIG AIR - La competizione più popolare in cui il cane ed il conduttore gareggiano contro gli altri binomi su chi effettuerà il salto più lungo. Ogni binomio ha 60 secondi da quando sale in pedana per effettuare il salto in piscina, il conduttore dovrà essere in sintonia conil proprio cane e capace di fomentarlo abbastanza per fargli fare il salto più lungo. Il giudice valuterà i salti elettronicamente attraverso la tecnologia video digitale stop-action. Vincerà chi avrà effettuato il salto più lungo.

EXTREME VERTICAL - La seconda competizione, nata in America nel 2005, qui si tratta di far realizzare al cane il salto in alto più lungo, anche in questo caso la sintonia del binomio e la capacità del conduttore di spronare il proprio cane sono l'asso nella manica per una bella prestazione. Il cane che salta il alto dovrà cercare di afferrare un manicotto posto in alto, appeso ad un braccio estendibile e posizionato a circa 2 metri dal bordo della pedana. Il manicotto verrà spostato in alto di 5 cm ogni round, fino a quando il cane in gara non riesce a prenderlo.

SPEED RETRIEVE - E' la competizione più recente, introdotta nel 2008, ha a che fare con la velocità del cane nel nuotare in una piscina di circa 12 metri, afferrare l'oggetto designato DockDogs ® da un braccio estendibile e tornare indietro. Vince il cane che impiega meno tempo per fare il percorso. 

Speed Water

In Italia oltre la DockDogs, importata da un paio di anni, gli altri circuiti che hanno un regolamento sportivo per questo tipo di sport sono Csen (Swim Dog Sport) e Fisc (Water Games). Alcune delle discipline sono simili a quelle della competizione DockDogs, altre sono state pensate dagli istruttori di questi circuiti. 

Le discipline acquatiche sono rivolte a tutti i cani, meticci, di razza, anziani o cuccioli (a partire dai 6 mesi), l'importante è che siano in salute o non mostrino segni di dolore o disagio. Non sono ammessi alle prove cani in convalescenza, femmine in allattamento o in calore, cani affetti da malattie infettive o contagiose.

L'obiettivo di questi sport è quello di rafforzare o creare il rapporto uomo-cane attraverso il lavoro e la collaborazione, rispettando sempre il benessere psicofisico del cane e le sue attitudini naturali.

Vediamo nello specifico le discipline, cliccando su ogni disciplina potrete leggerne il regolamento completo.

Gli Swim Dog Sport di CSEN  sono formati da 3 discipline cinofile acquatiche:

FREESTYLE - E' un percorso in acqua che a seconda della categoria di appartenenza, prevede da un minimo di 10, ad un massimo di 18 ostacoli. Il binomio deve superare tutti gli ostacoli senza commettere errori e nel minor tempo possibile. Il giudice sceglie il percorso, la distanza tra gli ostacoli ed il tempo massimo del percorso, a seconda di come verranno posizionati gli ostacoli si determina la difficoltà del percorso. Se il binomio commette un errore dovrà ripetere l'ultimo esercizio fino a quando non lo esegue correttamente. Se si raggiungono 4 penalità il binomio viene eliminato.

SPEEDWATER -  Anche questa disciplina prevede un percorso con un minimo di 10 ed un massimo di 18 ostacoli che il giudice può posizionare a suo piacimento all'interno della piscina. Anche in questo caso il binomio dovrà percorrere il percorso senza commettere errori e nel minor tempo possibile, ma a differenza del freestyle, qui il cane dovrà raccogliere un oggetto, posto da un Operatore Sport Acquatico (OSA) alla fine del percorso (oppure consegnato al conduttore in classe debuttanti) e riportarlo verso la rampa fino al superamento del bordo linea. Anche qui, se il cane non supera l'ostacolo, questo dovrà essere ripetuto fino al superamento, pena l'esclusione dalla gara. Gli oggetti che dovranno essere riportati possono essere: palline galleggianti o riportelli galleggianti, tutti senza cordino.

SPLASHDOG - Questa è la disciplina del salto in lungo, il cane, al segnale del conduttore, dovrà effettuare un tuffo in piscina e cercare di "atterrare" il più lontano possibile. Il giudice dovrà valutare la distanza percorsa dal cane durante il tuffo prendendo in considerazione i metri effettuati tra il bordo della pedana ed il posteriore del cane (escluse zampe e coda). La piscina dovrà avere almeno un barra metrica sul lato lungo. Ogni binomio ha due tuffi a disposizione, per la classifica viene preso in considerazione il più lingo tra i due, solo in caso di parità si prenderà in considerazione anche il secondo tuffo. Il conduttore può richiedere che il cane sia trattenuto da un OSA oppure se il cane salta libero o in resta. Il tuffo è nullo se il cane salta prima del comando di salto. Da quando il giudice fischia, il binomio avrà 30 secondi per eseguire il tuffo. Per fomentare il cane e farlo saltare in acqua si può usare qualsiasi gioco, purché sia galleggiante.

I Water Games della FISC sono composti da tre discipline:

RALLY-O SPLASH - E' una disciplina simile alla Rally-O fatta sul campo, ma in acqua. Il binomio si sposta da un cartello all'altro con il cane che nuota alla sinistra del conduttore ed esegue l'esercizio indicato dal cartello per ripartire verso il successivo. 

FREESTYLE - Anche nei Water Games, il freestyle è un percorso ad ostacoli (da 10 a 18) che il binomio deve superare senza errori. La tipologia di ostacoli e la loro disposizione determina la difficoltà del percorso, questo viene lasciato all'immaginazione del giudice. Il giudice determina anche il tempo massimo di percorrenza del percorso, superato il quale il binomio verrà eliminato. Anche qui devono essere superati gli ostacoli prima di passare all'esercizio successivo, pena l'eliminazione, e si possono raggiungere fino a 4 penalità prima di essere eliminati. VInce chi termina il percorso con il minor numero di errori e nel minor tempo possibile.

SPEEDWATER - Percorso ad ostacoli in acqua (minimo 10, massimo 18) che deve essere superato senza errori e nel minor tempo possibile ma, a differenza del freestyle, qui il cane dovrà recuperare un oggetto posto dall'Aiuto Giudice alla fine del percorso, o dato dal conduttore, e riportarlo verso la rampa fino al superamento del bordo linea. Anche in questo caso il giudice decide la disposizione degli ostacoli ed il numero, oltre al tempo massimo di svolgimento della prova. A seconda della classe di appartenenza l'oggetto verrà posizionato in posti diversi della piscina es. per i debuttanti sarà posto al centro della piscina, nella zona di riporto; la classe 2 avrà due oggetti, uno posto al centro e l'altro sulla destra e così via. Ogni oggetto recuperato vale 5 punti, ridotti se il cane lo perde dalla bocca. Si viene eliminati se il cane non effettua il riporto, o se si supera il tempo massimo. Gli oggetti utilizzati saranno palline o riportelli senza cordino.

Qui il regolamento completo con penalità, criteri di giudizio, gli ostacoli e la loro esecuzione.

 

Questi sport non prevedono delle attrezzature particolari che il conduttore deve acquistare, l'abbigliamento è a discrezione del conduttore, l'unico divieto è di gareggiare in costume. Per quanto riguarda il cane, questo dovrà avere la pettorina e non indossare nessun tipo di collare, neanche quello antiparassitario.

Qui potrete trovare alcune "attrezzature" utili per il binomio:

Pettorina

Palline galleggianti

Tuta impermeabile

 

Questo è il mio link di affiliazione Amazon: https://amzn.to/49D96cR

Se acquisti qualcosa da questo link aiuterai concretamente il  mio sito internet a costo 0, quindi grazie!

Per scoprire altri sport cinofili clicca qui

 

Il Kai, conosciuto anche come Kai Ken (anche chiamato Kai tora-ken, Tora Inu o Tiger Dog), è una razza canina riconosciuta dalla FCI con Standard N° 317/ 09.02.2017 e facente parte del  Gruppo 5: Cani di tipo Spitz e di tipo primitivo, sezione 5: Spitz asiatici e razze affini senza prova di lavoro. 

E' un cane da caccia al cinghiale, cervo e, occasionalmente, anche orso. Molto agile e buon nuotatore.

STORIA DEL KAI KEN

Il Kai Ken è una delle razze più antiche giapponesi e anche una delle più rare.

Questa razza è stata separata dalla razza locale Nihon Ken intorno al 1928 ed ha preso il nome del distretto di Kai (nella prefettura di Yamanashi) dove si pensa che abbia avuto origine. Gli abitanti della prefettura di Yamanashi coinvolti nella preservazione della razza, diedero molta importanza al Kai come cane per la caccia agli animali selvatici come cinghiali, cervi ed orsi, vista anche la zona montuosa in cui ha avuto origine. 

Questa razza così rara fu rivelata al mondo solamente negli anni '30, grazie ad un articolo scritto per una rivista specializzata da un veterinario della prefettura di Yamanashi, il dottor Shokichi Kobayashi (in foto). Nel 1931 fu fondata la Kai Dog Protection Society.

Kobayashi e i suoi Kai Foto di Kenji Ogawara

Il Kai è considerato "Tesoro Nazionale" dal 1934, seconda razza ad avere il riconoscimento, dopo l'Akita Inu. E' anche una delle sei razze canine autoctone giapponesi protette dal Nihon Ken Hozonkai (Nippo), l'ente conservatore dei registri delle sei specie di razze canine giapponesi: Akita Inu, Shiba Inu, Hokkaido Inu, Kishu e lo Shikoku.

L'organizzazione giapponese Nippo è stata fondata nel 1928 dal dottor Hiroyo Saito, che ne fu anche il primo presidente. La Nippo fu riconosciuta ufficialmente dal governo giapponese nel 1937, ma già nel 1932 organizzava le esposizioni nazionali, la prima si tenne a Tokyo nel 1932.

Nel 1931 fu costituita la Kai Ken Aigokai (KKA), principale società di conservazione della razza Kai. 

Solamente negli anni '90 la razza fu importata per la prima volta negli Stati Uniti. 

Ancora oggi è una razza poco conosciuta, si pensi che in Italia, nel 2022, sono solamente due gli esemplari iscritti all'Enci.

 

CARATTERISTICHE DEL KAI KEN

Il Kai Ken è un cane molto agile, è un cane da caccia abituato a lavorare in terreni ripidi e montuosi, dal momento che la zona di origine di questa razza è prevalentemente circondata da montagne. 
Proprio per questa sua attitudine il Kai Ken è un cane molto muscoloso, di taglia media e ben proporzionato, ha una costituzione robusta, come i suoi arti, con garretti ben sviluppati. 
 
Il colore del mantello del Kai Ken è tigrato, per questo viene chiamato anche Kai Tora (tigre in giapponese). Le colorazioni del mantello tigrato sono tutte accettate, dal nero al rosso. Spesso possono nascere cuccioli unicolore che diventeranno tigrati con la crescita.
La colorazione del mantello è una caratteristica distintiva della razza, si pensa che il tigrato gli permettesse di mimetizzarsi meglio nell'ambiente circostante fatto di alberi e superfici rocciose, così da poter avvicinarsi il più possibile alle sue prede. 
Kai Ken colorazione
 
La forma di questo cane è stata lasciata come la natura l'ha modellata, preservando la forma originale, probabilmente il fatto di formare delle mute ha contribuito a salvaguardare la purezza della razza.
Il rapporto tra altezza al garrese e lunghezza del corpo è 10:11.
Il pelo del Kai Ken è ruvido e dritto, mentre il sottopelo è soffice e fitto, la coda è arricciata.
 

CARATTERE DEL KAI KEN

La selezione ha dedicato attenzione più all'aspetto morfologico che al carattere, nonostante questo il Kai Ken è un cane con un buon carattere, come dice un proverbio cinese: "Un buon cane da caccia ha il potenziale per essere un buon cane di famiglia", il Kai è sia un buon cane da caccia che di famiglia.

E' un cane molto intelligente, sensibile e sveglio, oltre che un cane coraggioso e agile.

Kai Ken

Il Kai Ken è un cacciatore naturale, un buon cane da guardia. Fedele con il proprietario e la sua famiglia, spesso può risultare riservato con gli estranei, come molte altre razze appartenenti a questo gruppo. E' un cane indipendente e potrebbe non essere adatto a chi non ha mai avuto cani, poichè ha bisogno di molta attività fisica e fermezza nell'educazione.

Solitamente bravo coni bambini e non aggressivo con gli altri cani.

 

SALUTE E CURA

Il Kai Ken è un cane di costituzione robusta, è ben equipaggiato per non soffrire nè il caldo, nè il freddo.

Non sono note, per ora, malattie genetiche ereditarie.

Anche il suo pelo non necessita di particolari cure.

Cuccioli (puppy) di Kai

 

 
FCI Standard N° 317/ 09.02.2017   
ORIGINE: Giappone. 
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 30.10.2016 
UTILIZZAZIONE: Cane da caccia e da compagnia.   
CLASSIFICAZIONE FCI: Gruppo 5 Cani di tipo Spitz e di tipo primitivo, sezione 5: Spitz asiatici e razze affini senza prova di lavoro
 
 
ASPETTO GENERALE:  Cane di taglia media, ben bilanciato, di robusta costituzione e con una muscolatura ben sviluppata. Ha le caratteristiche del cane che vive nelle regioni montagnagnose del Giappone.  Gli arti sono forti ed i garretti particolarmente ben sviluppati. 
PROPORZIONI IMPORTANTI: Il rapporto tra l’altezza al garrese e la lunghezza del corpo è  10:11, ma il corpo può essere leggermente più lungo nelle femmine. 
COMPORTAMENTO-CARATTERE: Il temperamento è forte, molto sveglio. 
TESTA: 
REGIONE DEL CRANIO: Cranio: Fronte ampia. Stop: Brusco con leggera sutura metopica.  REGIONE DEL MUSO:  Tartufo: Nero, canna nasale diritta. Muso:  Appuntito, non molto lungo, ma moderatamente spesso.  Labbra: Tese. Mascelle/Denti: Forti con chiusura a forbice. Guance: Ben sviluppate. Occhi: Quasi triangolari e di colore marrone scuro. L’angolo esterno dell’occhio è leggermente girato all’insù. Orecchi: Triangolari, leggermente inclinati in avanti e fermamente eretti.  COLLO: Spesso, potente e muscoloso. 
CORPO:  Garrese: Alto. Dorso: Diritto e corto. Regione lombare: Ampio e muscoloso. Torace: Profondo, costole moderatamente cerchiate. Ventre: Leggermente retratto. 
CODA: Inserita alta, spessa, vigorosamente arrotolata o portata a falce sopra il dorso. La punta arriva quasi al garretto quando è lasciata pendere.   
ARTI ANTERIORI:  Spalle: Moderatamente oblique con muscoli sviluppati. Braccio: Angolo scapolo omerale moderato. Gomiti: Aderenti al corpo. Avambraccio: Diritto, pesante e muscoloso. Metacarpo: Leggermente obliquo. Piedi: Dita ben arcuate e strettamente serrate; cuscinetti spessi ed elastici; unghie dure e preferibilmente di colore scuro. 
ARTI POSTERIORI: Ben sviluppati, forti e moderatamente angolati. Garretti: Resistenti ed elastici. Piedi posteriori: Dita ben arcuate e strettamente serrate; cuscinetti spessi ed elastici; unghie dure e preferibilmente o di colore scuro. 
ANDATURA: Leggera e resiliente. 
MANTELLO  Pelo:  Il pelo di copertura ruvido e diritto; il sottopelo è soffice e fitto. Il pelo sulla coda è piuttosto lungo e rialzato.  Colore: Nero tigrato, rosso tigrato e tigrato. Un tratto caratteristico di questa razza è che i cuccioli nati unicolore possono diventare tigrati quando crescono. 
TAGLIA:  Altezza al garrese   Maschi : 50 cm. Femmine: 45 cm. Vi è una tolleranza di 3 cm.   
DIFETTI: Qualsiasi deviazione dai punti di cui sopra deve essere considerata come un difetto che sarà penalizzato in funzione della sua gravità e delle sue conseguenze sulla salute e sul benessere del cane. • Mancanza di dimorfismo sessuale. • Tartufo di colore chiaro. • Leggero prognatismo o enognatismo. • Occhi chiari. • Pelo lungo o corto. • Timidezza.   
DIFETTI DA SQUALIFICA: • Soggetto aggressivo o eccessivamente timido. • Ogni cane che presenta in modo evidente delle anomalie fisiche o comportamentali deve essere squalificato. • Importante enognatismo o prognatismo. • Orecchi portati non eretti. • Coda corta o pendente. • Colore sbiadito. • Mantello con tante macchie bianche. • Colore pezzato.   
N.B. :  • I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto. • Solo i soggetti sani ed in grado di svolgere le funzioni per le quali sono stati selezionati e la cui morfologia è tipica della razza, possono essere utilizzati per la riproduzione. 
 
 
Fotografie prese dal web 

Dal 2027 sarà  vietata la macellazione e la vendita di carne di cane, in Corea del Sud i parlamentari hanno approvato una nuova legge a tutela degli animali da compagnia.

Così come riporta il sito della BBC, la legge fa riferimento al commercio di carne di cane, ma non al consumo, le pene variano: due anni per gli allevatori di cani, mentre chi verrà condannato per macellazione rischierà fino a tre anni di carcere.

I coreani dovranno quindi dire addio al loro piatto tipico, il boshintang, uno stufato di carne di cane che si consuma da secoli, anche se negli ultimi anni il consumo di questa pietanza è calato notevolmente.

Le proteste non sono mancate, soprattutto da parte della popolazione più anziana, da sempre abituata a cucinare e mangiare uno dei piatti della tradizione culinaria coreana, oltre alle proteste di allevatori, macellai e ristoratori che nel giro di pochi anni, si troveranno a non avere più una fonte di reddito. A questo proposito, il governo ha promesso di sostenere le attività che saranno costrette a chiudere, anche se ancora non sono state rese note le modalità del risarcimento

Secondo le statistiche del governo coreano, a chiudere i battenti delle attività che non troveranno una fonte alternativa di lavoro, saranno circa 1.600 ristoranti e 1.150 allevamenti.

Questa legge apre uno spiraglio verso la maggiore attenzione ai diritti degli animali, i gruppi per i diritti degli animali hanno elogiato l'attuale presidente, Yoon Suk Yeol per avere proposto la legge e per l'esito del voto. Anche Jung Ah Chae, direttrice esecutiva della Humane Society in Corea non riusciva a credere che il divieto fosse finalmente una legge.

 
 

 

 

 

 

L'Enci e l'Anagrafe canina del Lazio dal 18 settembre 2023 hanno dato il via al progetto pilota volto a rilasciare un miglior servizio di interfaccia tra i due enti. Il fine ultimo è quello di un allineamento semplificato e completo a livello nazionale tra gli enti come strumento necessario al contrasto dell'importazione illegale dei cuccioli, oltre a semplificare il lavoro degli allevatori.

Il sistema informatico ENCI acquisirà in automatico il numero di microchip dei cuccioli iscritti nell' Anagrafe canina del Lazio che confermerà ufficialmente la razza di appartenenza solamente dopo l'emissione del certificato genealogico dell'ENCI (pedigree), visto che, in virtù del d.lgs 529 del 1992, un cane può essere definito di razza solamente se questa qualità è attestata dal certificato emesso dall'ENCI. 

Il proprietario del cane potrà accedere al sistema informativo della Regione Lazio (SIP) per scaricare gratuitamente il nuovo certificato di iscrizione all'anagrafe canina riportante la razza di appartenenza e il codice di iscrizione al libro genealogico ENCI (ROI).

Per quanto riguarda l'iscrizione all'anagrafe canina del Lazio dei cani esteri, con pedigree emessi dal Kennel Club e riconosciuti dalla FCI, verrà riportata la razza di appartenenza presente sul pedigree. 

 

Inoltre, dal 1 settembre 2023 sono entrate in vigore le modifiche alle Norme tecniche del Libro genealogico del cane di razza (DM n. 116130 del 22.2.2.23) per cui:

  • non potranno essere iscritti nel Libro genealogico cani nati dall'accoppiamento tra genitori e figli, dall'accoppiamento tra fratelli pieni o mezzi fratelli, cani nati da fattrici di età inferiore ai 16 mesi;
  • nel caso di fattrici di 7 o più anni, o che abbia prodotto più di 5 cucciolate, si dovrà corredare la denuncia di monta con il certificato veterinario che attesti l'idoneità della fattrice alla gravidanza, al parto e allo svezzamento. 

 

 

Si parla spesso delle compresse antiparassitarie, di cosa si tratta esattamente? Quando sono utili? Proviamo a fare chiarezza.
 
Gli antiparassitari in compresse uccidono pulci e zecche, ma alcuni tipi anche zanzare, flebotomi, acari ecc. solamente dopo che queste abbiano punto il cane, entrando in contatto con il principio attivo assorbito nel sangue e distribuito a tutti gli organi dopo la somministrazione della compressa. 
Le compresse antiparassitarie quindi, non hanno effetto repellente poichè è necessario che il parassita compia il pasto di sangue affinché il prodotto abbia effetto. L'effetto è quasi immediato e questo fa sì che pulci, zecche e altri parassiti non abbiano modo di riprodursi.
 
Ci sono diversi tipi di pasticche antiparassitarie, a seconda del principio attivo sono indicate solo per il trattamento delle infestazioni da pulci e zecche, o anche per quello della scabbia demodectica e sarcoptica (provocata da due tipi di acaro), per la prevenzione della filariosi cardiopolmonare (causata da un nematode trasmesso dalle zanzare), oppure per il trattamento dei nematodi intestinali.
 
Le compresse antiparassitarie sono masticabili e possono essere somministrate ai cani a partire dalle 8 settimane di vita. Il cane che ha assunto la compressa può tranquillamente fare il bagno senza attendere che la compressa faccia effetto, come accade con la somministrazione delle pipette antiparassitarie.
 
Le pasticche antiparassitarie più conosciute sono:
 
Nexgard Spectra i cui principi attivi sono: afoxolaner e milbemicina ossima. E' un medicinale veterinario indicato per il trattamento delle infestazioni da pulci e zecche nonché della scabbia demodectica e sarcoptica, quando è necessaria anche la prevenzione della filariosi cardiopolmonare, della strongilosi polmonare, dei nematodi oculari e/o per il trattamento dell’infestazione da nematodi intestinali (anchilostomi, ascaridi e tricocefali).
Nexgard Spectra è disponibile sotto forma di compresse masticabili in cinque diversi dosaggi, da utilizzare in cani di diverso peso. Il medicinale può essere ottenuto soltanto con prescrizione medica
I principi attivi di Nexgard Spectra agiscono interferendo con le modalità di trasmissione dei segnali tra le cellule nervose (neurotrasmissione) nel sistema nervoso dei parassiti, con conseguente paralisi e morte degli stessi.
Afoxolaner agisce come “ectoparassiticida”, ossia uccide i parassiti, tra cui pulci, zecche e acari, che vivono sulla pelle o nel pelo degli animali. Per entrare in contatto con afoxolaner, pulci e zecche devono attaccarsi alla cute e cominciare a nutrirsi del sangue del cane. Afoxolaner uccide le pulci prima che possano deporre le uova e quindi contribuisce a ridurre la contaminazione dell’ambiente in cui vivono i cani.
Milbemicina ossima agisce come “endoparassiticida”, ossia uccide i parassiti, come i nematodi, che vivono all’interno dell’organismo dell’animale.
 
Frontpro ha come principio attivo l'afoxolaner. E' un medicinale veterinario indicato per il trattamento delle infestazioni da pulci e da zecche fino ad un mese. Non è necessaria la prescrizione medica per acquistarlo.
Anche per il Frontpro, le pulci e le zecche per potere essere esposte al principio attivo devono attaccarsi all’ospite ed iniziare il pasto di sangue. Le pulci sono eliminate entro 8 ore dalla somministrazione, le zecche entro 48 ore. Anche in questo caso il prodotto elimina le pulci prima che producano le uova prevenendo quindi la contaminazione della casa.
Il medicinale è disponibile in compresse masticabili, al sapore di manzo, per cani 2-4 Kg (11 mg); > 4-10 kg (28 mg); > 10-25 kg (68 mg) e > 25-50 kg (136 mg).
 
  
 
Bravecto contiene il principio attivo fluralaner. E' un medicinale veterinario usato per il trattamento delle infestazioni parassitarie in cani e gatti, nello specifico: per il trattamento delle infestazioni da pulci e zecche, nell’ambito del trattamento della dermatite allergica da pulci, per il trattamento della rogna demodettica e sarcoptica, per la riduzione del rischio di infezione da parassita Babesia canis canis trasmessa da zecche Dermacentor reticulatus nei cani e per il trattamento delle infestazioni da acari dell’orecchio nei gatti. Bravecto può essere ottenuto soltanto con prescrizione medica.
E' disponibile sia in compresse masticabili che in pipette. A seconda del tipo di trattamento, il medicinale verrà somministrato in tempi e modalità diverse. 
Anche Bravecto, come gli altri antiparassitari presi in esame, uccide i parassiti che vivono sulla pelle o nel pelo, o nelle orecchie di cani e gatti, solamente dopo che si sono nutriti del sangue dell'animale. Le pulci vengono eliminate entro 8 ore e le zecche entro 12-48 ore nei cani. Nei gatti, Bravecto uccide le pulci entro 12 ore e le zecche entro 48 ore.
 
 
 
 
Le informazioni contenute nell'articolo non devono sostituire il rapporto medico-paziente, si raccomanda di chiedere il parere del medico veterinario prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata.
 
 

Questo è il link di affiliazione Amazon: https://amzn.to/3WvcqUj

Se acquisti qualcosa da questo link aiuterai concretamente il sito a costo zero, grazie mille! 

 

"Psycho Dog. Tale cane, tale padrone" è un libro in cui la famosissima addestratrice Valeria Rossi e lo psicologo Lorenzo Pergolini, provano a mettere a confronto la psicologia canina e quella umana. Con questo libro i due autori cercano di fare chiarezza nella confusione che regna sovrana fra scuole di pensiero cinofile, metodi di addestramento e falsi miti.

E' un libro scorrevole, che ogni proprietario di cane dovrebbe leggere per capire quanto l'antropocentrismo e l'antropomorfizzazione stiano rovinando il più antico amico dell'uomo. Gli autori provano a spiegare come alcuni comportamenti canini non siano, in realtà, dei veri problemi comportamentali ma, spesso, siano legati al fatto che il cane non vede soddisfatti i suoi reali bisogni. Molte volte il proprietario vuole "scaricare" le colpe di alcuni cattivi comportamenti al cane, quando invece è il proprietario stesso a creare certe dinamiche comportamentali.

Nel libro si spiega la differenza tra la psicologia umana e quella canina, come alcune tecniche di recupero comportamentale (desensibilizzazione ecc.) utilizzate sull'uomo siano state riadattate al cane, a volte con successo ed altre meno. Si fa chiarezza sulle emozioni, che non sono le stesse tra uomo e cane, si spiega perchè i cani NON facciano i dispetti e perchè l'uomo tende a spiegare certi comportamenti canini, o più in generale animali, come se fossero messi in atto da un essere umano. 

Il libro vuol farci ragionare sull'errore che fa l'uomo a credere che sia al centro del mondo e che questo giri intorno a sè, come l'uomo sbagli a ridurre ciò che vede come estraneo a sbagliato e come provi a risolvere i "problemi" nella maniera umana non provando a capire che spesso "l'altro" funzioni in modo diverso.

Credo che sia un bellissimo libro, che possa insegnare qualcosa di buono, un libro che ci spinge ad abbandonare l'abitudine di antropomorfizzare i comportamenti canini se vogliamo provare a capire davvero COME pensa il nostro cane.

Valeria Rossi (1953-2016) cinofila savonese ha allevato cani per 25 anni (pastori tedeschi e poi siberian husky), ha addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa, ma si occupava anche di cani con problemi comportamentali. Autrice di più moltissimi libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome da quella che era la sua rivista cartacea e che è diventata una rivista online. Docente dei corsi per addestratori cinofili ENCI e professionista certificato FCC, . E' venuta a mancare prematuramente nel maggio del 2016.

Lorenzo Pergolini Psicologo umano ed educatore cinofilo specializzato nella pet therapy. Con il suo lavoro aiuta ad individuare le motivazioni dei comportamenti del cane e a risolverne i problemi lavorando sulla relazione tra cane e padrone.

 

 

CHI SIAMO

Marzo 28, 2021

Ciao! 

Mi chiamo Eleonora Giorgi, sono la fondatrice del sito internet Iltuocane.it e vorrei raccontarvi qualcosa di me.

Studio e lavoro con i cani dal 2012 anche se la mia passione per questi splendidi animali nasce con me, 40 anni fa.

Negli anni sono riuscita a raggiungere le seguenti qualifiche professionali:

 

- Addestratrice Enci con iscrizione al Registro Addestratori Cinofii 

- Educatrice cinofila sportiva di 2° livello FISC 

- Istruttore di 1° livello di Mantrailing FISC

- Istruttore di 1° livello di Mantrailing ASI

 

Ho, inoltre, svolto tantissimi tra stage e seminari per poter ampliare sempre più le mie conoscenze e specializzarmi in alcuni ambiti della cinofilia: 

- Marzo 2020 Seminario teorico-pratico "Dall'aggressività alle fobie" con Manuel Codo e Pamela Giuttari 

- Marzo 2017 Stage di Utilità e difesa, “Sezione B” con Alessandro Paolucci e Maurizio Del Signore Ipo Team Il Cirano

- Gennaio 2017 Stage di Pista, “Sezione A con Alessandro Paolucci e Maurizio Del Signore Ipo Team Il Cirano

- Maggio 2015 Workshop di Mantrailing, relatore Lorenzo Breveglieri

Ho scritto il libro "SOS Cucciolo: come educare il nuovo arrivato" acquistabile su Amazon, offro il servizio di Dog sitter for Wedding e per finire, sono conduttrice di una dobermann di 6 anni in prove di utilità e difesa ENCI, RSV e FIDASC dove ci siamo qualificate al 2° posto al Campionato Italiano Cinowork nell'ottobre 2020 e al 2°posto al Campionato Italiano RSV, sempre nel 2020, vincendo anche la coppa come Miglior Difesa.

Dal 2022 conduco la mia Ollivia in gare di Mantrailing FISC e ricerca al tartufo OPES.

 

Insomma non sto certo con le mani in mano! Credo che fare attività sportiva con il proprio cane sia il modo migliore per viverselo al meglio e dedicargli il tempo rispettando le esigenze proprie dell'animale, divertendosi insieme!

Per qualsiasi informazione sui corsi e le lezioni di educazione, non esitate a contattarmi, io mi trovo a Roma Nord, ma effettuo anche lezioni a domicilio.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

3391267709 

I cimiteri per cani, gatti e altri piccoli animali domestici sono già realtà in alcune regioni d'Italia, come la Lombardia o l'Emilia Romagna.

Con la proposta di legge che ha appena ricevuto il primo sì da parte de La commissione Sanità del Consiglio regionale, anche il Lazio potrà avere ben presto i suoi cimiteri per animali.

 

LA PROPOSTA DI LEGGE

La proposta era stata presentata già nel 2018 dagli esponenti del Movimento 5 Stelle, l'anno dopo fu ripresa in mano e riformulata dai consiglieri di Fratelli d'Italia, oggi le due proposte sono state accorpate e hanno dato vita ad un testo unico che intende normare la «disciplina dei cimiteri per animali da affezione», il cui scopo è quello di dare continuità affettiva al rapporto tra animali e proprietari, anche dopo la morte.

La legge prevede la realizzazione di cimiteri in cui poter tumulare i propri animali domestici, esattamente come accade nei cimiteri per esseri umani. Questi cimiteri potranno essere gestiti sia da privati che da enti pubblici, saranno il comune e la Asl a dare le autorizzazioni necessarie.

Questa proposta di legge è importante poichè fornisce regole certe sull'argomento, al momento disciplinato solo dal Regolamento europeo che prevede l'incenerimento o la sepoltura solamente nel caso in cui si abbia a disposizione un terreno privato. 

La legge regolerà anche in termini igienico-sanitari, individuando i luoghi precisi dove realizzare i cimiteri, in modo da eliminare il rischio di inquinamento delle falde acquifere, oppure il rischio di diffusione di malattie trasmissibili all'uomo che potrebbe scaturire dal seppellimento non autorizzato. 

Verrà previsto anche un registro delle sepolture, così da garantire una gestione controllata.

Il primo sì dato dalla Commissione Sanità ha portato la proposta di legge all'esame della Commissione Bilancio, per discutere la copertura finanziaria, per poi tornare in Commissione Sanità per l'ok definitivo. Ultimati questi passaggi il testo approderà in Aula dove, una volta approvato, diventerà legge.

 

CIMITERI NON SOLO PER CANI E GATTI

La proposta di legge prevede che nei cimiteri potranno essere seppelliti anche criceti, uccelli da gabbia e tutti gli animali domestici di piccole dimensioni che appartengono ad una specie abitualmente nutrita e detenuta, ma non consumata, dall'uomo a fini diversi dall'allevamento.

I cimiteri potranno ospitare sia le spoglie che le ceneri degli animali, sarà la Regione ad occuparsi di garantire il rispetto di tutte le norme di salute pubblica e di concedere i relativi pareri igienico-sanitari tramite appositi controlli demandanti alle Asl e all'agenzia per la protezione ambientale.

Nei cimiteri potranno essere ammessi solamente le ceneri o spoglie di animali in possesso di un apposito certificato veterinario che escluda la presenza di malattie trasmissibili all'uomo. 

 

TUMULAZIONE CON IL PROPRIETARIO 

Per ora non è passata la proposta che prevedeva la tumulazione, in teche separate, dell'animale e del proprio padrone, così come non è prevista la creazione di cimiteri misti, dove tumulare sia gli animali che gli esseri umani. 

La possibilità di poter seppellire nello stesso loculo sia l'animale da compagnia che il padrone è prevista in Lombardia, Emilia Romagna e Liguria, speriamo possa diventare realtà anche nel Lazio.

 

     

 

 

 

 

 

Pagina 1 di 32
© 2018 IlTuoCane.it - Tutti i Diritti Riservati